venerdì 25 luglio 2008

LA GRANDE ANOMALIA

Spesso si sente parlare di anomalie del sistema italiano. Uno dei consunti cavalli di battaglia della sinistra è proprio la “grande anomalia italiana”, che a loro dire consisterebbe nel fatto che, da noi, il capo del governo è un magnate dell’informazione.

Quando sento esprimere questa trita affermazione faccio notare che se Berlusconi è stato eletto democraticamente, a larga maggioranza, significa che la maggioranza degli italiani ama essere governata da un magnate dell’informazione. Inoltre, se di anomalia vogliamo parare, essa consiste nell’incapacità, della sinistra, di emanare una legge rigorosa per definire e regolare il conflitto d’interesse.

Ergo, il magnate dell’informazione, se lo si considera un pericolo, occorre fissare una regola che ne impedisca la candidatura. Questa è la via corretta per scongiurare il supposto pericolo. Al contrario cercare di abbatterlo utilizzando la parte più politicizzata della magistratura, tentazione alla quale la sinistra italiana è incapace di resistere, è alla base della vera grande anomalia italiana, che tratterò in altro post.

mercoledì 23 luglio 2008

DURISSIMA CRISI DELLA SINISTRA

Che l’attuale Sinistra sia in crisi, non è certo una notizia. Ancora una volta, la dura batosta elettorale ha provocato, negli esponenti politici e nell’elettorato, di sinistra, uno stato di crisi post traumatica che risulta ai nostri davvero difficile superare. Ricalcando un consunto copione, i propositi di “dialogo costruttivo per il bene della nazione”, annunciati con tono buonista e rassicurante sorriso, in campagna elettorale hanno rapidamente ceduto il passo al più accanito anti-berlusconismo di maniera. Un esempio per tutti: per “il popolo della sinistra”, Berlusconi non ha ripulito le strade di Napoli, ha soltanto spostato la “monnezza”. Sorge spontanea una prima domanda: “cosa dovrebbe dovuto fare, mangiarsela, visto che chi ha governato prima non è riuscito nemmeno ad accordarsi su dove localizzare depositi e termovalorizzatori? Il dato di fatto, che la sinistra dando prova di un’assoluta mancanza di obiettività, si ostina ad ignorare, è il seguente: Berlusconi in 2 mesi è riuscito a fare quello che il precedente governo imbelle, nemmeno è riuscito a progettare.

Si capisce che sia duro da ammettere, ma se si giunge, con tanta pervicacia, a negare l’evidenza, significa che lo stato di crisi è davvero acuto.

Si potrebbe proseguire con una lista lunga di questioni che confermano la tesi, ma non c’è e non può esserci ombra di soddisfazione nell’amara constatazione dello stato di totale sbandamento in cui versa attualmente la sinistra, ciò è dovuto essenzialmente al fatto che in una moderna democrazia l’importanza di una seria ed autorevole opposizione, è vitale.
Uno dei drammi di questo periodo consiste, come già ho avuto modo di argomentare, nell’avere a capo dell’opposizione un’autentica nullità.

giovedì 10 luglio 2008

L'IMPOTENZA DEI POLITICI

Due questioni si impongono attualmente all’attenzione, una di rilevanza internazionale, l’altra nazionale, entrambe emblematiche della cronica incapacità / impossibilità di decidere, tipica delle attuali istituzioni governative.

La prima è rappresentata dall’escalation militare dell’Iran, che, totalmente indifferente alle debolissime iniziative messe in campo dagli organismi internazionali, procede imperterrito, da un lato, a lanciare proclami per la cancellazione dello stato d’Israele e la distruzione degli Stati uniti, dall’altro a fare considerevoli passi avanti sulla strada dell’arricchimento dell’uranio.

La seconda è rappresentata dall’Unione Europea, che si permette di bocciare un provvedimento, come la schedatura dei Rom, ispirato a semplice buon senso, accampando pregiudiziali inconsistenti centrate sul sospetto di razzismo. Sarebbe a tal riguardo interessante verificare come si comporterebbero gli stolti burocrati di Bruxelles, se fossero assediati da torme di zingari, per la maggior parte dediti ai furti e ad ogni genere di illegalità, compreso lo sfruttamento dei loro stessi figli minori.
In senso generale i due casi qui sopra, in contesti e con modalità diverse, evidenziano la drammatica impotenza nella quale si dibattono gli attuali vertici politici, ai diversi livelli.

mercoledì 9 luglio 2008

SENZA TITOLO

Che dire quando si assiste al girotondo di un gruppo idioti che, guidati da un troglodita ignorante, elegge a problema nazionale d’”emergenza democratica” il tentativo di Berlusconi di limitare lo strapotere di una casta che è in grado di ostacolare chi è stato eletto per governare, mentre la stessa casta, la Magistratura, lascia che un pluri-assassino con 15 omicidi accertati - che si è fatto scudo di un bimbo, durante una fuga – sia impiegato come guardiano temporaneo di un parco pubblico?

Non esistono aggettivi per definire tutto questo.

sabato 5 luglio 2008

VELTRONI, O, IL DRAMMA DELLA NULLITA'

Povero WV, proprio non riesce a scollarsi di dosso il marchio della nullità. Destino triste il suo, il tempo passa, i capelli si diradano e la “giovane speranza dei riformisti” si avvia mestamente all’età della pensione, quella d’anzianità, non quella da anni percepita alle spalle del contribuente, senza che il baco si sia mai trasformato in farfalla.
Pochi mesi or sono, la grande occasione! Difficile, in realtà, smarcarsi dal disastro del governo precedente, purtroppo per lui, di sinistra. Avrebbe preferito fosse il Berlusca l’autore dello scempio. Però, dando prova di inusitato coraggio, si è messo al lavoro, compiendo scelte difficili, andando contro il parere di molti dei suoi. Mostrando chiarezza di idee e decisione, tipiche del leader maturo, è andato avanti per la sua strada, inseguendo un suo disegno, riuscendo a dare l’impressione, almeno ad una buona parte suoi sostenitori, d’essere l’uomo nuovo. L’uomo capace di imprimere una svolta. Di scompaginare la cristallizzata routine della sinistra italiana, appiattita da anni su di un solo tema, l’antiberlusconismo a oltranza, ad ogni costo e con ogni mezzo.
Un piccolo cedimento al rigore, solo una piccola sbavatura, l’alleanza con Di Pietro, dettata da tardivo calcolo elettorale.

Il risultato delle elezioni è ormai storia. A dispetto dell’impegno di WV, l’esito che nelle premesse sarebbe dovuto essere un pareggio, si è invece rivelato un trionfo. Un trionfo per la destra.

Trionfo confermato con la conquista di Roma, e oltremodo consolidato dalle successive consultazioni locali.

A questo punto cominciano i problemi. Da “giovane speranza dei riformisti”, il nostro, per i suoi, si trasforma in velleitaria palla al piede che trascina verso l’abisso. Piovono commenti al vetriolo, minacce di scissione. Si alzano voci, più o meno autorevoli, che lo invitano in modo chiaro, alla luce dei risultati, a fare un passo indietro e a sgomberare la scena dalla sua imbarazzante presenza.

Quello che sino a due mesi fa, era l’uomo della provvidenza - il leader equilibrato ed intelligente, l’uomo che rifuggiva dai toni accesi, prediligendo l‘arguzia, fermo nelle proprie convinzioni, ostentando nella dialettica, la schermaglia pacata tipica della superiorità intellettuale - ha cominciato a barcollare smarrito. Ai richiami dapprima timidi, poi sempre più decisi, del suo entourage, ha risposto con improvvisi e maldestri, perché tardivi e non meditati, cambi direzione. Incapace di mantenere fede alla sua linea, impostata ad una giudiziosa “opposizione collaborativa per il bene del paese”, angosciato da una rapida ed inesorabile emorragia di consenso, è infine emersa la vera tempra. Il nulla.

Povera la nostra nazione che merita di avere a capo dell’opposizione un’assoluta nullità, che in conseguenza di questa tragica verità, lascia spazio alle peggiori spinte demolitrici.

martedì 1 luglio 2008

ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E SINISTA MALAFEDE

Fa piacere constatare che, a dispetto di quanto urlato da Di Pietro e compagnucci vari, questo governo sta procedendo in modo spedito ad attuare una serie di provvedimenti, quali le misure per la sicurezza, la soluzione della piaga "monnezza" a Napoli, il varo del Dpef, lo sblocco della TAV etc.
Alla luce di quanto sopra appare quindi meschinamente strumentale la polemica della solita sinistra, che, in evidente mancanza di argomenti seri ed in assoluta malafede, continua a strombazzare che il cav. trascura i problemi dell'Italia per occuparsi solo di regolare i propri.
Questo è il prezzo da pagare per aver a capo dell'opposizione una nullità del calibro di WV, che nulla può fare se non procedere a tentoni a rimorchio del rozzo leader populista di un partito di per se di poco conto.