martedì 31 luglio 2012

CAMBIAMENTO REPENTINO DI UMORE

Quando si dice la coincidenza, ieri, mi sono deciso a pubblicare il precedente post. Peraltro, frutto di discreta meditazione e pronto da qualche giorno. Ancorchè, materialmente, scritto di getto.

Oggi, ascoltando i TG e leggendo la stampa quotidiana, solitamente e monotonamente improntati alla lamentazione, con motivo dominante: la crisi irreversibile, il fallimento dell'Euro, il crollo delle Economie dei paesi indebitati, la disoccupazione a livelli record, etc, etc, è mutata, come per incanto, in un corale: "stiamo uscendo dalla crisi", "finalmente vediamo la luce infondo al tunnel", "coloro i quali, scoraggiati, non cecavano nemmeno più lavoro, si stanno rituffando nel mondo del lavoro" etc, etc.

Pare che sia bastato l'intervento di Draghi e il ridimensionamento della Merkel, per passare, in poche ore, dal buio più cupo, all'alba della rinascita. Speriamo bene...

lunedì 30 luglio 2012

I FORZATI DELL'EURO

Dopo una lunga parentesi di silenzio, svegliatomi faticosamente dall'"incubo", riprendo le mie sortite irregolari su questo caro spazio virtuale, che da anni mi appartiene.

Quello che sta succedendo, da circa un anno a questa parte, mi spinge ad una riflessione.

Il mondo occidentale, ed in particolare l’Europa, si sta dibattendo come un pesce nell’acqua bassa, preda della peggiore Crisi degli ultimi ottanta anni.

Dieci anni fa, una brillante idea. Varare una moneta unica europea, in grado di assicurare stabilità monetaria. L’operazione, condotta a “compartimento stagno”, senza prevedere una preventiva armonizzazione delle normative fiscali e delle prassi politiche, costò all’epoca le famose “lacrime e sangue” e successivamente, una drammatica caduta del potere d’acquisto.

A seguito della Crisi di cui sopra, oggi, l’artificio imposto della moneta comune, si è con tutta evidenza rivelato una trappola soffocante.

Per porre rimedio all’implacabile azione della non meglio identificabile “Speculazione internazionale”, invece di emettere poche regole chiare, a tutela delle Economie, si è scatenato un inferno di Manovre economiche che hanno innalzato la pressione fiscale a livello da record, con il risultato, facilmente prevedibile di deprimere ulteriormente i consumi. È evidente l’avvitamento su se stessa della spirale recessiva. Spirale da cui sarà veramente lungo e difficile riuscire a svincolarsi.

Personalmente non intendo sostenere che sia doveroso uscire dall’Euro, però, sentendo spesso affermare che la suddetta operazione avrebbe conseguenze catastrofiche, rilevo quanta poca chiarezza, in effetti, ci sia su questo punto cruciale.

In definitiva, mi chiedo: sarebbe possibile fare una seria simulazione di quale sarebbe lo scenario successivo ad una reale uscita dalla moneta unica? Probabilmente no. Sorge il sospetto di forti interessi a mantenerci vincolati ad un carro che ci unisce nell’espiazione di pene dolorose.