Quello
cui si assiste in questi giorni può oggettivamente essere considerato il punto
più basso raggiunto dalla politica italiana negli ultimi trent’anni.
Il
Presidente della Repubblica, sebbene sia tenuto dalla Costituzione
prioritariamente a verificare la possibilità di formazione di una nuova
maggioranza parlamentare, ha per prassi anche la facoltà di sciogliere le
Camere quando la loro composizione non rappresenti più l’orientamento politico della
maggioranza reale della nazione.
Sul
fatto che l’attuale maggioranza parlamentare da anni non coincida più con
l’orientamento politico generale è reso evidente ed oggettivo non tanto dai
sondaggi d’opinione, che naturalmente non possono essere ritenuti totalmente
affidabili a tal fine, ma dal fatto indiscutibile che il governo delle Regioni
sia attualmente con larghissima maggioranza in mano alla Destra, oltre alla costante
vittoria che i partiti di Destra riportano ad ogni appuntamento elettorale da
tre anni a questa parte.
L’aspetto
più inquietante è altresì rappresentato dalle aperte dichiarazioni di
“autorevoli” esponenti dello schieramento di sinistra - Parte per altro uscita
letteralmente “demolita” da tutte le ultime democratiche elezioni – circa
l’inaccettabilità da parte delle istituzioni europee, e dai mercati, di un
eventuale vittoria elettorale della Destra.
Utile
considerare che la sinistra governa di fatto l’Italia dal 2011, in assenza di
legittimazione del voto popolare, grazie a bizantinismi da basso impero che
oggettivamente poco si addicono ad una democrazia occidentale.
Questo
avvalora conseguentemente l’ipotesi che il Presidente della Repubblica, in
questa delicata fase della storia repubblicana, interpreti faticosamente il
ruolo di garante dell’egemonia UE in Italia interessata alla presenza al potere
di governi di sinistra di dichiarato orientamento europeista e “mondialista”,
in spregio alla volontà della maggioranza degli italiani che democraticamente
sempre più vorrebbero prevalesse il rispetto della Sovranità e dell‘interesse
nazionale.
Cosa
che, se vera, sarebbe oggettivamente molto grave.
Chiudo con la seguente semplice considerazione personale: “quando ci si ostina a far governare dalla sinistra, grazie a bizantinismi da basso impero, una nazione che da anni è oggettivamente orientata a destra, perché spinta da esigenze di “autodifesa” ispirate dal buonsenso, lamentarsi dell’instabilità dei governi e della loro durata limitata, è prova di imbecillità o di profonda disonestà intellettuale”.