giovedì 30 aprile 2009

PANICO PANDEMIA

Quello che sta accadendo in questi giorni nel mondo, in riferimento al nuovo ceppo influenzale, è qualcosa di certamente indicativo della follia contemporanea.

Il nuovo ceppo, sembra, come al solito, formatosi in Asia, ma diffusosi a partire dal Messico, colpisce circa 150 persone e ne uccide sicuramente 8. Un bimbo di 2 anni, sempre messicano, ma abitante in Texas, muore per lo stesso virus. Alcuni altri contagiati in Messico, per lo più turisti rientrati nei paesi d’origine, curati con banali antivirali, si stanno rimettendo in salute.

L’allarme nel frattempo si è diffuso come il fuoco in un fienile. La nuova influenza viene definita “influenza suina”. L’OMS dirama l’allarme pandemia. I voli si bloccano, le vendite di carne di maiale crollano, la gente impaurita intasa i centralini di chiamate, le farmacie sono prese d’assalto per acquistare mascherine e antivirali, che la gente ignorante assume preventivamente invalidandone gli effetti al momento dovuto.

Mi chiedo, tra l’altro, se qualcuno si è dato la pena di verificare cosa sta succedendo nei paesi mussulmani che, da sempre, per imposizione di Mohamed, da noi detto Maometto, considerano il suino un animale impuro, le cui carni contengono un non meglio precisato elemento altamente tossico per l’uomo. (Assolutamente inutile cercar di convincerli che è un precetto legato questioni igieniche e che noi infedeli del maiale non buttiamo via nulla e lo consumiamo con grande soddisfazione sin dalla notte dei tempi).
Da quanto sta accadendo scaturiscono ad ogni buon conto, 2 semplici considerazioni:

1) il sistema di protezione contro le epidemie, funziona bene, anche se, le organizzazioni preposte, non riescono a evitare l’allarmismo inutile.

2) La massa, come al solito, dimostra appieno di cadere preda dell’idiozia collettiva.

mercoledì 22 aprile 2009

25 APRILE, UNA "FESTA" PRIVA DI SENSO

E’ davvero singolare notare l’assurdità insita nel concetto “25 aprile, festa per tutti gli italiani”. Non è mai stato così e mai lo sarà. Tanto è vero che la sinistra scaglia come una pietra, questa insulsa data, contro la Destra.

La così detta “festa” del 25 aprile è quindi un assurdo mantenuto in piedi, artificialmente, da una sinistra che per quasi 60 anni ha continuato ad alimentare la madre di tutte le mistificazioni. Ormai tutti sanno che la retorica delle “radiose giornate” celava in realtà, oltre che nefaste atrocità, anche la manifesta volontà, pervicacemente alimentata dalla maggioranza dei “resistenti”, di aggiogare l’Italia al “paradiso sovietico”. Evito di ripetere quanto scrissi a suo tempo circa l’operato di quell’autentico pendaglio da forca che fu il “compagno Ercoli”, al secolo Palmiro Togliatti, servo fedele del suo mentore Stalin e leader indiscusso del PCI, e di quanto le decisioni sue e dei suoi degni accoliti, pesarono sulle sorte sventurata di tanti italiani durante e dopo la fine del II° conflitto mondiale.
Crollato fragorosamente il castello di menzogne, circa la purezza dell’eroismo resistenziale, crollo generato ben inteso, da rari autori di sinistra, intellettualmente onesti, oggi più che mai appare assurdo continuare a festeggiare questa data, per quanto si comprenda facilmente che una sinistra in preda ad una crisi ormai irreversibile, cerchi di aggrapparsi ai propri miti tramontati, nella speranza di rallentare il lento scivolamento verso il baratro.

venerdì 17 aprile 2009

ANNO ZERO

L’idea di intrupparmi nel coro di biasimo a Santoro e alla sua disgustosa trasmissione, mi ripugna.

L’unica cosa che mi sento di affermare è l’assoluta insensatezza che sottende al fatto che trasmissioni televisive, di tale infimo livello, vengano messe in onda su reti nazionali sostenute dal canone, versato obbligatoriamente da tutti gli italiani, che, in larga maggioranza, sono disgustati dalla faziosità e dalla intrinseca disonestà intellettualmente del guitto, alla perenne ricerca di ascolti.

venerdì 10 aprile 2009

SCONVOLGIMENTI TELLURICI

Solo poche considerazioni su di un tristissimo evento su cui sin troppo si sente straparlare:
  • l'Italia, purtroppo, è in gran parte, soggetta ad eventi sismici. Mentre si comprende la fragilità, dovuta ad eccessiva rigidità, delle vecchie costruzioni, non si può tollerare la fragilità di costruzioni erette dopo il 1974, anno di emanazione della prima regolamentazione antisismica, in materia di costruzioni.
  • La struttura tettonica dell'appenino centro meridionale, a differenza di quello settentrionale, è per natura soggetta alla persistenza degli sciami sismici. Le popolazioni colpite, una volta sistemate in sicurezza, farebbero bene a prepararsi a convivere con alcuni mesi di tremore.
  • La tragedia è stata terribile, ora occorre ricostruire in modo sicuro. Le premesse per un'azione seria in tal senso mi sembrano solide.
  • Quante altre recenti costruzioni, in giro per l'Italia, sono nelle condizioni di quelle che sono crollate per scosse di terremoto tutto sommato moderate?

lunedì 6 aprile 2009

MANIFESTARE IL DISSENSO

Episodi come quelli del luglio 2001, a Genova, replicati, con diversa intensità in molte occasioni e nei giorni scorsi a Strasburgo - dove alcuni gruppi di forsennati devastatori, mettono a ferro e fuoco interi quartieri terrorizzando miti cittadini – a mio modesto parere, richiederebbero risposte esemplari. Troppo comodo protestare devastando sapendo che al massimo si rimedia qualche colpo di manganello, un po’ di irritazione agli occhi o un breve fermo di polizia.
Ho la netta sensazione che schierando una sola mitragliatrice a canna rotante, calibro .50 BMG, ad alzo zero, basterebbero 2 brevissimi secondi di fuoco per porre fine alle devastazioni presenti e, soprattutto, future. Un po’ di progressista indignazione, qualche aula parlamentare dedicata ai “martiri”, vedi quel coglione di Giuliani, e poi tutto sarebbe ricondotto ad una “civile espressione del dissenso”.
Le masse hanno il diritto di manifestare, ma, come per ogni cosa, c’è modo e modo. Se all’infingarda esagerazione, si rispondesse in modo assolutamente deciso, probabilmente, basterebbe farlo una sola volta. Generale Bava Beccaris, (repressione della rivolta contro la Tassa sul macinato), docet.