domenica 28 maggio 2017

CONSIDERAZIONI ALLARMATE SULL’INVASIONE INARRESTABILE

Anche se sembra incredibile l’attitudine dei nostri leader politici, compresi i più alti vertici istituzionali, ad incoraggiare ed appoggiare l’invasione di clandestini sta continuando se possibile ad aumentare.

Siamo chiaramente difronte alla peggiore delle emergenze che possano colpire una nazione sviluppata, quella di essere invasa da una massa crescente di disperati affamati, senza arte né parte, caratterizzati da usi, costumi, e credenze religiose, assolutamente incompatibili con la nostra civiltà. Questa non è una semplice opinione, è una realtà dimostrata quotidianamente dai fatti.

Ora, in una situazione del genere, il minimo che ci si possa attendere da persone investite di responsabilità, e dotate di semplice buonsenso, che abbiano a cuore il medio benessere della comunità che amministrano, è che si mettano in atto prioritariamente delle azioni di tutela e di difesa dall’arrivo incontrollato di masse di persone in cerca di un benessere che non hanno a casa loro perché in sostanza sono atavicamente incapaci di organizzare un sistema, dotato di quel minimo di efficienza necessario per autosostenersi, una volta raggiunta la tanto agognata autodeterminazione.

Il fatto di ritenere che l’unica soluzione sia incoraggiare e sostenere l’accoglienza, affermando che l’arrivo di questi individui, nei fatti assolutamente incompatibili, sia da considerarsi una risorsa, è assolutamente privo di senso, oltre che pericolosissimo, in quanto espone la parte più debole e meno preparata, della nostra pubblica opinione ad una immedesimazione che ne indebolisce la percezione reale del rischio mortale. Basti pensare al continuo bombardamento di servizi giornalistici che rovesciano tendenziosamente la narrazione, trasformando, l’arrivo di migliaia di giovani energumeni, di oltre 90 kili, nel soccorso fornito a donne incinte e bambini.

Quello che dovrebbe allarmare la persona di buonsenso è proprio il rovesciamento della realtà. Questo è un parametro indicativo della follia collettiva suscitata e coltivata ad arte per altri fini. Basti pensare alle unità della Marina Militare, corpo nato per difendere i confini marittimi dello Stato, piegate con vergognoso orgoglio alla funzione di traghetto, quindi a veicolo dell’invasione costante della marea crescente di persone che nulla hanno e mai avranno in comune con noi.

Non posso assistere a questa inarrestabile e crescente ondata di follia, alimentata dall’atteggiamento assurdo dei nostri leader, senza sentire l’esigenza di stigmatizzarne il comportamento insensato, che avrà conseguenze drammatiche ed incancellabili, sulla nostra cultura e sul nostro sistema di vita. Che ne risulterà irrimediabilmente stravolto.

E’ necessario che cresca rapidamente nella gente la consapevolezza del pericolo e che la ribellione a questa follia sorga spontanea e rabbiosa, obbligando gli irresponsabili vertici istituzionali a correre ai ripari.