giovedì 26 marzo 2020

COVID-19 L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA CIALTRONERIA


Forse è ancora presto per dirlo, ma dopo oltre due settimane di blocco progressivo dell’Italia sino alla paralisi, imposto a colpi di provvedimenti amministrativi e a Parlamento chiuso, quindi in situazione che tecnicamente possiamo definire di “dittatura invocata” - dai primi riscontri, nonostante il moderato ottimismo di qualche commentatore “allineato”, sembra che i risultati non siano affatto quelli sperati.
Del resto, sin dall’inizio di questa penosa vicenda è apparsa chiarissima l’inadeguatezza di chi si è arrogato il diritto di prendere in esclusiva le decisioni, forte di tanta cialtroneria, sostenuta da una poderosa presunzione.

Mancando personale, mezzi e materiali, per mettere in opera un serio sistema di rapida diagnosi a tappeto, con successivo tracciamento e messa in quarantena stretta dei contatti di chi risultasse positivo (detto “metodo Corea del Sud”) il governo ha optato per il “metodo cinese”, chiudendo indiscriminatamente tutti gli Italiani in casa e determinando di fatto la paralisi produttiva della Nazione.
Se questo dovesse confermarsi scarsamente efficace, sarebbe davvero allarmante, perché arrivati a questo punto le conseguenze distruttive sull’economia dell’Italia, probabilmente sono già irreversibili.

Come affermavo all’inizio di questa follia, è impossibile fermare una Nazione per più di 15 giorni. Ora si sta parlando di arrivare sino a luglio.

Mi chiedo se “Casalino” - detto “er mutanda” del Grande Fratello televisivo, che ormai, non si capisce in virtù di quale mandato, regge di fatto le sorti della Nazione - si è posto il problema di cosa succederà allorquando, finiti i magri risparmi, la massa composta dai commercianti “non essenziali”, dei liberi professionisti a partita iva, dei piccoli imprenditori etc., obbligati a rimanere a casa senza poter lavorare e quindi fatturare, esauriranno i magri risparmi e non sapranno più come nutrire la loro famiglia.

Non resta davvero che sperare che nel giro di pochi giorni, nemmeno settimane, valenti scienziati trovino un vaccino e una cura, perché se rimaniamo nelle mani di “casalino” e dei suoi cialtroni accoliti, “Dio ci salvi”.

Considerazione conclusiva: Provate un po’ a pensare se al posto del “sussiegoso” avvocatuccio di provincia, ci fosse stato Salvini, cosa avrebbe fatto la sinistra che tanto ha starnazzato sul fatto che, a loro dire il leghista avrebbe voluto udite, udite, “pieni poteri” per contrastare l’immigrazione clandestina, vera piaga di questa nostra sventurata ma bellissima Nazione?

sabato 21 marzo 2020

COVID-19 LA DITTATURA CONCLAMATA, PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE


Analizzando i provvedimenti emanati dal governo in queste ultime settimane, sotto l’assedio dal nuovo virus maligno, stiamo assistendo impotenti al lento, ma progressivo, scivolamento in un’autentica dittatura.
In virtù di un fantomatico “stato di emergenza”, causato dall’iniziale scandalosa sottovalutazione della severa problematica potenzialmente sottesa alla diffusione del virus COVID-19, un governo composto di personaggi improvvisati, dimostratisi anche e soprattutto in questo frangente, totalmente inadeguati, sta progressivamente e incessantemente ristringendo le libertà individuali, sino ad annullarle.

A ciò si aggiunge un’ulteriore restrizione del diritto di espressione, concretizzatosi nell’ultimo comunicato di AgCom che di fatto, in nome della salvaguardia della “buona informazione” comprime ulteriormente il Diritto di Espressione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione repubblicana.

Ovviamente non si può che essere d’accordo sulla necessità dell’applicazione di misure tendenti ad ostacolare e circoscrivere, il più possibile, la diffusione di un virus, su cui tra l’altro si sentono esprimere le più disparate opinioni da parte di “esperti” più o meno accreditati, però l’affidamento di fatto di poteri illimitati ad un governo che ha manifestato la sua totale inadeguatezza, in assenza di un pur rapido passaggio parlamentare, stante il Parlamento, tagliato fuori dalla paura del contagio, ha già determinato l’instaurazione di una vera e propria dittatura intenta a restringere, sino ad annullarle, le libertà fondamentali dell’individuo.

Come si può interpretare il divieto di uscita di casa in solitudine o opportunamente distanziati, per fare una semplice passeggiata o una pedalata in campagna? Quale rischio di contagio si corre se si porta a spasso il cane, in solitudine, oltre i 200 metri da casa?

L’applicazione del “modello cinese” – sviluppato per l’appunto in Cina, noto stato totalitario d’impronta comunista - all’Italia, dove vige una Costituzione democratica che considera un valore fondante la salvaguardia di alcune libertà individuali - in nome della salvaguardia della salute collettiva, giustifica la revoca “sine die” di Diritti costituzionali considerati, sino a pochi giorni addietro, inalienabili?
Il concetto di “proporzionalità” al rischio, delle misure applicate per la “mitigazione” di quest’ultimo, è nei fatti del tutto ignorata.
 
Ciò ha determinato il progressivo scivolamento in un’autentica dittatura, nel senso letterale e classico del termine.

Ciò è gravissimo in sé, in quanto non è dato di conoscerne il termine, in quanto appare difficile immaginare come e quando si ritornerà allo stato precedente, ma soprattutto perché esso costituisce un precedente gravissimo del tutto sconosciuto al nostro ordinamento repubblicano.

Una riflessione s’impone anche a proposito della situazione economica che, nel perdurare “sine die” di queste sproporzionate misure invocate dall’isteria collettiva, è evidente avrà ripercussioni durissime, su moltissime famiglie che, a breve, è ragionevole prevedere, non avranno i mezzi di sostentamento minimi, innescando, con ogni probabilità disordini la cui portata potrebbe essere al momento attuale inimmaginabile ma potenzialmente travolgente.

È proprio il caso di concludere che “nulla sarà mai più come prima”, non solo dal punto di vista economico, in un sistema basato su di un’insostenibile globalizzazione che ha evidentemente fallito ogni suo obiettivo.
“mala tempora currunt, sed peiora parantur”.