mercoledì 23 luglio 2008

DURISSIMA CRISI DELLA SINISTRA

Che l’attuale Sinistra sia in crisi, non è certo una notizia. Ancora una volta, la dura batosta elettorale ha provocato, negli esponenti politici e nell’elettorato, di sinistra, uno stato di crisi post traumatica che risulta ai nostri davvero difficile superare. Ricalcando un consunto copione, i propositi di “dialogo costruttivo per il bene della nazione”, annunciati con tono buonista e rassicurante sorriso, in campagna elettorale hanno rapidamente ceduto il passo al più accanito anti-berlusconismo di maniera. Un esempio per tutti: per “il popolo della sinistra”, Berlusconi non ha ripulito le strade di Napoli, ha soltanto spostato la “monnezza”. Sorge spontanea una prima domanda: “cosa dovrebbe dovuto fare, mangiarsela, visto che chi ha governato prima non è riuscito nemmeno ad accordarsi su dove localizzare depositi e termovalorizzatori? Il dato di fatto, che la sinistra dando prova di un’assoluta mancanza di obiettività, si ostina ad ignorare, è il seguente: Berlusconi in 2 mesi è riuscito a fare quello che il precedente governo imbelle, nemmeno è riuscito a progettare.

Si capisce che sia duro da ammettere, ma se si giunge, con tanta pervicacia, a negare l’evidenza, significa che lo stato di crisi è davvero acuto.

Si potrebbe proseguire con una lista lunga di questioni che confermano la tesi, ma non c’è e non può esserci ombra di soddisfazione nell’amara constatazione dello stato di totale sbandamento in cui versa attualmente la sinistra, ciò è dovuto essenzialmente al fatto che in una moderna democrazia l’importanza di una seria ed autorevole opposizione, è vitale.
Uno dei drammi di questo periodo consiste, come già ho avuto modo di argomentare, nell’avere a capo dell’opposizione un’autentica nullità.

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