lunedì 1 febbraio 2021

POLITICA – CONSIDERAZIONI SULLA CRISI DI GOVERNO

Quello cui si assiste in questi giorni può oggettivamente essere considerato il punto più basso raggiunto dalla politica italiana negli ultimi trent’anni.

Il Presidente della Repubblica, sebbene sia tenuto dalla Costituzione prioritariamente a verificare la possibilità di formazione di una nuova maggioranza parlamentare, ha per prassi anche la facoltà di sciogliere le Camere quando la loro composizione non rappresenti più l’orientamento politico della maggioranza reale della nazione.

Sul fatto che l’attuale maggioranza parlamentare da anni non coincida più con l’orientamento politico generale è reso evidente ed oggettivo non tanto dai sondaggi d’opinione, che naturalmente non possono essere ritenuti totalmente affidabili a tal fine, ma dal fatto indiscutibile che il governo delle Regioni sia attualmente con larghissima maggioranza in mano alla Destra, oltre alla costante vittoria che i partiti di Destra riportano ad ogni appuntamento elettorale da tre anni a questa parte.   

L’aspetto più inquietante è altresì rappresentato dalle aperte dichiarazioni di “autorevoli” esponenti dello schieramento di sinistra - Parte per altro uscita letteralmente “demolita” da tutte le ultime democratiche elezioni – circa l’inaccettabilità da parte delle istituzioni europee, e dai mercati, di un eventuale vittoria elettorale della Destra.

Utile considerare che la sinistra governa di fatto l’Italia dal 2011, in assenza di legittimazione del voto popolare, grazie a bizantinismi da basso impero che oggettivamente poco si addicono ad una democrazia occidentale.

Questo avvalora conseguentemente l’ipotesi che il Presidente della Repubblica, in questa delicata fase della storia repubblicana, interpreti faticosamente il ruolo di garante dell’egemonia UE in Italia interessata alla presenza al potere di governi di sinistra di dichiarato orientamento europeista e “mondialista”, in spregio alla volontà della maggioranza degli italiani che democraticamente sempre più vorrebbero prevalesse il rispetto della Sovranità e dell‘interesse nazionale.

Cosa che, se vera, sarebbe oggettivamente molto grave.

Chiudo con la seguente semplice considerazione personale: “quando ci si ostina a far governare dalla sinistra, grazie a bizantinismi da basso impero, una nazione che da anni è oggettivamente orientata a destra, perché spinta da esigenze di “autodifesa” ispirate dal buonsenso, lamentarsi dell’instabilità dei governi e della loro durata limitata, è prova di imbecillità o di profonda disonestà intellettuale”. 

domenica 31 gennaio 2021

COVID-19 - IL DELIRIO CONTINUA

Un anno fa, di questi tempi, la popolazione mondiale era impegnata ad iniziare il nuovo anno, senza immaginare quale cataclisma silenzioso si sarebbe scatenato, di lì a poco. In realtà, se politici poco lungimiranti non li avessero sottostimati per pigrizia mentale, i segnali della tempesta già stavano circolando.

Non si sa e probabilmente mai si saprà mai, cosa abbia causato la diffusione del virus. In proposito circolano ipotesi diverse, dalle più normali al complottismo più spinto. Di certezze, in questa vicenda distopica, non ce ne sono.

“Scienziati” smarriti esattamente come i medici obbligati a misurarsi con le grandi pestilenze medievali.

Politici incapaci di prendere decisioni lineari.

“Giornalisti” impegnati a diffondere allarmismo per qualche “click” in più, docili strumenti di governanti determinati a sfruttare a fondo l’opportunità per limitare le libertà fondamentali.

Cittadini trasformati in gregge impaurito dalla morte, che chiede al “pastore” di essere rinchiuso nell’ovile.

La libertà di movimento, sino ad un anno fa data per scontata, cancellata da un giorno all’altro. Veri e propri “arresti domiciliari” di minimo 14 giorni o dalla durata ben maggiore, stabilita per decreto.

Banale dirlo, ma un anno fa, mai si sarebbe potuto immaginare uno scenario desolato come quello nel quale siamo costretti a sopravvivere in questo periodo. Eppure in qualche modo la maggioranza delle parsone, ridotta a massa tremebonda, docilmente si adatta.

“Esigenze superiori” hanno determinato l’invasione della vita del singolo e delle famiglie. La quotidianità lentamente si è trasformata in un campo minato, disseminato di cartelli di avviso e di divieto, posti di blocco, droni, mascherine, tamponi, sanzioni, autocertificazioni, vaccini poco sperimentati e dalla dubbia efficacia.

La nostra esistenza stravolta da regole cervellotiche e anti intuitive, contrarie ad ogni logica, suggerite da sedicenti esperti e dettate a reti unificate da un “Leader Maximo”, come non si era mai visto nemmeno nei tempi più bui dei peggiori regimi totalitari. Debito pubblico in aumento vertiginoso  

Attività sino all’anno scorso redditizie, stremate dai divieti e costrette alla chiusura, nella disperazione di chi vede sfumare il proprio reddito e si vede costretto suo malgrado ad una futura esistenza di stenti, per sé e per la propria famiglia.

Si continua a sentir parlare di “Grande Reset”. Con questo slogan intendendo in sostanza l’azzeramento del vecchio sistema insostenibile in vista di nuova ripartenza, basata su “economia green”, aria pulita, biciclette e monopattini, ricchi premi e “cotillon”. Una specie di grande Albero della Cuccagna che scaturirà dalla fine della grande pandemia globale che è da benedire in quanto ha fornito la preziosa opportunità di distruggere il vecchio modo di vivere tipico dell’opprimente civiltà occidentale, sostenuta dal “Trumpismo sovranista”. Che nel frattempo si è provveduto ad affossare con ogni mezzo, brogli compresi e mediante movimenti del tipo Black Live Metter, LGBT, etc.  

Sembra davvero incredibile, ma tutto questo, in poco più di un anno, è diventato realtà.

Un lungo, interminabile incubo, da cui non si riesce ad intravvedere risveglio.