lunedì 16 luglio 2018

UN ERRORE/ORRORE CHIAMATO MULTICULTURALISMO


Non occorre sicuramente essere dei luminari dell’incerta “scienza” sociologica per comprendere che il concetto di “multiculturalismo” è uno dei più grossolani errori concepiti dai sociologi sedicenti “progressisti”.

Ovunque nel mondo si sia cercato di creare una “società multiculturale”, risulta drammaticamente evidente il fallimento. Basti pensare agli Stati Uniti d’America, nazione formatasi dall’afflusso di masse di immigrati, arrivati da ogni parte del mondo, dove le tensioni razziali sono all’ordine del giorno. Per non parlare della Gran Bretagna o della Francia, ex paesi coloniali, dove le periferie delle grandi città sono da anni ostaggio di gruppi disgregati, uno contro l’altro armati, basati sull’odio razziale e sul rancore sociale.

Che dire poi del Sud Africa, unica nazione africana evoluta e civile, sino alla presenza del regime di apartheid, sprofondata poi nella più cieca violenza e nel più buio sottosviluppo, dopo l’avvento di Mandela, davvero inspiegabilmente eletto a icona dal miope progressismo occidentale, vittima consapevole dei propri principi universali.

A nulla valgono alcune rare eccezioni, che come noto confermano la regola, tutte limitate a casi storici, stratificatisi nel tempo e comunque già implosi o perennemente basati su di un fragile, quanto instabile, equilibrio, sempre sull’orlo di esplodere.

Il “multiculturalismo” è dunque un mito artificialmente creato dalle belle menti degli illuminati sedicenti progressisti, per celare la reale incapacità di difendere l’Occidente, culla della vera civiltà, dall’invasione di quegli stessi barbari che da sempre premono ai sui confini.

Parlare di Mediterraneo, ponte e crogiolo di culture amiche è il più clamoroso dei falsi storici che la propaganda progressista ha cercato disperatamente di accreditare. I popoli della sponda sud, e quelli dei confini ad est, sin dall’epoca dei Romani e passando per tutto il medioevo e ben più avanti, sino alla battaglia di Lepanto, hanno cercato di invadere l’Europa ed in parte c’erano pure riusciti, penetrando e stanziandosi per secoli nella penisola iberica e poi giungendo sino alle porte di Vienna.

Ora la strategia è cambiata, in qualche misterioso modo, gli stessi barbari, grazie alla complicità dei nostri leader e di grandi organizzazioni finanziarie, sono riusciti a instillare il germe della colpa che ha annichilito la capacità difensiva dell’Occidente, sino al punto da fare in modo che sia l’Occidente stesso, a favorire la propria invasione.

Proprio in questi giorni però, forse, assistiamo ai primi segni d’inversione di tendenza.

martedì 3 luglio 2018

BIMBI AFFOGATI IN TUTINA ROSSA


Le schiere sedicenti “progressiste”, dopo l’iniziale stordimento dovuto alla rapida inversione di tendenza in materia di gestione del problema migratorio, si stanno organizzando.

Risulta davvero singolare la costatazione che, l’intellighenzia radical-chic, con in testa “autorevoli” giornalisti di chiara fama, pur di cercare di costringere il governo italiano alla riapertura dei porti alle ONG non esistano a ricorrere a falsi fotomontaggi di bimbi affogati in tutina rossa.

Evidentemente l’ignobile traffico di umanità dolente, scaricata sule coste italiche, sta molto a cuore a questi nobili paladini dei diritti degli Ultimi.  

domenica 1 luglio 2018

L’ARIA E’ FINALMENTE CAMBIATA

In Italia, nel rapido volgere di un mese, è successo quello che sinceramente avevo sperso la speranza che potesse succedere.

Benché le condizioni si stessero riunendo, ed alcuni segni cominciassero a palesarsi, era davvero difficile immaginare che un nuovo governo riuscisse a concretizzarsi dal caos post elezioni e che da questo “strano” governo scaturisse la volontà di affrontare con decisione il principale problema che ha afflitto la nostra sventurata nazione durante il periodo governato dai sedicenti “progressisti”.

Nel giro di un mese, il nuovo Ministro dell’Interno, innestandosi sulla parte sana dell’ultimo periodo di lavoro del predecessore, è  riuscito ad imprimere una svolta decisiva alla suicida politica migratoria, di “accoglienza” indiscriminata, attuata durante i sette anni di governo della sinistra, che hanno fatto dell’Italia un paese insicuro, sporco, preda di mafie africane pericolosissime e di comunità islamiche che sono, a tutti gli effetti, delle comunità parallele, isolate, nelle quali vigono regole tribali risalenti al medioevo.

Nel giro di un mese, il nuovo Ministro, ha portato al centro dell’attenzione dell’Unione Europea le istanze italiane in materia di immigrazione, rifiutando decisamente di continuare ad essere il “campo profughi” di un’Europa che, comodamente stava approfittando della debolezza consenziente e interessata della precedente gestione.

Di fatto, in un mese, gli italiani di buonsenso stanno riprendendo fiducia, quella fiducia che nasce dalla costatazione che per la prima volta da innumerevoli anni, chi arriva al governo, da subito si impegna a “testa bassa” a mettere in pratica quanto dichiarato nel Programma.