lunedì 21 agosto 2017

IL NAUFRAGIO DELLA RAGIONE


Mai come in questi ultimissimi anni è forte il senso di sbigottimento che deriva dalla costatazione del completo capovolgimento di logiche naturali, che hanno subito un continuo logorio snervante, mirato alla sistematica distruzione dei principi di base su cui è fondato l’Occidente.

È come se gli eccessi compiuti nella prima metà del secolo scorso avessero generato una sorta di inarrestabile, impetuosa smania autodistruttiva, contro la quale lottare diventa sempre più difficile.

Concetti quali, Stato, Confine, Cittadinanza, Cultura nazionale, Tradizioni, Patria, Bandiera. Nozioni basilari, nella loro assoluta semplice chiarezza, sono state destrutturate e successivamente caricate di ogni valenza negativa. Nozioni per le quali giovani di belle speranze hanno sacrificato la vita oggi sono trattate con disprezzo. Il soro significato stravolto ed infangato. La logica di base completamente capovolta.

Colui che lotta per questi concetti sistematicamente insultato ed additato al pubblico ludibrio.

Difronte a movimenti migratori epocali, di masse totalmente incapaci di controllo, animate esclusivamente da rabbioso desiderio di conquista di un livello di vita migliore, si teorizza l’abbattimento delle frontiere e l’accoglienza indiscriminata.

Pur essendo clamorosamente dimostrato dai fatti che la religione mussulmana è totalmente aliena al concetto di integrazione, si continua a sostenere la necessità di aumentare il multiculturalismo e l’integrazione. Lo slogan “creare ponti e non muri” ha fatto sì che alcune parti delle nostre città europee siano state trasformate in campi profughi militarizzati, disseminati di barriere in cemento antisfondamento. Le prove evidenti dell’inevitabile fallimento totale di questa via nonostante siano sotto gli occhi di tutti, in Francia, Inghilterra, Belgio etc, vengono volutamente ignorate e si procede come tanti lemmings verso il precipizio.

Noi occidentali, tanto amanti della “libertà”, non riusciamo a capire che l’islam ne è costituzionalmente l’assoluta negazione, per il semplice innegabile fatto che predica da 1.500 anni, con spietata efficacia, la più assoluta “sottomissione” a Dio. Solo questo basterebbe a dimostrare l’incompatibilità e quindi a mettere fuorilegge, l’islam in occidente. Ma ormai siamo vittime dei nostri stessi principi universali che ci impongono una “tolleranza”, che viene da loro sistematicamente interpretata come debolezza e che sancirà la nostra fine.

La strada è tracciata ed è chiarissima. Basta guardarsi intorno e voler vedere, rifiutando i filtri deformanti che capovolgono la realtà. Ma molti di noi, con in testa la maggior parte dei vertici delle istituzioni nazionali e sovranazionali e la complicità dei media, continuano pervicacemente a sventolare l’assurda, anacronistica, suicida, bandiera della più totale apertura a chi ambisce uccidere i nostri figli per far vivere meglio i propri.

domenica 6 agosto 2017

UNTITLED

Negli ultimi giorni, a seguito del lavoro intrapreso negli scorsi mesi da un giudice davvero meritevole, sta  emergendo la verità circa il modus operandi delle così dette ONG. Che si stanno  rivelando per quello che sono. Delle autentiche associazioni per delinquere spinte  - da interessi poco chiari, ma molto ben tangibili – a far dell’Italia un grande campo profughi invaso da clandestini alla ricerca di una vita migliore, integralmente sulle spalle degli italiani.

Questa triste realtà, che si sta delineando ogni giorno che passa, si è concretizzata e strutturata con l’attiva connivenza e complicità dei nostri vertici politico-istituzionali che, sta diventando sempre più evidente, sono di fatto colpevoli di aver fatto merce di scambio della così detta “accoglienza” con l’elasticità d’applicazione dei parametri di stabilità imposti dall’Unione Europea.

Si sa quanto la fallimentare azione di governo di Renzi sia stata centrata sulla continua e reiterata richiesta di detta “flessibilità” accordata in cambio dell’impegno ad “accogliere” e quindi mantenere in Italia la pletora di disperati clandestini, di cui solo una minima parte avrebbero i requisiti per godere del diritto di asilo.

Risultato della scelleratezza, l’Italia lasciata praticamente in balia di orde di africani affamati quanto pretenziosi, che infestano le nostre periferie quanto i centri storici, le stazioni e le zone di confine, che oltre a defecare per strada, si rendono protagonisti di una serie infinita di nefandezze, censurate dal governo, con la complicità dei media.

Situazione totalmente fuori controllo, di cui è lecito chiedersi se sia giusto che i responsabili, tutti chiaramente individuabili, non siano chiamati a rendere conto di fronte alla magistratura, del loro disastroso operato.


Quanto, il popolo italiano, dovrà ancora subire gli abusi di questa incapace e corrotta classe politica, che devasta la nazione, svendendola per i propri meschini interessi di bottega e poi, come se non bastasse, ha pure la spudoratezza di ricandidarsi alla guida del paese?

domenica 4 giugno 2017

I PEGGIORI NEMICI DELL’OCCIDENTE SONO I SUOI STESSI LEADER

Stiamo assistendo, come era facilmente prevedibile, all’intensificazione progressiva di azioni terroristiche islamiche, che evidenziano la drammatica impotenza dell’Occidente ad opporre la minima azione di contrasto.

Soliti vani attestati di condanna ed esecrazione, espressioni di solidarietà etc., etc., con i media che evitano accuratamente di stigmatizzare la matrice islamica di questi atti di barbarie, tipici di quella che ormai è sicuramente classificabile come un’ideologia di morte e di conquista, travestita da religione, che ha dichiarato guerra, in varie forme, alla cultura e al modo di vita dell’Occidente.

A nulla valgono le ipocrite dissociazioni dei leader delle comunità islamiche in Occidente chiaramente preoccupate che le azioni dei taglia gole estremisti attirino troppo l’attenzione sul disegno che l’intellighenzia islamica, sedicente moderata, è impegnata scientificamente ad attuare da anni, con metodica e strategia. Basta che si riproducano con la geometrica progressione che li contraddistingue e nel giro di una o due generazioni, l’islamizzazione sarà compiuta.

Ormai è evidente che la strategia spontanea dell’islam internazionale è passata alla fase 2. Attaccare con ogni mezzo l’Occidente, alfine di alterarne il sistema di vita anche indirettamente, e modificarne la vita democratica, per loro inconcepibile, basti pensare a quello che è successo a Torino, per preparare l’odiato uomo occidentale alla vita di paura tipica delle società islamiche.

La cosa che indigna è l’incapacità di reagire efficacemente da parte dei vertici istituzionali europei, con particolare riferimento a quelli italiani, che invece di alzare le difese, ricorrendo a quei provvedimenti drastici, che da tempo sarebbe stato necessario applicare inflessibilmente, continuano pervicacemente a farneticare di accoglienza ed integrazione, mettendo a repentaglio in modo irreparabile il futuro delle nostre generazioni.


Il disegno dell’islam mondiale ha trionfato da tempo, quando è riuscito ad ottenere la succube complicità dei leader occidentali che invece di contrastarlo ne sono lo strumento più affidabile e prezioso. Ergo il peggiore nemico letale dell’Occidente non è l’ISIS, ma sono gli stessi leader occidentali che evitano accuratamente di contrastare il disegno di conquista che l’islam sta efficacemente attuando da anni.

venerdì 2 giugno 2017

LA FIERA DELL’ASSURDO

Siamo quotidianamente esposti al martellamento implacabile dei media, che con la collaborazione dei nostri leader politici, sino ai più elevati vertici istituzionali, sono impegnati a rovesciare letteralmente la realtà.

Siccome è oggettivamente inconcepibile si possa ragionevolmente considerare che la soluzione al problema, del drammatico sottosviluppo dell’Africa e di certe zone del Medioriente, sia trasferirne la popolazione in Italia, appare del tutto evidente, almeno a chi rifiuta di mettere il cervello all’ammasso, che l’intellighenzia, sedicente “progressista”, da tempo consideri preferibile celare il rischio mortale per la nostra cultura e per il nostro sistema di vita, rappresentato dalla forzata incorporazione di genti che sono e saranno sempre, assolutamente incompatibili con la nostra cultura e il nostro sistema di vita. Esponendo a rischi fatali i nostri figli e compromettendo in modo irreparabile il futuro delle nostre generazioni.

Presa l’insana decisione, i nostri vertici istituzionali, invece di impegnarsi prioritariamente nell’organizzazione, da una parte della difesa dall’invasione e d’altra parte nell’organizzazione di una seria azione di miglioramento delle condizioni di vita negli sventurati paesi origine dell’esodo, si impegnano costantemente nell’impresa assurda di convincere gli italiani che l’accoglienza incondizionata sia l’unico provvedimento possibile. Bruciando in questa sventurata impresa enormi cifre di denaro, che nei fatti alimentano il malaffare, mentre potrebbero ben più proficuamente essere impiegate per aiutare fattivamente quei paesi sottraendo davvero i disperati al rischio di morte per i maltrattamenti subiti, senza tenere conto degli annegamenti nel Mediterraneo.

Da notare che il tutto avviene tra la sostanziale indifferenza dei nostri partner europei che per mettersi a posto la coscienza ipocritamente mettono a disposizione le loro navi per i “soccorsi”, ci scaricano a migliaia i clandestini sulle nostre coste e poi si guardano bene, comprensibilmente, dall’accettarne la quota di accoglienza nei loro paesi. Ben sapendo che questo li destabilizzerebbe ulteriormente.

I nostri vertici istituzionali quindi, con la complicità interessata dei media, come si diceva, distorcono la realtà farneticando sul vantaggio apportato all’Italia da queste “preziose risorse”, solo rimedio in grado di invertire la tendenza all’invecchiamento della popolazione. Giungendo sino al punto di affermare paradossalmente che questa massa di disperati, senza arte ne parte, saranno coloro i quali ci pagheranno le pensioni, mentre nei fatti essi appesantiscono in modo insostenibile il nostro traballante sistema di welfare, passando davanti, in ogni graduatoria, ai nostri concittadini bisognosi di assistenza che risultano abbandonati a loro stessi.

Per rimediare a questo grave paradosso, che evidentemente risulta anche a loro un po’ troppo stridente, cercano di far approvare una legge sciagurata, detta “ius soli”, per concedere facilmente la cittadinanza, in modo che il “diritto” all’assistenza diventi pieno ed innegabile anche dal punto di vista logico. Contrabbandando questo ennesimo assurdo provvedimento come un passo avanti nella lotta secolare per assicurare maggiori diritti alle persone, come è accaduto nel caso delle “unioni civili” che hanno reso legale quanto di più innaturale esista, cioè l’unione di due omossessuali.

Questo è quanto si definisce progressismo, in questo sventurato periodo storico.

domenica 28 maggio 2017

CONSIDERAZIONI ALLARMATE SULL’INVASIONE INARRESTABILE

Anche se sembra incredibile l’attitudine dei nostri leader politici, compresi i più alti vertici istituzionali, ad incoraggiare ed appoggiare l’invasione di clandestini sta continuando se possibile ad aumentare.

Siamo chiaramente difronte alla peggiore delle emergenze che possano colpire una nazione sviluppata, quella di essere invasa da una massa crescente di disperati affamati, senza arte né parte, caratterizzati da usi, costumi, e credenze religiose, assolutamente incompatibili con la nostra civiltà. Questa non è una semplice opinione, è una realtà dimostrata quotidianamente dai fatti.

Ora, in una situazione del genere, il minimo che ci si possa attendere da persone investite di responsabilità, e dotate di semplice buonsenso, che abbiano a cuore il medio benessere della comunità che amministrano, è che si mettano in atto prioritariamente delle azioni di tutela e di difesa dall’arrivo incontrollato di masse di persone in cerca di un benessere che non hanno a casa loro perché in sostanza sono atavicamente incapaci di organizzare un sistema, dotato di quel minimo di efficienza necessario per autosostenersi, una volta raggiunta la tanto agognata autodeterminazione.

Il fatto di ritenere che l’unica soluzione sia incoraggiare e sostenere l’accoglienza, affermando che l’arrivo di questi individui, nei fatti assolutamente incompatibili, sia da considerarsi una risorsa, è assolutamente privo di senso, oltre che pericolosissimo, in quanto espone la parte più debole e meno preparata, della nostra pubblica opinione ad una immedesimazione che ne indebolisce la percezione reale del rischio mortale. Basti pensare al continuo bombardamento di servizi giornalistici che rovesciano tendenziosamente la narrazione, trasformando, l’arrivo di migliaia di giovani energumeni, di oltre 90 kili, nel soccorso fornito a donne incinte e bambini.

Quello che dovrebbe allarmare la persona di buonsenso è proprio il rovesciamento della realtà. Questo è un parametro indicativo della follia collettiva suscitata e coltivata ad arte per altri fini. Basti pensare alle unità della Marina Militare, corpo nato per difendere i confini marittimi dello Stato, piegate con vergognoso orgoglio alla funzione di traghetto, quindi a veicolo dell’invasione costante della marea crescente di persone che nulla hanno e mai avranno in comune con noi.

Non posso assistere a questa inarrestabile e crescente ondata di follia, alimentata dall’atteggiamento assurdo dei nostri leader, senza sentire l’esigenza di stigmatizzarne il comportamento insensato, che avrà conseguenze drammatiche ed incancellabili, sulla nostra cultura e sul nostro sistema di vita. Che ne risulterà irrimediabilmente stravolto.

E’ necessario che cresca rapidamente nella gente la consapevolezza del pericolo e che la ribellione a questa follia sorga spontanea e rabbiosa, obbligando gli irresponsabili vertici istituzionali a correre ai ripari. 

giovedì 26 gennaio 2017

UNTITLED

Il mondo è in fibrillazione. L'elezione di Trump e il successivo, recente, insediamento sta sconvolgendo la prospettiva del "mondo progressista". Sin dalle prime battute infatti appare evidente che l'energico nuovo presidente non è incline ai compromessi politically correct, tipici del modo di amministrare dei "progressisti".