Anche se sembra incredibile l’attitudine dei nostri leader politici,
compresi i più alti vertici istituzionali, ad incoraggiare ed appoggiare
l’invasione di clandestini sta continuando se possibile ad aumentare.
Siamo chiaramente difronte alla peggiore delle emergenze che possano
colpire una nazione sviluppata, quella di essere invasa da una massa crescente
di disperati affamati, senza arte né parte, caratterizzati da usi, costumi, e
credenze religiose, assolutamente incompatibili con la nostra civiltà. Questa
non è una semplice opinione, è una realtà dimostrata quotidianamente dai fatti.
Ora, in una situazione del genere, il minimo che ci si possa attendere da
persone investite di responsabilità, e dotate di semplice buonsenso, che
abbiano a cuore il medio benessere della comunità che amministrano, è che si
mettano in atto prioritariamente delle azioni di tutela e di difesa dall’arrivo
incontrollato di masse di persone in cerca di un benessere che non hanno a casa
loro perché in sostanza sono atavicamente incapaci di organizzare un sistema,
dotato di quel minimo di efficienza necessario per autosostenersi, una volta
raggiunta la tanto agognata autodeterminazione.
Il fatto di ritenere che l’unica soluzione sia incoraggiare e sostenere
l’accoglienza, affermando che l’arrivo di questi individui, nei fatti
assolutamente incompatibili, sia da considerarsi una risorsa, è assolutamente
privo di senso, oltre che pericolosissimo, in quanto espone la parte più debole e meno preparata, della nostra
pubblica opinione ad una immedesimazione che ne indebolisce la percezione reale
del rischio mortale. Basti pensare al continuo bombardamento di servizi
giornalistici che rovesciano tendenziosamente la narrazione, trasformando,
l’arrivo di migliaia di giovani energumeni, di oltre 90 kili, nel soccorso fornito a donne incinte e
bambini.
Quello che dovrebbe allarmare la persona di buonsenso è proprio il
rovesciamento della realtà. Questo è un parametro indicativo della follia collettiva
suscitata e coltivata ad arte per altri fini. Basti pensare alle unità della
Marina Militare, corpo nato per difendere i confini marittimi dello Stato, piegate
con vergognoso orgoglio alla funzione di traghetto, quindi a veicolo
dell’invasione costante della marea crescente di persone che nulla hanno e mai
avranno in comune con noi.
Non posso assistere a questa inarrestabile e crescente ondata di follia,
alimentata dall’atteggiamento assurdo dei nostri leader, senza sentire
l’esigenza di stigmatizzarne il comportamento insensato, che avrà conseguenze
drammatiche ed incancellabili, sulla nostra cultura e sul nostro sistema di
vita. Che ne risulterà irrimediabilmente stravolto.
E’ necessario che cresca rapidamente nella gente la consapevolezza del
pericolo e che la ribellione a questa follia sorga spontanea e rabbiosa,
obbligando gli irresponsabili vertici istituzionali a correre ai ripari.