domenica 4 maggio 2008

FASSINO, UN POVER'UOMO


Nel variegato bestiario dei professionisti della politica di sinistra, a mio parere, Piero Fassino, merita una considerazione particolare. Non so esattamente perché ma, da sempre, nutro un certo rispetto per l’allampanato piemontese dall’aspetto del beccamorto. Forse proprio per quell’aria dolente da cucciolo di avvoltoio malamente cresciuto, o forse per quell’attitudine da sgobbone tenace, pervicacemente teso ad arrivare con l’infaticabile impegno dove altri arrivano con assoluta facilità e non curanza. Non so meglio definirne la ragione, ma vederlo commosso, allo scioglimento dei DS - dopo tanta fatica per meritarsii un posto al sole come Segretario di partito, con la prospettiva di cedere il posto ad una nullità come WV - mi ha fatto proprio una gran pena. Anche questa sua cieca ostinazione a difendere l’indifendibile disastroso operato di Prodi e del suo fallimentare governo, dà la reale misura della statura del personaggio, unico forse a credere almeno un po' in quello che dice. Anche se questo si commenta da solo.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.