domenica 28 dicembre 2008

AUGURI

L'anno che ci attende, è facile prevedere, sarà durissimo. Una massiccia dose d'ottimismo e il rifiuto della paura del futuro sono il solo antidoto alla crisi. La crisi generale altro non è che la somma delle insicurezze e dei timori individuali.
AUGURI SINCERI DI BUON ANNO NUOVO

mercoledì 5 novembre 2008

PRESIDENZIALI USA

Grazie al caro George W. ci ritroviamo una persona "super-abbronzata" a governare la grande potenza globale.

Un'unica magra, consolazione: peggio del predecessore non sarà facile che riesca a fare.

Ormai che il danno è fatto, non ci resta che osservare gli sviluppi.

lunedì 27 ottobre 2008

VELTRONIANA PUERILITA' 2

Il povero WV, s’impegna con pervicacia ma non riesce proprio ad apparir credibile.

Sabato 25 si è tenuta la nota manifestazione. Manifestare è perfettamente legittimo, ci mancherebbe il contrario. Il punto sta nel fatto che, dopo aver tanto atteso, prima di scendere in piazza sarebbe stato meglio collegare il cevellino. Mi direte: bisognerebbe averlo il cervellino, ed in effetti il problema, come sappiamo, sta tutto lì.

Quello che si è visto al Circo Massimo altro non è che il trito e ritrito copione, ormai logorato dall’uso, del più becero anti-berlusconismo. L’unica buona “intuizione” del nostro, consistita nel tentativo di cambiar registro, si è con tutta evidenza infranta sugli scogli del dissenso interno e della pressione di Di Pietro.

Inoltre, sparare la cifra di 2,5 milioni è davvero da fessi. Considerando la popolazione della Capitale intorno ai 3 milioni, ce lo spiega il caro Walter come avrebbero fatto ad essere presenti al Circo Massimo 2,5 milioni di persone? Ha idea, il nostro “immaginifico”, della logistica che occorre per spostare, dentro una città come Roma, 3 milioni di persone? Considerando poi che al massimo, la zona ne contiene 300.000?

Il povero WV, in drammatico calo di consensi, annaspa sempre più disordinatamente, senza rendersi conto che così vanifica i sui stessi sforzi. La manifestazione di sabato scorso, se gestita, con giudizio a 360 gradi, avrebbe potuto avere una qualche rilevanza. Così come si è svolta, invece, se ne perderà traccia tra 2 o 3 giorni. Il Paese, o meglio l’occidente intero, si dibatte tra le spire di una delle peggiori crisi dal dopoguerra ad oggi. Bisognerebbe che qualcuno dei suoi accoliti glielo ricordasse ogni tanto.

Il tentativo di cavalcare la protesta studentesca poi, è l’ennesima meschinità. La riforma Gelmini è la sola speranza per iniziare un processo tendente a riqualificare la scuola Italiana, per decenni territorio dominato dalla sinistra con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ottimizzando l’impiego delle risorse scarse, oggi in buona parte sprecate, a fronte di risultati universalmente riconosciuti come degni del terzo mondo.

domenica 26 ottobre 2008

TEMPI DI CRISI

In questo periodo, per ragioni professionali, ho un po’ trascurato questo spazio. Nel frattempo, il crollo dei mercati e il conseguente acutizzarsi della crisi economica.

Che il sistema globale fosse in crisi era evidente da tempo. Basta osservare la finanza virtuale, impegnata a speculare coi numeri su display di personal computer, senza più alcun legame con gli strumenti di produzione, considerati poco più che alla stregua di dettagli quasi fastidiosi coi quali dover fare i conti, quasi un intralcio alla creatività speculativa della Finanza importante, quella con la F maiuscola.

Chi ha un minimo di dimestichezza con certi concetti matematici sa che i sistemi complessi tendono inevitabilmente ad un punto di crisi. L’elevatissimo grado di complessità, immesso nel sistema gradualmente, con la diffusione della così detta Globalizzazione, ha inesorabilmente generato i presupposti del crollo. La cosa veramente interessante sarà cercare di prevedere l’evoluzione. Le oscillazioni scomposte dei listini di Borsa, che si registrano in questi giorni, evidenziano che il sistema è ben lungi dallo stato di relativo equilibrio.

L’impatto sull’economia probabilmente sarà duro, in una società ormai abituata ad avere tutto a portata di mano. La spirale recessiva, generando l’inevitabile contrazione della produzione, è facile prevedere che causerà un aumento delle percentuali di disoccupazione, con conseguente appesantimento degli oneri, per “ammortizzatori sociali”, a carico della finanza pubblica.

La diminuzione del risparmio, bruciato dalle famiglie per far fronte alla crisi è logico prevedere che avrà un impatto negativo sui consumi di beni, che non siano di prima necessità.
Questo pernicioso circolo vizioso dovrà essere spezzato, rilanciando il sistema su basi solide, maggiormente ancorate alle realtà produttive, facendo prevalere la logica della produzione rispetto alla pura finanza speculativa. Non sarà affatto semplice smantellare organizzazioni potenti che, negli ultimi anni, hanno creato strumenti finanziari in grado di lucrare in modo incontrollato, realizzando notevoli guadagni, a loro esclusivo vantaggio, anche a costo di innescare crolli epocali.

lunedì 29 settembre 2008

UN VENTO IMPETUOSO SOFFIA SULL'EUROPA

La clamorosa affermazione, in Austria, dei due partiti della Destra radicale, rende sempre più evidente l'esigenza, avvertita in Europa, di arginare la deriva lassista imposta dalle politiche irresponsabili per anni imposte dalla sinistra, in nome dell'accoglienza ad ogni costo, della multiculturalismo quindi, in definitiva, della cancellazione di radici, valori e specificità culturali tipiche del nostro continente. Questa chiara inversione di tendenza segna la netta sconfitta di una politica debole alimentata da un pensiero ancor più debole.

venerdì 26 settembre 2008

VELTRONIANA PUERILITA'

Da anni, vado affermando l'assoluta nullità caratteriale e politica del'attuale leader del PD. Però, le ultime affermazioni - tendenti a rivendicare un ruolo importante nella chiusura della trattativa Alitalia, per scelta di termini, tempi e modi, dimostrano un infantilismo davvero imbarazzante.

sabato 20 settembre 2008

COMINCIANO I RIPENSAMENTI

Se dipendesse da me, risponderei: “troppo tardi”, ai tentativi di Epifani e compagnucci vari, di riprendere la trattativa con C.A.I.

Chiunque ha il diritto di essere stupido, ma ha anche il dovere di pagarne duramente le conseguenze.

Una soluzione potrebbe essere che C.A.I. fondasse una nuova compagnia, con personale reclutato ex-novo, a condizioni di mercato, abbandonando al proprio destino il “carrozzone” destinato ad affondare con a bordo il personale che ha entusiasticamente plaudito al fallimento della trattativa.

venerdì 19 settembre 2008

CLAMOROSO AUTOGOL DELLA CGIL

Premessa: stiamo parlando di Alitalia, una compagnia aerea, dal passato prestigioso, devastata dalla cattiva politica, sostenuta dal peggior clientelismo, di matrice “prima repubblica”. Una società tecnicamente morta da almeno 10 anni, che ogni governo ha artificiosamente sostenuto con poderose iniezioni di denaro pubblico, solo e soltanto per evitare di mettere la mano nel vespaio. Feudo super sindacalizzato di personale super-privilegiato che ha causato, con la complicità di un management incapace, quanto disonesto, una situazione di “coma irreversibile”.

La storia recente è da tutti conosciuta. Il maldestro tentativo di svendita ad Air France, architettato dall’agonizzante governo Prodi, l’opposizione dei sindacati al piano di ristrutturazione, la fuga della compagnia francese anche caldeggiata dal futuro nuovo governo.

L’angosciosa vicenda prosegue col nuovo governo, appunto, che si fa carico di cercare una soluzione alternativa che salvaguardi l’”Italianità” della Compagnia di Bandiera, questo per ragioni di prestigio, ma soprattutto per salvaguardare gli interessi italiani in campo turistico, comparto strategico per la nostra economia, sottoposta all’aggressiva concorrenza, guarda il caso, della Francia.

Contro ogni previsione, e con sonoro scorno, di una sinistra, nel frattempo sempre più in crisi di idee e di consenso, il” Berlusca” trova una cordata di imprenditori, ripeto, imprenditori, non dame di carità, che, vista la situazione, valutati i conti, tracciato un piano, fanno una proposta.

La proposta, vista la situazione nel frattempo diventata drammatica, non può prescindere da un costo doloroso, come ogni ristrutturazione aziendale, ma soprattutto deve assolutamente prevedere una netta discontinuità con la mala gestione precedente. Quindi, oltre ad un'inevitabile riduzione di personale - che verrebbe comunque sostenuto da lauti ammortizzatori e condotto per mano ad nuovo impiego - prevede ritocchi al ribasso degli stipendi e aumenti di produttività. Giova ricordare che stiamo parlando di lavoratori coccolati, per decenni, con costosi privilegi tipici di un’impresa statale. Semplici misure dettate dal buonsenso, alle quali la cordata concede, a seguito di estenuanti trattative, modifiche migliorative, non trascurabili, volute dai rappresentanti sindacali.

Appare evidente, sin dalle prime battute, la pressione della sinistra che pur di evitare l’ennesimo trionfo berlusconiano, con ulteriore balzo in avanti dei sondaggi, non lesina sforzi per far fallire l’intesa. Agile strumento di questo gioco allo sfascio, la CGIL che col suo insopportabile leader Epifani, si schiera dalla parte dei piloti che continuano pervicacemente a rimanere sulle loro posizioni, di difesa ad oltranza dei loro privilegi.

La cordata di imprenditori, valutata la situazione e considerata l’irremovibile impuntatura, decide che non ci sono le possibilità per siglare l’accordo e ritira la proposta di acquisto.

La CGIL resta, come si usa dire, col cerino in mano, se non altro perché gli acronimi dei sindacati dei piloti, non se li ricorda nessuno.

Cosa fare ora dei 20.000 dipendenti? In un paese serio, pagato l’ultimo stipendio, saldato il TFR e le eventuali ferie arretrate, li si saluterebbe, senza nemmeno parlare di cassa integrazione o ammortizzatori sociali di sorta. Loro hanno voluto il fallimento, rifiutando una proposta che avrebbe riportato l’impresa in attivo salvaguardando la grande maggioranza di posti consentendo ai colleghi espulsi ampi e succulenti ammortizzatori? Ne paghino le conseguenze, facendo come i brookers della banca d’affari americana che in poche ore hanno messo tutto nel loro scatolone e, senza battere ciglio, si stanno dando daffare per cercare un lavoro, accettando nel frattempo di fare il pizzaiolo o il tassista, pur di sbarcare il lunario.

Qui da noi vedremo. Certamente chi è tanto sconsiderato da mandare all’aria una soluzione come quella proposta, plaudendo al fallimento, pretende in modo naturale di essere sostenuto a spese della collettività.

Stupido chi gli concederà questa possibilità e fessi noi che pagheremo.

martedì 16 settembre 2008

L'ONOREVOLE FINI TENGA PER SE LE OPINIONI PERSONALI

L’opinione espressa da Fini, “la destra italiana deve riconoscersi nell’antifascismo”, è un’opinione esclusivamente personale, che si somma alla frase pronunciata in Israele, “il Fascismo fu il male assoluto”, dettata da puro opportunismo politico. Frase infelice che viene puntualmente riproposta per chiederne conferma ad ogni politico di destra che ricopra cariche istituzionali.

Nel rispetto delle opinioni personali, occorre chiarire che la sua posizione è inaccettabile, innanzi tutto perché il Fascismo, storicamente, non fu affatto “il male assoluto”, bensì fu un regime, che - inserito in un preciso periodo storico, fine della Grande guerra, depressione economica, bolscevismo dilagante etc., dal quale sarebbe intellettualmente disonesto prescindere – utilizzando i metodi tipici delle rivoluzioni, soppiantò con decisione il vecchio regime liberal-borghese, già in assoluta crisi di efficienza e di credibilità, consolidatosi rapidamente, con ampio consenso, in un’Italia arretrata, sia dal punto di vista sociale che economico, determinandone in pochi anni un solido sviluppo. Trasformando un arretrato paese agricolo in una moderna potenza industriale elevata, da allora, al livello delle più grandi nazioni mondiali.

Il prezzo da pagare, al fine di poter raggiungere tali ambiziosi obiettivi, essenzialmente volti a consolidare la grandezza della nazione, in un’Italia indisciplinata e facile preda delle suggestioni bolsceviche, fu la limitazione di alcune libertà individuali, sino all’instaurazione di un “regime totalitario” che va letto, in prospettiva storica, come l’applicazione di un metodo, l’utilizzo di uno strumento, per attuare decisioni dure ed impopolari, per il bene della nazione. Simili metodi, tipici del periodo, erano la norma anche fuori dell’Italia.

Ciò non di meno, la promulgazione delle leggi razziali, fu un vero errore, anche se, in tutti gli altri paesi europei, in quel periodo in particolare, gli ebrei erano amati quanto il vibrione della peste. Sarebbe ingeneroso però non considerare che l’applicazione delle leggi razziali non fu contraddistinta dal rigore scientifico e mostruoso raggiunto dal nazional-socialismo in Germania. Altro errore, l’entrata in guerra, senza una rigorosa preparazione e con una faciloneria che, purtroppo, ne condizionò l’esito.

È quindi doveroso e corretto distinguere quello che fu il Fascismo dal ‘22 al ’38, rispetto a quello del periodo degli errori, che va dal ’38 al ’40. Non sto a dilungarmi sul periodo della R.S.I, anche perché le affermazioni di Fini al riguardo sono deliranti.

Facile e scontato, con la mentalità relativista attuale, mentalità inaccettabile per un uomo di destra, valutare in modo integralmente negativo il quindicennio fascista. Periodo in cui l’essere italiani veniva vissuto con profonda fierezza. Epoca in cui Valori come Onore, Patria, Lealtà, Coraggio, Spirito di Sacrificio, Senso del Dovere, non erano semplici parole vuote di significato e un po’ ridicole, come oggi vengono considerate dopo sessant’anni di forzata egemonia culturale della sinistra.
Sia chiaro l’applicazione oggi, di un modello vecchio di 80 anni sarebbe assolutamente assurdo. Ma da lì a saltare la barricata ad arruolarsi nelle file dell’antifascismo, spalla a spalla con comunisti ed ex comunisti, diretti discendenti della più atroce ideologia che ha imperversato terrorizzando il mondo è assolutamente inaccettabile.

martedì 9 settembre 2008

STERILI POLEMICHE SETTEMBRINE

Le scomposte reazioni della sinistra, alle normali affermazioni di autorevoli esponenti istituzionali della destra, sindaco di Roma e ministro della Difesa , relative all’8 settembre 1943, evidenziano ancora una volta il meschino tentativo di aggrapparsi a qualsiasi pretesto pur di cercare di dare un segnale di esistenza.

L’infima qualità di questa sinistra incapace, nei fatti, sia a governare che a fare seria opposizione, nonostante i vani tentativi di rinnovarsi, è, bisogna dirlo ancora una volta, uno dei drammi della nostra nazione.

lunedì 8 settembre 2008

8 SETTEMBRE 1943, IL GIORNO DELLA VERGOGNA

Come ogni anno, in occasione dell’8 settembre non riesco ad evitare di pormi le seguenti domande:
- Come può un qualsiasi italiano, dotato di mente pensante, indipendentemente dall’orientamento filosofico o politico, non provare un doloroso senso di vergogna ripensando a quanto avvenne in quel tragico giorno?
- Come si può considerare l’8 settembre 1943 una data importante per la costruzione della nuova Italia?
- Cosa può nascere dal tradimento, dalla viltà e dal disonore solo in parte riscattati da quella minoranza che, rifiutando l’onta del tradimento, diede vita alla R.S.I?
Nel seguito alcuni commenti di protagonisti dell’epoca:


I primi tre furono espressi da personalità di primissimo piano appartenenti a nazioni nostre nemiche all’inizio del conflitto che dall’8 settembre 1943 divennero nostre “alleate”.
L’ultimo fu espresso da quello che per tradizione famigliare, doti personali e carattere è lecito considerare una tra le figure di spicco dell’Italia pre-repubblicana. Il principe Junio Valerio Borghese, eroico comandante della Xa Flottiglia MAS:


"... la resa dell'Italia fu uno sporco affare. Tutte la nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma l'Italia é la sola ad aver perduto questa guerra con disonore, salvato solo in parte dal sacrificio dei combattenti della RSI ...". (da "Diario di Guerra" del Generale Eisenhower, Comandante supremo delle Forze USA nello scacchiere europeo)
"... il fatto é che il Governo italiano decise di capitolare non perché si vide incapace di offrire ulteriore resistenza ma perché era venuto, come in passato, il momento di saltare dalla parte del vincitore ...". (da "Le armate alleate in Italia" del Generale Alexander, comandante in capo delle forze inglesi in Italia)
"... l'Italia fu fedele al suo carattere di sciacallo internazionale, sempre in cerca di compenso per i suoi tradimenti ...". (da "Storia della diplomazia" di Potemkin, ambasciatore sovietico a Roma)
"... che alleato sarà l'Italia nel caso di una guerra? Quali garanzie ci sono che l'Italia, la quale ha cambiato schieramento nella seconda guerra mondiale di questo secolo, non farà altrettanto?". (da un articolo di fondo apparso sull'Washington Post)
"Io, l'8 settembre, al comunicato Badoglio, piansi. Piansi e poi non ho più pianto [...] Perché quello che c'era da soffrire, lo soffrii allora. Quel giorno io vidi il dramma che si andava ad aprire per questa disgraziata Nazione che non aveva più amici, che non aveva più alleati, non aveva più nessuno, non aveva più l'Onore, era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa: non ci si batte solo quando tutto va bene" (J.V. Borghese, Comandante della Decima MAS)
Al momento dell’ignominiosa resa incondizionata nelle mani di quello che sino a poche ore prima era il nemico, l’Italia è prostrata da anni di guerra combattuti malamente da eroici combattenti guidati da alti vertici militari incapaci o venduti al nemico. Il territorio spaccato in due. A nord la presenza dell’alleato germanico è ben strutturata. A sud della Linea Gotica le forze americane ed inglesi occupano stabilmente il territorio. In quella drammatica situazione il generale Badoglio - succeduto al Duce dopo la caduta del regime avvenuta il 25 luglio - e il re, decidono di consegnare quello che resta dell’Italia al nemico e lo fanno nel modo più ambiguo e sporco possibile. Proclamando solennemente sino all’ultimo minuto assoluta fedeltà al patto di alleanza con la Germania. Abbandonando le forze armate senza ordini. Nel caos più assoluto. Inutile dire che se proprio non avessero intravisto altra soluzione che la resa, l’atto finale avrebbe potuto compiersi in molti altri modi tutti indubbiamente molto meno infamanti.
Si consuma, in quei tragici giorni, una delle pagine più sporche e vergognose della storia d’Italia.
Per oltre sessant’anni la storiografia ufficiale - costola portante della grande mistificazione operata scientificamente dall’imperante pensiero unico imposto dalla sinistra - ha esaltato l’infame data dell’8 settembre 1943 come l’inizio del cammino che avrebbe portato la nazione verso la democrazia.
Questo dovrebbe far riflettere.

sabato 30 agosto 2008

GHEDDAFI RINGRAZIA

Se si esclude il meschino ricatto riguardante il transito dei migranti, non risultano molto chiari i motivi per cui Berlusconi abbia deciso di regalare 5 miliardi di Euro, in 25 anni, pari a 200 milioni l’anno, alla Libia.
Che la Libia pretenda un risarcimento per il periodo coloniale è davvero paradossale se si tiene conto che quel poco di sviluppo che ha vissuto l’arretratissimo paese africano, è dovuto alla presenza del’amministrazione e dei coloni italiani.

Viene da ridere a pensare alla risposta della Francia se l’Algeria decidesse di chiedere un risarcimento per gli oltre cento anni di spietato dominio coloniale.

venerdì 29 agosto 2008

LA CAMPAGNA D'AUTUNNO

Non era facile prevederlo ma, il Berlusconi III°, come spesso ho sentito definire l’attuale governo di destra, sta procedendo meglio delle più ottimistiche aspettative.

Napoli e provincia ripulite, la Finanziaria triennale approvata in tempi record, i provvedimenti sulla sicurezza, attuati con decisione, la disciplina del pubblico impiego (dicesi “cura Brunetta”), ora il nuovo assetto Alitalia, che ne salvaguarda l’italianità. Tutti successi che, a discapito degli inutili quanto scontati commenti della sinistra, evidenziano la volontà e la capacità di tener fede a quanto promesso in sede di campagna elettorale. Capacità e volontà che vengono premiate da un gradimento costante del’elettorato che risulta anche dai sondaggi commissionati dagli indispettiti e preoccupati avversari.

Si conferma quindi un trend positivo che, all’indomani della vittoria alle amministrative di Roma, segnalai come il vero dato nuovo: la tendenza positiva nell’incremento del consenso, in netta controtendenza rispetto al passato, quando ogni nuovo governo alle successive verifiche faceva registrare sin da subito flessioni più o meno significative nella curva del gradimento.

Significativo notare che l’opposizione, ad oltre quattro mesi dalla batosta, non riesce minimamente ad uscire dal tunnel del più assoluto sbandamento. La crisi di leadership del PD sta raggiungendo livelli imbarazzanti. Bersani, visibilmente infastidito dai successi dell’odiato Berlusconi, non perde occasione per proferire rancorose banalità, con simpatico accento romagnolo. Di Pietro ormai è una chiassosa macchietta d’avanspettacolo.

Ora che, finita l’estate, si riprende l’attività, non mancano certo i temi su cui impegnarsi. Temi quali “Federalismo fiscale” e “Riforma della giustizia”, da tutti i commentatori politici indicati quali vero banco di prova su cui testare la tenuta del nuovo governo.
Per chi, come me, non si occupa attivamente di politica, non resta che sedersi metaforicamente in poltrona e osservare.

mercoledì 27 agosto 2008

LAVERA GRANDE ANOMALIA

Riprendendo il tema annunciato con l’ultimo post, prima della pausa, tratterò in questa sede la vera “grande anomalia” che da anni affligge la nostra Nazione.

Essa risiede nella progressiva “auto-delegittimazione” di un organo assolutamente vitale, in un moderno stato democratico basato sul diritto.

Lo scellerato atto che ha segnato l’inizio dell’inesorabile processo di auto-delegittimazione è chiaramente individuabile nella comunicazione, effettuata a mezzo stampa, al presidente del consiglio dei ministri dall’allora legittimo governo in carica, Silvio Berlusconi, mentre lo stesso era intento a presiedere un convegno internazionale sulla criminalità, in svolgimento a Napoli.

Quello fu il primo atto tangibile ed eclatante, mediante il quale, una parte della Magistratura, la cui appartenenza politica era chiaramente individuabile, scese in campo per contrastare, utilizzando i propri poteri giurisdizionali, il leader della parte politica avversaria. Il fatto che detto leader fosse anche il capo del governo recentemente eletto democraticamente, potrebbe a mio modestissimo parere, configurarsi quale tentativo di “golpe giudiziario”.

Da quel momento si succedettero una serie di avvenimenti che videro quella parte della magistratura sempre più esposta in prima linea, intenta a cavalcare l’onda lunga del giustizialismo del tipo “mani pulite”. Basti ricordare il “resistere, resistere, resistere! Pronunciato pubblicamente da un illustre magistrato, il giudice Borrelli, per anni autorevole leader di quel pool.

Oggi viviamo le tristi conseguenze di una serie di prese di posizione sconsiderate, dettate presumibilmente dalla smania di protagonismo di singoli personaggi, che portando la magistratura sulle prime pagine dei giornali ne hanno in definitiva indebolito irrimediabilmente l’autorevolezza e la credibilità, pregiudicandone il ruolo e ponendo le premesse perché la politica si senta non slo autorizzata, ma ancor meglio obbligata ad un drastico intervento onde riportare ordine in un settore vitale per la vita democratica della nazione. A nulla valgono a migliorare in meglio la situazione, le maldestre dichiarazioni del’ordine di autogoverno, il CSM, che anzi servono a peggiorare le cose inserendosi nella solita logica di esposizione mediatica.

Da questo desolante panorama una sola incontrovertibile certezza, lo stato di crisi totale, senza uscita, in cui la magistratura italiana si dibatte. Stato crisi che essa stessa ha provocato per la sostanziale incapacità di limitare gli eccessi dettati dalla smania di protagonismo di alcuni individui.

Personalmente ritengo che ormai il danno sia irreversibile. Quando la magistratura perde la sua principale caratteristica, quella che consiste nell’essere percepita in modo naturale come “super partes”, tutto il sistema entra in una diffusa crisi di credibilità che ne inficia in modo gravissimo l’efficacia.

Il fatto che un cittadino, in virtù delle proprie convinzioni politiche, possa sospettare che il tal giudice potrebbe essere in qualche modo ispirato e quindi in qualche misura fuorviato, nel giudicarlo, dal proprio orientamento ideologico, costituisce la vera “grande anomalia” del sistema Italia.

domenica 3 agosto 2008

CHIUSO PER FERIE

BUONE VACANZE A TUTTI,
SI RIAPRE A SETTEMBRE

venerdì 25 luglio 2008

LA GRANDE ANOMALIA

Spesso si sente parlare di anomalie del sistema italiano. Uno dei consunti cavalli di battaglia della sinistra è proprio la “grande anomalia italiana”, che a loro dire consisterebbe nel fatto che, da noi, il capo del governo è un magnate dell’informazione.

Quando sento esprimere questa trita affermazione faccio notare che se Berlusconi è stato eletto democraticamente, a larga maggioranza, significa che la maggioranza degli italiani ama essere governata da un magnate dell’informazione. Inoltre, se di anomalia vogliamo parare, essa consiste nell’incapacità, della sinistra, di emanare una legge rigorosa per definire e regolare il conflitto d’interesse.

Ergo, il magnate dell’informazione, se lo si considera un pericolo, occorre fissare una regola che ne impedisca la candidatura. Questa è la via corretta per scongiurare il supposto pericolo. Al contrario cercare di abbatterlo utilizzando la parte più politicizzata della magistratura, tentazione alla quale la sinistra italiana è incapace di resistere, è alla base della vera grande anomalia italiana, che tratterò in altro post.

mercoledì 23 luglio 2008

DURISSIMA CRISI DELLA SINISTRA

Che l’attuale Sinistra sia in crisi, non è certo una notizia. Ancora una volta, la dura batosta elettorale ha provocato, negli esponenti politici e nell’elettorato, di sinistra, uno stato di crisi post traumatica che risulta ai nostri davvero difficile superare. Ricalcando un consunto copione, i propositi di “dialogo costruttivo per il bene della nazione”, annunciati con tono buonista e rassicurante sorriso, in campagna elettorale hanno rapidamente ceduto il passo al più accanito anti-berlusconismo di maniera. Un esempio per tutti: per “il popolo della sinistra”, Berlusconi non ha ripulito le strade di Napoli, ha soltanto spostato la “monnezza”. Sorge spontanea una prima domanda: “cosa dovrebbe dovuto fare, mangiarsela, visto che chi ha governato prima non è riuscito nemmeno ad accordarsi su dove localizzare depositi e termovalorizzatori? Il dato di fatto, che la sinistra dando prova di un’assoluta mancanza di obiettività, si ostina ad ignorare, è il seguente: Berlusconi in 2 mesi è riuscito a fare quello che il precedente governo imbelle, nemmeno è riuscito a progettare.

Si capisce che sia duro da ammettere, ma se si giunge, con tanta pervicacia, a negare l’evidenza, significa che lo stato di crisi è davvero acuto.

Si potrebbe proseguire con una lista lunga di questioni che confermano la tesi, ma non c’è e non può esserci ombra di soddisfazione nell’amara constatazione dello stato di totale sbandamento in cui versa attualmente la sinistra, ciò è dovuto essenzialmente al fatto che in una moderna democrazia l’importanza di una seria ed autorevole opposizione, è vitale.
Uno dei drammi di questo periodo consiste, come già ho avuto modo di argomentare, nell’avere a capo dell’opposizione un’autentica nullità.

giovedì 10 luglio 2008

L'IMPOTENZA DEI POLITICI

Due questioni si impongono attualmente all’attenzione, una di rilevanza internazionale, l’altra nazionale, entrambe emblematiche della cronica incapacità / impossibilità di decidere, tipica delle attuali istituzioni governative.

La prima è rappresentata dall’escalation militare dell’Iran, che, totalmente indifferente alle debolissime iniziative messe in campo dagli organismi internazionali, procede imperterrito, da un lato, a lanciare proclami per la cancellazione dello stato d’Israele e la distruzione degli Stati uniti, dall’altro a fare considerevoli passi avanti sulla strada dell’arricchimento dell’uranio.

La seconda è rappresentata dall’Unione Europea, che si permette di bocciare un provvedimento, come la schedatura dei Rom, ispirato a semplice buon senso, accampando pregiudiziali inconsistenti centrate sul sospetto di razzismo. Sarebbe a tal riguardo interessante verificare come si comporterebbero gli stolti burocrati di Bruxelles, se fossero assediati da torme di zingari, per la maggior parte dediti ai furti e ad ogni genere di illegalità, compreso lo sfruttamento dei loro stessi figli minori.
In senso generale i due casi qui sopra, in contesti e con modalità diverse, evidenziano la drammatica impotenza nella quale si dibattono gli attuali vertici politici, ai diversi livelli.

mercoledì 9 luglio 2008

SENZA TITOLO

Che dire quando si assiste al girotondo di un gruppo idioti che, guidati da un troglodita ignorante, elegge a problema nazionale d’”emergenza democratica” il tentativo di Berlusconi di limitare lo strapotere di una casta che è in grado di ostacolare chi è stato eletto per governare, mentre la stessa casta, la Magistratura, lascia che un pluri-assassino con 15 omicidi accertati - che si è fatto scudo di un bimbo, durante una fuga – sia impiegato come guardiano temporaneo di un parco pubblico?

Non esistono aggettivi per definire tutto questo.

sabato 5 luglio 2008

VELTRONI, O, IL DRAMMA DELLA NULLITA'

Povero WV, proprio non riesce a scollarsi di dosso il marchio della nullità. Destino triste il suo, il tempo passa, i capelli si diradano e la “giovane speranza dei riformisti” si avvia mestamente all’età della pensione, quella d’anzianità, non quella da anni percepita alle spalle del contribuente, senza che il baco si sia mai trasformato in farfalla.
Pochi mesi or sono, la grande occasione! Difficile, in realtà, smarcarsi dal disastro del governo precedente, purtroppo per lui, di sinistra. Avrebbe preferito fosse il Berlusca l’autore dello scempio. Però, dando prova di inusitato coraggio, si è messo al lavoro, compiendo scelte difficili, andando contro il parere di molti dei suoi. Mostrando chiarezza di idee e decisione, tipiche del leader maturo, è andato avanti per la sua strada, inseguendo un suo disegno, riuscendo a dare l’impressione, almeno ad una buona parte suoi sostenitori, d’essere l’uomo nuovo. L’uomo capace di imprimere una svolta. Di scompaginare la cristallizzata routine della sinistra italiana, appiattita da anni su di un solo tema, l’antiberlusconismo a oltranza, ad ogni costo e con ogni mezzo.
Un piccolo cedimento al rigore, solo una piccola sbavatura, l’alleanza con Di Pietro, dettata da tardivo calcolo elettorale.

Il risultato delle elezioni è ormai storia. A dispetto dell’impegno di WV, l’esito che nelle premesse sarebbe dovuto essere un pareggio, si è invece rivelato un trionfo. Un trionfo per la destra.

Trionfo confermato con la conquista di Roma, e oltremodo consolidato dalle successive consultazioni locali.

A questo punto cominciano i problemi. Da “giovane speranza dei riformisti”, il nostro, per i suoi, si trasforma in velleitaria palla al piede che trascina verso l’abisso. Piovono commenti al vetriolo, minacce di scissione. Si alzano voci, più o meno autorevoli, che lo invitano in modo chiaro, alla luce dei risultati, a fare un passo indietro e a sgomberare la scena dalla sua imbarazzante presenza.

Quello che sino a due mesi fa, era l’uomo della provvidenza - il leader equilibrato ed intelligente, l’uomo che rifuggiva dai toni accesi, prediligendo l‘arguzia, fermo nelle proprie convinzioni, ostentando nella dialettica, la schermaglia pacata tipica della superiorità intellettuale - ha cominciato a barcollare smarrito. Ai richiami dapprima timidi, poi sempre più decisi, del suo entourage, ha risposto con improvvisi e maldestri, perché tardivi e non meditati, cambi direzione. Incapace di mantenere fede alla sua linea, impostata ad una giudiziosa “opposizione collaborativa per il bene del paese”, angosciato da una rapida ed inesorabile emorragia di consenso, è infine emersa la vera tempra. Il nulla.

Povera la nostra nazione che merita di avere a capo dell’opposizione un’assoluta nullità, che in conseguenza di questa tragica verità, lascia spazio alle peggiori spinte demolitrici.

martedì 1 luglio 2008

ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E SINISTA MALAFEDE

Fa piacere constatare che, a dispetto di quanto urlato da Di Pietro e compagnucci vari, questo governo sta procedendo in modo spedito ad attuare una serie di provvedimenti, quali le misure per la sicurezza, la soluzione della piaga "monnezza" a Napoli, il varo del Dpef, lo sblocco della TAV etc.
Alla luce di quanto sopra appare quindi meschinamente strumentale la polemica della solita sinistra, che, in evidente mancanza di argomenti seri ed in assoluta malafede, continua a strombazzare che il cav. trascura i problemi dell'Italia per occuparsi solo di regolare i propri.
Questo è il prezzo da pagare per aver a capo dell'opposizione una nullità del calibro di WV, che nulla può fare se non procedere a tentoni a rimorchio del rozzo leader populista di un partito di per se di poco conto.

giovedì 26 giugno 2008

IL "BUCO DI ROMA"

Titolo del quotidiano "La Repubblica" di ieri, 25 giugno 2008: "IL BUCO DI ROMA, UNA BUFALA MEDIATICA". Da profano delle "secrete cose" della politica mi chiedo: ma è possibile che non si riesca ad accertare, coi normali metodi della contabiltà amministrativa, se questa voragine nei conti del comune di Roma sia reale o meno e a quanto ammonti?
E' normale che la Destra, giunta al potere recentissimamente, denunci un deficit di circa 10 milioni di Euro e la precedente gestione, per bocca dei propri organi di stampa, dichieri che si trati di una bufala? Coi numeri, in situazioni normali, non si scherza. Ma si sa, in campo politico, tutto è lecito, pur di scaricare le responsabilità di disastri che poi toccherà ad ogni cittadino di ripianare...

martedì 24 giugno 2008

Dovere assoluto di questa maggioranza, conseguenza del mandato chiaro, determinato dal crescente consenso, è di procedere all'applicazione del programma. Se l'opposizione desidera il dialogo, dialogo sia, se lo rifiuta, meglio così! Si ignori il brusio di fondo e si proceda con ancor maggiore determinazione.

venerdì 20 giugno 2008

PROCEDERE CON FORZA

Ci sono alcuni elementi che discriminano l’opposizione intelligente e quindi efficace, da quella stupida e quindi assolutamente inutile.

L’atteggiamento isterico con cui l’opposizione sta reagendo a provvedimenti necessari - vedi la regolamentazione in materia di intercettazioni, presente nel’ordinamento di qualunque nazione civile, oppure l’introduzione di una regola che sospenda, pro tempore, le alte cariche dello stato dalla “spada di Damocle” di procedimenti più o meno fantasiosi, istruiti da giudici politicizzati o più o meno alla ricerca di notorietà mediatica – è il chiaro segnale che nulla, nell’atteggiamento della sinistra, è cambiato. Il modo di fare opposizione è, come da sempre, miope ed ispirato da un solo acre sentimento di odio verso il leader della destra.

Se a questo si aggiunge il ripensamento di WV circa la “strategia” con cui ha impostato l’opposizione, in questo primissimo scorcio di legislatura, strategia tanto contestata dall’interno del suo schieramento, si comprende quanto la sinistra sia in preda alla solita crisi di disorientamento che segue la sconfitta.

Un grande elemento di novità però è presente e si sta consolidando, a mano a mano che il tempo passa. Esso consiste nel grande consenso che la destra ha raccolto alle Politiche e ha consolidato e ingigantito ad ogni successivo appuntamento elettorale. Situazione oggettivamente priva di precedenti.

Questa è la vera novità. Non il tanto decantato “dialogo”, che presupporrebbe una reale apertura mentale della sinistra. Apertura mentale che non esiste e mai potrà esistere a dispetto degli ipocriti messaggi lanciati in tal senso.

La vera novità consiste nel fatto che, una maggioranza crescente di Italiani, ha finalmente compreso che solo la destra può riportare ordine e rigore, sicurezza e rilancio della macchina produttiva, spazzando in un sol colpo la politica debole e contraddittoria di una sinistra che ha fallito su tutta la linea.

Alla destra il compito di procedere come la prora corazzata di un rompighiaccio. Senza preoccupazioni di mantener desto un “dialogo impossibile. Procedendo in modo rapido e deciso, senza tentennamenti o cambi di direzione. Il consenso è grande e tendenzialmente orientato a stabile crescita. L’unica cosa che non si deve fare è deludere.

sabato 14 giugno 2008

EUROPA UNITA, UN MITO CHE SI SPEGNE

Ormai è evidente l'idea dell'Europa unita, a discapito delle sovranità e delle identità nazionali, è un concetto astratto, decisamente indigesto, per i cittadini di buona parte delle nazioni europee. Sono convinto che se in tutte le nazioni si ricorresse al referendum, il risultato sarebbe uguale. Un netto rifiuto. Da noi decidono i politici, in spregio della volontà polpolare. Salvo poi blaterare tanto di democrazia.

martedì 10 giugno 2008

TRE A ZERO!

Che vergogna!

domenica 8 giugno 2008

CHISSA' PERCHE'?

Questa mattina su Il Giornale:
"Palazzo Marino approva un bilancio con 156 milioni di attivo. Il sindaco Moratti assicura: "Ora investimenti per grandi opere e per migliorare i servizi ai cittadini".
A Roma il caro WV, campione della sinistra, ha lasciato in eredità ad Alemanno un "buchino" da un miliardo di Euro.
Poi dicono, di noi di Destra, che siamo prevenuti...

sabato 31 maggio 2008

SENZA PAROLE...

Alcuni giorni fa, in un quartiere popolare di Roma, non a caso quella Roma da poco in mano alla destra, un gruppo di squadristi, di chiara ispirazione fascista, entra in alcuni negozi, urlando slogan razzisti, picchia alcuni immigrati, sfascia buona parte degli arredi e si dilegua. Lo sdegno è unanime. Le istituzioni cittadine, di destra ricordiamolo, con malcelato imbarazzo stigmatizzano l’inaccettabile atto di soprafazione. La stampa di sinistra impazza dando voce alla sacrosanta indignazione contro i rigurgiti di squadrismo fascista suscitati dall’atteggiamento di intolleranza fomentati dalla destra xenofoba.

Cosa ci si può attendere se, chi oggi governa la nazione e la capitale, per vincere, ha fatto leva sui più bassi istinti di ostilità verso gli stranieri e i diversi?

Le analisi sociologiche si moltiplicano e tutte sono concordi: si tratta di un segnale chiarissimo della deriva reazionaria di stampo fascista che incoraggiata, più o meno direttamente, dalla nuova maggioranza parlamentare, condurrà l’Italia sulla strada della reazione più retriva.

Un paio di giorni fa, si presenta alla Questura di Roma un uomo. Si auto-denuncia quale unico autore dell’aggressione ai negozi. Afferma, in modo rozzo ma efficace, che il suo gesto nulla ha a che fare con la politica, alla base solo ragioni personali. Non è di destra, anzi, è di sinistra, tanto è vero che ostenta un tatuaggio del Che.

domenica 25 maggio 2008

MEGLIO TARDI CHE MAI

Finalmente, dopo ventidue anni di idiozia ambientalista, si comincia a riparlare di energia nucleare. Nel frattempo grazie ai Realacci, ai Pecoraro etc., abbiamo pagato carissima l’energia elettrica acquistata dai paesi confinanti che la producono con le centrali nucleari, a pochi chilometri dal confine, che, in caso di incidente, ci contaminerebbero come se le avessimo nel giardino di casa.

Il colmo dell’idiozia del popolo bue si estrinseca nei cartelli che all’entrata di molti paesi e città, recitano: “comune denuclearizzato”. Forse il prezzo del petrolio a livelli assurdi, o il crollo del bluff delle così dette “energie rinnovabili” oppure la sparizione da panorama politico degli ambientalisti, ha generato un momento di lucidità, per anni impensabile, se è vero che oggi alcuni sondaggi situano oltre il 75% la quota di italiani favorevoli alla costruzione delle centrali atomiche di terza generazione. È proprio il caso di dire: “meglio tardi che mai”.

sabato 24 maggio 2008

AVANTI COSI', CON DECISIONE!

I primi segnali appaiono incoraggianti. Dopo una campagna elettorale evidentemente ben impostata, tanto d’aver comportato una vittoria clamorosa, i primi provvedimenti approvati dal Governo sembrano decisi ad attuare quanto promesso.

Una gran parte della credibilità dell’esecutivo, del resto, si gioca tutta in questa fase. Lo stato di grave emergenza, determinato dalla fallimentare gestione del precedente governo, obbliga il nuovo ad agire con tempi serrati, ad affrontare le intricate problematiche in modo rapido, deciso e con chiarezza d’intenti. Stabilite le priorità occorre procedere di slancio. Ripulire le nostre città da un’immigrazione irregolare dedita ad ogni crimine pur di sopravvivere, disinfettare le strade di Napoli abbandonata a se stessa dalla colpevole incapacità degli amministratori di sinistra, risolvendo il problema in modo strutturale e duraturo. Rilanciare un’economia soffocata dalla falsa politica di “risanamento” attuata dal precedente governo che è stato cacciato dalla volontà di elettori indignati con chi ha saputo soltanto salvaguardare i privilegi della “casta”.

Ora si tratta di procedere con correttezza istituzionale, non rifiutando il dialogo, ma senza lasciarsi invischiare da esso. Gli elettori hanno manifestato chiaramente la loro volontà. La discontinuità col recente passato deve essere netta e chiara, in tutto. Una Destra decisa a riportare Ordine, Legalità e Sviluppo, sarà destinata a governare per lunghi anni, mentre una sinistra velleitaria ed incapace altro non può fare che meditare amaramente sui propri errori.

Avanti così quindi. Senza prestar ascolto ai vaniloqui provenienti dall’estero.

mercoledì 21 maggio 2008

UN SEGNALE IMPORTANTE

Oggi Consiglio dei Ministri. L'immigrazione clandestina DEVE essere reato. E' una cosa scandalosamente incredibile che oggi ancora non lo sia.

lunedì 12 maggio 2008

TRAVAGLIO, UNO SQUALLIDO PERSONAGGIO

I personaggi come Travaglio sono davvero maestri nello spargere zizzania e coprirsi completamente di letame. Ora più che mai necessita fare pulizia da questi personaggi equivoci che utilizzano, grazie alla complicità di conduttori scorretti, la Televisione pubblica come una tribuna da cui lanciare invettive, senza contraddittorio, spesso basate su congetture e falsi teoremi.

domenica 11 maggio 2008

OTTIMO INIZIO

Grande Maroni! Avanti così! Senza prestar orecchio alle sterili proteste di una sinistra irresponsabile. Basta farsi guidare dal buon senso.

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Il Ministro degli Interni, Maroni, ha affermato che intende verificare l’opportunità di rendere reato l’immigrazione clandestina. Alla luce di una simile affermazione sorge spontanea una domanda: oggi, chi entra illegalmente nel nostro territorio, come viene considerato?

E’ possibile che una nazione come la nostra, esposta ad ogni genere di flusso migratorio, con problemi gravissimi di sicurezza legati alla presenza di clandestini, non preveda nel proprio ordinamento una norma che consideri reato l’immigrazione illegale?

Evidentemente sì! Tant’è vero che gli irregolari godono di precedenze nelle graduatorie, hanno diritto all’assistenza medica, a mandare i figli negli asili pubblici, nelle scuole etc.

Cosa bisognerebbe fare ai responsabili di questa follia?

Non resta che sperare che un governo serio, ponga rimedio a questa situazione che può solo essere definita assurda.

sabato 10 maggio 2008

SGARBI VS TRAVAGLIO

Questa mattina mi è capitato di vedere su "La 7" la partecipazione di Sgarbi alla trasmissione condotta da Santoro. Trasmissione alla quale partecipa, nelle vesti di ospite fisso, il "giornalista" Marco Travaglio.
Per quanto io non ami le esibizioni chiassose e litigiose che tanto vanno di moda ultimamente in TV, devo dire che è stata una grande soddisfazione sentire Sgarbi coprire dei peggiori insulti, l'indispettito Travaglio.

giovedì 8 maggio 2008

Ricorre, in questi giorni, il sessantesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele. Facile constatare l’atteggiamento ostile, palesato da una parte della sinistra, quella estrema, fortunatamente espulsa, per volontà popolare, dalle aule parlamentari.

Come già ebbi occasione di dire, non nutro una particolare simpatia per le comunità ebraiche presenti in altri stati. Come tutte le comunità minoritarie, sebbene quelle ebraiche siano integrate da secoli, manifestano la tendenza a formare una sorta di enclave. Mantenendo inalterati usi e costumi religiosi, di fatto creano dei gruppi impermeabili, solidali in modo ferreo nel loro interno, in grado, vista l’indubbia l’abilità individuale, di condizionare, anche pesantemente, la politica dello stato ospite.

Al contrario nutro un a profondissima ammirazione e un assoluto rispetto per il popolo dello Stato di Israele che da sessant’anni lotta con incrollabile coraggio per assicurarsi la propria sopravvivenza, circondato da una marea di nemici cialtroni, numericamente e territorialmente preponderanti, che ne desiderano la cancellazione.

Quindi: Onore all’indomito coraggio dello Stato di Israele!

lunedì 5 maggio 2008

COMMEMORAZIONE DI UN GENOCIDIO

Tra aprile e maggio del 1975, con l'invasione dalla Cambogia operata dai Khmer Rossi, iniziava il luminoso cammino per raggiungere il nobile obiettivo di rieducare il popolo cambogiano conducendolo in una sorta di paradiso agreste collettivizzato, luogo ideale, dove realizzare i sacri principi laici di uguaglianza e giustizia sociale tanto cari, oggi come allora, ai teorici del Comunismo.
In quei tragici giorni, la storia ci insegna, è iniziata la scrittura dell'ennesima, ma non ultima, pagina nel libro degli orrori perpetrati nel nome dell'ideologia comunista.
I guerriglieri rossi, guidati dal folle Pol Pot, imperversarono per quattro lunghi anni, stravolgendo con inaudita e programmata ferocia l'organizzazione sociale. Stravolgimento operato svuotando la capitale Phnom Penh, (2 milioni di abitanti) in 24 ore, separando a forza le famiglie ritenute nucleo fondante del sistema borghese, torturando e uccidendo chi portava gli occhiali perché colpevole di saper leggere, chiudendo fabbriche ed uffici, distruggendo scuole, incoraggiando la delazione e il sospetto. I fratelli dovevano denunciare i fratelli. I figli i genitori. L'unica forma di organizzazione socio-economica ammessa: le comuni agricole, autentici campi di concentramento recintati con filo spinato. La sola forma di lavoro: quello manuale.
Questo scampolo di paradiso terrestre si concludeva con l'invasione vietnamita del 1979. Nel frattempo erano morte due milioni (2.000.000) di persone. Le radici storiche, culturali, economiche e sociali di una nazione erano state annientate. Le cataste di ossa calcinate dal sole sono ancora oggi visibili, esposte ad imperitura memoria.
I quadri dell'allora P.C.I., tra i quali spiccavano i nomi di D'Alema, Cossutta, Bassolino e Napolitano, attualmente riciclati, all'epoca dei fatti non mancarono di manifestare appoggio incondizionato e solidarietà totale all'azione dei Khmer Rossi di Pol Pot, firmando un documento che recitava: "occorre sviluppare un grande movimento di solidarietà e di appoggio ai combattenti. Ogni democratico, ogni comunista, sia, come sempre, al loro fianco".
Dopo poche settimane dall'instaurazione del "paradiso comunista" sull'Indocina calerà un imbarazzato silenzio e l'atroce genocidio verrà scientificamente attuato con la complice indifferenza dell'intellighenzia "progressista".
Eppure i signori sopraccitati e i troppi loro ottusi seguaci, fattisi ricostruire chirurgicamente l'imene virginale, sono ancora qui oggi ad ergersi quali unici veri depositari della democrazia.
Ancor oggi nelle nostre piazze si vedono sventolare le bandiere rosse, ancor oggi esistono due partiti che si definiscono orgogliosamente comunisti, finalmente fuori dalle aule parlamentari, relegati al pallido e mortifero simulacro di quello che furono.

domenica 4 maggio 2008

FASSINO, UN POVER'UOMO


Nel variegato bestiario dei professionisti della politica di sinistra, a mio parere, Piero Fassino, merita una considerazione particolare. Non so esattamente perché ma, da sempre, nutro un certo rispetto per l’allampanato piemontese dall’aspetto del beccamorto. Forse proprio per quell’aria dolente da cucciolo di avvoltoio malamente cresciuto, o forse per quell’attitudine da sgobbone tenace, pervicacemente teso ad arrivare con l’infaticabile impegno dove altri arrivano con assoluta facilità e non curanza. Non so meglio definirne la ragione, ma vederlo commosso, allo scioglimento dei DS - dopo tanta fatica per meritarsii un posto al sole come Segretario di partito, con la prospettiva di cedere il posto ad una nullità come WV - mi ha fatto proprio una gran pena. Anche questa sua cieca ostinazione a difendere l’indifendibile disastroso operato di Prodi e del suo fallimentare governo, dà la reale misura della statura del personaggio, unico forse a credere almeno un po' in quello che dice. Anche se questo si commenta da solo.

TROPPO CLAMORE PER NULLA

Preferisco non commentare la sciocchezza proferita dallo stolto figlio del leader libico. Mi limiterò a dire che il solo atteggiamento sensato, di fronte a simili dichiarazioni, dovrebbe essere la totale indifferenza.
Il miglior modo per disarmare gli sciocchi è ignorarli.

sabato 3 maggio 2008

URAGANO DI DESTRA

Anche Londra sterza a Destra. Tempi sempre più duri per la sinistra. La misura è colma. C'è bisogno di politiche rigorose, che ripuliscano le città europee dalla marmaglia che, con la complicità di una sinistra imbelle, imperversa da anni, pericolosamente. Il vento sta diventando un uragano.

LA SINISTRA CON LA SCHIUMA ALLA BOCCA

Terminato da poco il periodo della campagna elettorale, a seguito dell'epocale trionfo della destra, è oggi molto divertente assistere alle trasmissioni dove autorevoli esponenti della parte sconfitta ricorrono ad ogni sorta d'insulto per stigmatizzare quella che, per loro, è una situazione drammatica.

Ex deputati o senatori della sinistra radicale, oggi costretti a cercarsi un lavoro per campare, che si stracciano le vesti farneticando di resistenza, di costituzione, di allarme Fascista. E' la solita sinistra incapace di analizzare le ragioni, oscure solo a loro, della bruciante sconfitta. Capace solo di insultare gli avversari e tutti coloro che li hanno votati. La vittoria della destra non può essere espressione di democrazia, per loro, la parola democrazia è sinonimo di vittoria della sinistra.

mercoledì 30 aprile 2008

FINALMENTE I COMUNISTI FUORI DAL PARLAMENTO

In questi giorni si è aperta ufficialmente la nuova legislatura, la prima dal dopoguerra senza partiti comunisti nei due rami del Parlamento.
Questa è la vera svolta epocale.

domenica 20 aprile 2008

UNA SEMPLICE QUESTIONE DI BUONSENSO

Difficile capire cosa passi per la testa di chi considera un valore da difendere permettere l’entrata libera di immigrati irregolari, ovviamente dediti ad ogni genere d’attività illecite pur di provvedere alla propria sussistenza; oppure di chi attribuisce agli zingari il diritto di insediarsi nelle periferie, riducendo vaste zone ad infetti letamai, mettendo inermi cittadini alla mercé di criminali sanguinari pronti a tutto.

E’ in realtà assolutamente scandaloso considerare un valore, definendo “solidarietà”, quello che altro non è che un peloso atteggiamento debole e lassista delle istituzioni che, in realtà, dovrebbero avere come principale missione quella di tutelare la sicurezza e i diritti, innanzi tutto, dei propri cittadini.

Solo in un folle mondo capovolto, lo straniero che entra illegalmente - installandosi sul nostro territorio senza permesso di soggiorno, in totale dispregio delle regole - gode di assistenza medica, scavalca gli italiani in ogni graduatoria per l’assegnazione di alloggi, di posti in asili e scuole, di fatto è più tutelato di chi è nato sulla propria terra, godendo di servizi pagati dalla comunità che spesso offende, a discapito di tanti cittadini italiani bisognosi.

Dopo lunghi anni in cui questa perversa logica capovolta - di cui, da sempre, la sinistra italiana nelle sue varie sfumature è infaticabile paladina - sembra che finalmente il vento sia cambiato. Una larga maggioranza di cittadini, stanca di dover fare i conti con gravi problemi di sicurezza e leggi odiose quanto illogiche, ha premiato chi ha fatto della battaglia contro l’immigrazione selvaggia e clandestina una bandiera.

Ora non resta che attendere provvedimenti seri, ispirati dal semplice buon senso, ed applicati con rigore, in grado di ripulire le nostre città e ristabilire condizioni di vita più eque e sicure. Il solito coro di proteste si leverà a difesa dei “poveri immigrati discriminati”, basterà ignorarli in nome del semplice buon senso e del diritto all’autodifesa.

sabato 19 aprile 2008

UN BRUTTO PERIODO PER LA SINISTRA

La dura sconfitta elettorale della così detta sinistra riformista, la “cacciata” dal Parlamento di quella radicale, ora l’umiliazione di uno dei suoi intellettuali simbolo, quel Nanni Moretti sempre tanto impegnato in difesa di “qualcosa di sinistra”. Sembra proprio sia cambiato il vento.

venerdì 18 aprile 2008

LA SOLITA STAMPA ROSSA

I risultati definitivi delle elezioni sono stati fissati tre giorni fa. Da due è cominciata la solita ridda di indiscrezioni tendenziose. I giornali della sinistra, invece di utilizzare tempo ed energia, per analizzare le ragioni della disfatta si affannano, come sempre del resto, a seminar zizzania a piene mani con titoli del tipo: “Berlusconi vince ma comanda Bossi” o “Rissa nel PdL” etc. etc.

Facile constatare come in questa sventurata nazione i comportamenti si ripetano immutabili nel tempo. Da oggi sino al giuramento dei ministri ci toccherà sorbirci il solito stillicidio di notizie, false o distorte, tendente ad intralciare chi cerca di lavorare. Questa purtroppo è l’Italia inquinata dal modello “Furio Colombo”.

giovedì 17 aprile 2008

QUESTO SI' CHE E' UN POST

Non so quanti leggeranno questo breve post, ma indipendentemente dal numero è importante che chi lo fa legga il post contenuto nel link che segue, intitolato "Larivoluzione di Berlusconi":
Buona lettura!

ARRIECCOLI

Sembra incredibile, ma ogni volta che sono all'opposizione se ne escono con una bella trovata originale. Il "Governo ombra". In effetti se ne sentiva la mancanza.
Fossero capaci ed efficienti, nei Governi istituzionali, la metà di quanto sono veloci a varare questi governi ombra, ora l'Italia farebbe un baffo alla Confederazione Elvetica.

mercoledì 16 aprile 2008

VITTORIA DELLA DESTRA

Mai come oggi, con questa brutta legge elettorale, si può affermare che l’Italia sia finalmente bi-polare. Pochi partiti nelle due camere, maggioranza numericamente solida, coalizioni finalmente compatte perché composte da pochi partiti. Bisogna ammetterlo, quel “diavolaccio” di Berlusconi aveva ragione, a dispetto della grande maggioranza degli opinionisti, che giuravano sull’impossibilità di assicurare governabilità con una simile legge elettorale, lui è andato dritto per la sua strada, affermando che avrebbe avuto i numeri per governare in entrambe le camere.

Personalmente sono talmente di Destra da ritenere che il diritto di voto non sia affatto un diritto naturale che si acquisisce alla nascita e matura al raggiungimento della maggiore età. È mia convinzione piuttosto, che, in una Nazione moderna, dove l’istruzione è alla portata di tutti, dovrebbe essere un diritto che si acquisisce per Merito, con l’impegno, dimostrando che si è cittadini probi, che si possiede la cultura, quindi l’apertura mentale, per capire cosa si sceglie, giusto per non essere strumento inerte, utile imbecille. Pertanto dirò che questa destra, per quanto sia destra lo è con la “d” minuscola. Ciò non di meno, ovviamente non è sinistra e quindi raccoglie istintivamente la mia adesione e la mia simpatia.

Del resto, la missione di Veltroni, era veramente impossibile, cancellare, in due mesi, quasi due anni di disastrosa gestione della sinistra era davvero difficile. Occorre anche sottolineare che per un’assoluta nullità quale egli è, il risultato ottenuto, più che un successo è un vero miracolo. Purtroppo per lui la percentuale di “coglioni orgogliosi”, negli ultimi due anni, è drasticamente diminuita. Basta vedere i risultati ottenuti nelle così dette “roccaforti rosse” per cominciare a convincersi che gli italiani, o meglio, che quegli italiani che prima, mettendo il cervello all’ammasso, davano credito a quell’indecente compagnia di saltimbanchi, oggi sta cominciando a ragionare.

Un segnale ottimistico? Speriamo bene! Ed auguriamo buon lavoro ad una destra con la “d” minuscola che si trova ad affrontare un compito degno della “D” maiuscola.

martedì 15 aprile 2008

UNA VERA RAGIONE PER FESTEGGIARE

Oltre al trionfo della destra c'è un'altra ragione, molto importante, per festeggiare. Finalmente nel parlamento italiano non ci saranno partiti comunisti. La falce e martello viene scacciata dalle aule parlamentari che ha occupato scandalosamente nei lunghi anni dal dopoguerra ad oggi.

lunedì 14 aprile 2008

Ormai possiamo dirlo, gli Italiani questa volta hanno fatto una scelta saggia. Per quanto il PdL di Berlusconi non sia espressione della vera Destra il dato importante è che la sinistra è stata sconfitta perchè giudicata assolutamente incapace di governare. Il tentativo di Veltroni, impostato sullo "smarcamento" da un recente ingombrante passato, non ha raggiunto il risultato sperato. La Sinistra radicale, sonoramente sconfitta paga lo scotto di una confusa azione di disturbo operata nei confronti del debolissimo governo Prodi.
Ora tocca alla destra raccogliere i cocci di un Paese straziato da una sinistra velleitaria e pasticciona e ricondurre l'Italia sulla giusta via.

domenica 13 aprile 2008

IL GIORNO E' ARRIVATO


Adesso non ci resta che attendere qualche ora per vedere se gli Italiani sono quel popolo di buoi autolesionisti che hanno dimostrato di essere - almeno per una buona metà del corpo elettorale - due anni or sono.
Il risultato non è scontato, nonostante il disastro compiuto da Prodi e i suoi degni sodali.

domenica 30 marzo 2008

QUEL WALTER E' PROPRIO INSUPERABILE

Immagino le risate di chi percepisce salari e stipendi da fame, super tassati da Schioppa - Visco, mentre sente parlar di stipendio minimo garantito, intorno a 1.000/1.100 Euro mese, da un beby-pensionato, che solo di pensione intasca oltre 5.000 Euro al mese.

sabato 1 marzo 2008

DECALOGO DEL FASCISTA

Vagabondando nei diversi blogs, orientati a Destra, ho trovato questo decalogo che, a mio giudizio, bene esprime l’essenza dell’essere Fascisti. Concordo con la tesi dell’autore, essere Fascisti è difficile, molto più difficile che essere comunisti o liberali o democristiani. Essere Fascisti significa essere inflessibili con se stessi, sentire forte la “mistica del Dovere”, non piegarsi a facili compromessi. Considerare i Valori dello spirito superiori ai minus-valori materiali.

Dopo oltre sessant’anni di stereotipi negativi imposti dal pensiero unico antifascista è giusto divulgare le regole che stanno alla base di questo irresistibile orientamento della coscienza.

Sicuramente per questo, in Italia, hanno ancora tanto successo gli antifascisti.

Nel seguito il “decalogo”:

- Non vi sono privilegi,se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.

- Accettare tutte le responsabilità, comprendere tutti gli eroismi, sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell'avventura e del pericolo.

- Essere intransigenti, domenicani. Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia. Ugualmente capaci di comandare e ubbidire.

- Abbiamo un testimonio dal quale nessuno potrà mai liberarci: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.

- Avere fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene ed operarlo in silenzio.

- Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario sì, ma non sufficiente a creare da solo una vera civiltà, qualora non si affermino quegli ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana.

- Non indulgere al malcostume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi soldati pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.

- Accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarli ad una sempre più alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo bisogna dare l'esempio della probità.

- Agire su se stessi, sul proprio animo, prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.


- Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene. Avere vicina sempre la verità, e come confidente la bontà generosa.

sabato 23 febbraio 2008

MOLTO OLTRE LA FACCIA DI BRONZO

La “faccia di bronzo”, è verità risaputa, deve rientrare nel bagaglio delle caratteristiche di un buon politico, in particolare per chi si candida a governare una moderna nazione. Ciò non di meno, la sfacciataggine di cui fa sfoggio VW supera largamente ogni precedente limite.

Il centro-sinistra, a più riprese guidato da Prodi, poi da Dalema e via discorrendo, ha dato prova d’essere un assoluto disastro. In particolare, con l’ultimo anno e mezzo di pessimo governo, è riuscito, nei fatti ad immiserire la vita quotidiana di milioni di Italiani drammaticamente alle prese con difficoltà nel procurarsi i mezzi di sussistenza. Anche l’ultimo baluardo, quello del presunto risanamento dei conti, in ultima analisi, si sta rivelando poco più di un bluff, eppure, nonostante tutto, un’altra “gioiosa macchina da guerra” si sta organizzando per riproporre la solita ricetta, lievemente imbellettata, fermamente intenzionata a dare, agli italiani, la solita ventata di felicità.

Una dote a questi “Sinistri” personaggi necessita riconoscerla: sono assolutamente privi di falsi pudori.

martedì 19 febbraio 2008

LEGGE 194, UN SEMPLICE DIRITTO?

A seguito dell’irruzione della Polizia di Stato nel reparto maternità di un ospedale di Napoli si è acceso un dibattito serrato tra i sostenitori della legge detta “194” e coloro i quali ne auspicano la radicale modifica.

Non entro nello specifico del tema, trattasi di questione etica di estrema delicatezza. Quello che mi colpisce come un pugno nello stomaco è il linguaggio e il tono utilizzato dalle “vecchie femministe” e dalle loro degne figlie e nipoti, che ne fanno una squallida questione di autodeterminazione e di “libertà nella gestione del corpo della donna”.

È doloroso accettare che tanto e tale mostruoso egoismo possa essere rivendicato ammantandolo della sacra veste del “diritto”. La crudele vigliaccheria che sottende all’atto della soppressione, operata col consenso dalla madre, di una vita, mentre si sviluppa nell’ambiente protettivo per eccellenza, il suo ventre, è letteralmente agghiacciante.
Rivendicare la legittimità morale di questo ignobile atto con slogan urlati a squarciagola, da la misura dell’impoverimento morale nel quale la nostra società è precipitata nella totale indifferenza. Anche di questo possiamo ringraziare i così detti “progressisti”.

domenica 17 febbraio 2008

DEMOCRAZIA IMPERFETTA

Trovo sia un sistema gravemente difettoso quello che consente al gruppo politico, reduce dal crollo prematuro del proprio “progetto” di governo, di ripresentarsi, poco dopo, alle elezioni come se nulla fosse successo.

Le elezioni dovrebbero essere indette, solo al termine naturale del mandato, onde confermare, in caso di valutazione positiva, la compagine governativa uscente. In caso contrario, per offrire alla precedente minoranza l’opportunità di far meglio.

Al contrario, sfugge il significato di consentire alla compagine governativa - caduta prima del termine per manifesta incapacità di governare – di ripresentarsi dopo una semplice operazione di maquillage. Cosa ci si può attendere da chi ha fallito tanto malamente?

Prova di questo, il suono assolutamente vano e privo di reale significato, dei continui proclami di Veltroni, pronunciati allo scopo di motivare lo zoccolo duro dei suoi sostenitori.

mercoledì 13 febbraio 2008

IN UNA DOMENICA ITALIANA...

Eccoli ancora alla carica, o almeno a tentare di organizzare una carica. Dopo il reale e tangibile disastro, provocato in meno di due anni da Prodi, gli stessi uomini che da sempre fanno la stessa politica, cambiato nome e simbolo, si ripropongono, udite bene, per cambiare l’Italia.

L’impresa è ostica. In primis urge cancellare il ricordo del recentissimo passato. Operazione non proprio semplice se si tien conto della simpatica eredità lasciata: pressione fiscale asfissiante, aumenti indiscriminati di prezzi e tariffe, emergenza sicurezza, Napoli che marcisce lentamente etc, ma il Walter è l’uomo dei miracoli. È l’uomo nuovo! Qui, incontenibile, irrefrenabile, esplode la risata. Ci vuole un bel coraggio, solo quello della disperazione, per affermare, con ostentata convinzione, che Veltroni possa rappresentare il “Nuovo”. Lui che da sempre altro non ha fatto che il politico. Prima nel PC, poi nel PDS, poi ancora nei DS, oggi, come leader del PD.

Gli altri, i compagniucci di sempre, tipo il “piacione” Rutelli, o il “beccamorto” Fassino, se ne stanno giudiziosamente in disparte, cercando di sfruttare la forza trascinante e travolgente di quella cercano in ogni modo di accreditare come “novità”. Non è nemmeno da escludere che un certo numero di “coglioni orgogliosi”, una parte di quelli che votarono Prodi la volta scorsa, ripetano anche questa volta l’errore. Almeno lo zoccolo duro, coloro i quali che anche davanti all’evidenza più lampante, pervicacemente perseverano.

domenica 10 febbraio 2008

LA GIORNATA DEL RICORDO

Oggi, 10 febbraio, è la Giornata del ricordo. In questo giorno si commemorano le stragi orrende compiute, nelle terre del nord est, dai feroci partigiani comunisti titini, con la complicità e la copertura dei comunisti italiani. Pagine di Storia rimosse per anni, verità atroci soffocate dalla menzognera storiografia ufficiale, quella scritta nell’immediato dopoguerra dai comunisti.
Pochi giorni fa il Giorno della memoria, per ricordare le vittime dei nazisti. Basta confrontare la risonanza dei due eventi, sui media, per rendersi conto di quanto la menzogna ancora imperi nella cultura occidentale.

sabato 2 febbraio 2008

INTANTO NAPOLI, LENTAMENTE, MUORE

I giorni passano, la spazzatura aumenta e quella che riescono a smaltire è una minima parte di quella che ogni giorno viene scaricata nelle strade.

La situazione, nonostante le dichiarazioni di principio, invece di migliorare, peggiora costantemente.

Ogni volta che viene individuato un sito, le proteste bloccano tutto. La popolazione, sfiduciata da anni di vane parole, reagisce a tutto in modo rabbioso. Scavano per approntare una discarica e trovano rifiuti tossici seppelliti abusivamente.

Ormai sembra lecito chiedersi: esiste soluzione al problema? Napoli e la Campania sono forse destinate ad essere evacuate? E in quel malaugurato caso, dove si riverserà la popolazione esasperata e stremata da una situazione intollerabile?

martedì 29 gennaio 2008

C'E' UN GRANDE BISOGNO DI DESTRA

Mai come ora è evidente che l’Italia ha un grande bisogno di Destra. L’esempio della Francia è illuminante; si ride e si scherza parlando di sinistra, di socialismo e fesserie simili, ma poi quando il gioco si fa serio, i francesi, sono saggi e le redini della Nazione le danno in mano alla Destra.

Mai come ora, dicevo, la Destra è chiamata ad un compito ingrato ma necessario per l’avvenire della nostra bella Italia, per due anni deturpata da una Sinistra velleitaria e incapace.

Il compito è arduo: Quasi due anni di “imbecillità al potere”, invece di compiere il miracolo della tanto decantata “ri-distribuzione”, hanno impoverito il ceto medio e gettato nella disperazione il basso ceto. La politica economica impostata da questi “campioni” si è rivelata una vera disgrazia di cui oggi, purtroppo, si contemplano i devastanti effetti. Aumenti vertiginosi delle tariffe, aumenti incontrollati dei prezzi dei generi di prima necessità, depauperamento lento ma inesorabile del potere d’acquisto degli stipendi.

Cosa dire poi della sicurezza. Siamo diventati il “Refugium peccatoum” di ogni sbandato, che, certo di trovare da noi "solidale accoglienza", sceglie l’Italia per installarsi, godere di privilegi e diritti che spesso non sono riconosciuti ai cittadini italiani e delinquere impunemente uccidendo, stuprando e derubando, a proprio piacimento.

Mai come oggi quindi una Destra forte ed autorevole, compatta nell’ora delle decisioni difficili, con idee chiare e lungimiranti, deve prendere le redini e condurre la Nazione fuori dalle secche su cui la gestione della Sinistra l’ha incagliata. Ora non ci sono scuse, non ci sono alibi. La Sinistra si è screditata con le proprie mani e, voglio qui ricordarlo, come predissi due anni addietro, è bastato lasciarli fare perché si distruggessero con le proprie mani.

sabato 26 gennaio 2008

27 GENNAIO, GIORNATA DELL'IPOCRISIA

Da qualche anno ormai, il 27 gennaio si celebra la commemorazione degli ebrei, e non solo, caduti nei campi di concentramento nazisti. Delegazioni in visita ai lager, discorsi solenni, visi affranti. È giusto, simili eventi tragici della storia, devono essere ricordati, per quanto possa servire ricordarli, anche perché s’illude, chi spera che ricordarli serva da monito per non ricadere nell’errore. Basta pensare a quanto accaduto nella ex Jugoslavia.

Quello che però, a mio giudizio, risulta intollerabile è che tanto clamore e tanta solennità venga dispiegata per ricordare i tremendi crimini compiuti dal nazismo, mentre di quelli, ben più rilevanti numericamente e altrettanto atroci, compiuti dai comunisti, si parli solo in sporadiche occasioni e decisamente a bassa voce.

Quando cominceremo ad indignarci con altrettanto calore per i morti nei gulag sovietici. Per le stragi di innocenti, perpetrati con il plauso del PCI dall’epoca, dai regimi comunisti asiatici, per le atroci repressioni, compiute anch’esse con l’avallo dei leaders comunisti italiani, etc, etc.? La lista è lunghissima, i numeri sono immensamente più grandi di quelle compiute dai nazisti. Se poi pensiamo che le stragi comuniste continuano ancor oggi, risulta davvero “curioso” ricordare solo quelle naziste. Eppure, ancor oggi, gli oltre 80 milioni di vittime del comunismo non meritano una giornata del ricordo, e la Cina, che continua imperterrita ad incrementarne il numero, ospiterà i giochi o
limpici come se nulla fosse.
Forse sarebbe più adatto dedicare il 27 gennaio alla celebrazione dell’ipocrisia.

giovedì 24 gennaio 2008

FINALMENTE!!!

“Io duro perché faccio”! Meno di un mese fa, il tragico buffone, pronunciava questa frase che si è stampata nella mia memoria.

Si conclude con un crollo rovinoso il peggior governo che la storia della repubblica ricordi, non a caso, condotto della sinistra. Si dissolve nella polvere un castello di orgogliosa presunzione, costruito sulle fondamenta della pretesa superiorità morale della sinistra, superiorità sepolta sotto le montagne di spazzatura campana.

Non resta che emettere un lungo e liberatorio, sospiro di sollievo.

martedì 22 gennaio 2008

MORTE DI UNA BELVA ROSSA

Stamattina è morto un anziano partigiano. Tal Arrigo Boldrini, detto Bulow. Basta leggere “Il sangue dei vinti” di Pansa, oltre a molti altri scritti, di testimoni oculari, per apprendere che il “leggendario” Comandante Bulow fu una delle peggiori belve che, dopo l’infame data dell’8 settembre 1943, sino alla fine della guerra e per oltre due anni, dopo il termine della stessa, insanguinò la Romagna con esecuzioni sommarie ed “espropri” a favore delle casse del Partito e sue personali. Eppure queste le parole del così detto “presidente di tutti gli italiani”, il comunista Napolitano, e del cerebroleso Prodi, oggi sull’orlo della crisi: Napolitano: “il Paese gli sia grato”. Prodi: “un esempio per le future generazioni”.

Un solo augurio: che la Giustizia Divina lo colpisca facendogli soffrire all’inferno, in eterno, le pene che ha imposto a tutte le persone che ha brutalmente assassinato.

mercoledì 16 gennaio 2008

S.S BENEDETTO XVI E LA "SAPIENZA"

I comunisti, alla Sapienza, hanno dato prova perfetta della loro natura. È bastato guardare in faccia i personaggi che hanno plaudito alla rinuncia del Pontefice, per provare profonda vergogna di condividere la stessa natura biologica. Personaggi degni solo di strisciare nel liquame infetto da cui provengono, quel brodo di coltura mefitico che ne ha generato la stupida arroganza.

sabato 12 gennaio 2008

PECORARO, BASSOLINO E JERVOLINO, UNA TRIADE DI VALORE

Per quanto possa apparire ingiusto e addirittura paradossale, personaggi del calibro di Pecoraro Scanio, Bassolino e Russo Jervolino, in Italia, possono accedere a cariche dalle quali dipendono le condizioni di vita di milioni di connazionali. Ovvio affermare che questo è possibile solo in questa sventurata repubblica, nata dal tradimento, che riconosce tra i suoi valori la pervicace volontà di beneficare gli “amici”, indipendentemente dalla mediocrità personale e dall’assoluta indegnità morale. Come commentare la posizione dell’attuale Ministro dell’Ambiente che, per anni, ha pronunciato sempre e solo il monosillabo “NO”, ad ogni proposta di realizzazione di ogni e qualsiasi infrastruttura sia essa un termovalorizzatore o una linea ferroviaria, piuttosto che una centrale elettrica o un rigasificatore e, ora, di fronte al disastro generato dalla sua cieca ed arrogante insipienza lamenta il fatto che non si sono fatti i termovalorizzatori?

Del resto, cosa sarebbe stato lecito attendersi da personaggi di tale spessore? Ovvia e scontata l’affermazione pronunciata all’unisono dai tre campioni “ho fallito, ma non mi dimetto!”. Ma, la vergogna ancora peggiore consiste nelle espressioni di stima e di solidarietà proferite dai compagni di coalizione che tentando goffamente di coprire il disastro, riescono solo ad inveire contro la pretesa strumentalizzazione. Evidentemente, secondo loro, il migliore atteggiamento consisterebbe nell’assistere in perfetto silenzio al completo sfacelo. A disastro si aggiunge disastro, la decisione presa da Prodi di disseminare in tutta Italia l’immondizia campana si commenta da se, mentre, dall’estero, continuano a guardarci e vedono un’Italia che marcisce nella palude dell’incapacità a far pulizia, non tanto delle montagne di spazzatura in Campania, quanto piuttosto di una casta di politicanti di sinistra velleitari, incapaci ed arroganti.

lunedì 7 gennaio 2008

PENSIERO PER NAPOLI

Non si può davvero fare a meno di dedicare il primo post dell’anno a Napoli, o meglio, a quello che a Napoli, da anni, sta succedendo. Lo sa il mondo purtroppo, del resto è sotto gli occhi di tutti, Napoli, la grande città, già capitale di un grande regno, sta lentamente marcendo sotto un immenso cumulo di maleodoranti rifiuti.

Vista da lontano, dallo schermo televisivo, dalle foto dei giornali, o percepita attraverso i dibattiti, la situazione appare del tutto surreale. Si potrebbe dire emblematica di una grande malattia miasmatica, che va ben oltre il paradossale fatto contingente.

Sorge spontaneo chiedersi: “ma Napoli, è l’unica città al mondo i cui abitanti producono rifiuti”? Ovviamente la risposta è semplice, ma a Napoli le cose vanno così e basta. A Napoli da decenni governano gli stessi amministratori, tra scandali e vergogne d’ogni genere, con le peggiori infiltrazioni camorristiche, senza che questo possa concorrere a smuoverli. Evidenziando una sbalorditiva incapacità di reagire, un’inerzia malata tale da subire gli eventi sino a restarne sommersi.

La situazione attuale, se non fosse letteralmente “infetta” sarebbe davvero comica. Il sindaco, una sorta di caricatura di se stessa, che da sempre brilla per la sua totale ininfluenza, scarica integralmente le responsabilità sui Commissari, figure opache che negli anni si sono succeduti, anch’essi senza trovare soluzione, impastoiati in una melassa distruttiva. I Commissari la scaricano sul sindaco e sul presidente della Regione, il serafico Bassolino. La Regione scarica sul sindaco e sui Commissari. Sul conto di Bassolino, è inutile dilungarsi, eppure permane imperturbabile nel suo incarico dorato crogiolandosi nella completa quanto dispendiosa inefficienza.
Com’è ovvio attendersi in un’Italia governata da questi imbecilli la responsabilità essendo di tutti, non è di alcuno. Su tutte le chiacchiere inutili, anche in questo caso, svetta la dichiarazione espressa da Prodi, che, come al solito non perde l’occasione, per proferire perfette insulsaggini con aria comicamente solenne, con la sua eterna espressione da povero cerebroleso.

Dall’estero, nel frattempo, ci guardano. Gli inviati di quei giornali che pochi giorni fa ci descrivevano come una nazione destinata ad un triste ed inarrestabile declino, in questi giorni vagano per le periferie di Napoli documentando spietatamente una realtà assurda che conferma tristemente il vaticinio. Sorvoliamo sui messaggi lanciati “dal Colle” frutto di incipiente aterosclerosi.
Questa è la bella Italia, il Bel Paese governato da una sinistra disposta a tutto pur di mantenersi abbarbicata al potere. Governato da una sinistra che si ostina a far finta d’ignorare il disastro prodotto dalla propria arrogante convinzione d’essere migliore.