martedì 25 luglio 2023

OSESSIONE AMBIENTALISTA

 Viviamo in un mondo in cui è sempre più difficile distinguere cosa sia vero, da cosa sia falso. Nel caso del così detto “mutamento climatico” o “climate chamge” poi, stiamo assistendo ad una replica traslata di campo, della follia covid. L’Opinione pubblica manifesta un’esasperata tendenza a dividersi su base ideologica, a polarizzarsi seguendo tendenze politiche, che è facile intuire sottendano forti interessi economici, piuttosto che da chiare evidenze scientifiche.

Se da un lato schiere di illustri scienziati ed Istituzioni scientifiche certificano che l’effetto antropico sia una sorta di catalizzatore in grado di accelerare il processo di mutamento delle condizioni, dall’altro lato un notevole numero di validi ed attendibili studiosi di climatologia, avanzano pesanti dubbi sul peso dell’effetto umano nel complicato processo.

Quello che in certa misura sconcerta è il fatto che, come nel caso del covid, la “consorteria dei giusti” si arroghi il diritto di giudicare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, censurando le voci fuori dal coro, giungendo ad invocare l’introduzione negli ordinamenti del reato di “negazionismo climatico”.

Dal canto mio mi limito ad osservare quest’altra ondata di follia collettiva, sostenuta dai media, rilevandone l’inquietante analogia con la vicenda covid.

 Banale dire che sono anni, tanti anni, che d’estate fa particolarmente caldo e che l’afa opprime le città. Da sempre d’estate si scatenano furiosi incendi in boschi e foreste, che purtroppo nessuno più cura. Inondazioni e frane accadono in modo ricorrente e comportano danni enormi, in quanto gli edifici sorgono in zone non adatte ad accogliere gli insediamenti.

In questo contesto però non si può fare a meno di constatare che da un paio d’anni a questa parte, ha cominciato a montare una sorta di isteria ambientalista che ricalca esattamente quanto sperimentato col covid, che di fatto ha soppiantato. I media mainstream, un po’ per assecondare i loro padroni, un po’ per cercare di aumentare le vendite, lanciano ossessivamente messaggi allarmistici del tipo: “il caldo sta uccidendo centinaia di migliaia di persone”, “le tempeste tropicali, uccidono e devastano il nostro territorio”, “gli incendi stanno riducendo in cenere il pianeta” etc, etc. Messaggi apocalittici lanciati con ritmo incalzante e martellante, col malcelato intento di creare una psicosi che agevoli nella massa l’accettazione dei pesantissimi sacrifici che comporterà la così detta “transizione ecologica”, imposta ossessivamente dalle istituzioni globali e da attuarsi secondo tempi e con costi, oggettivamente proibitivi.

Non ci resta che sperare presto si attenui il caldo estivo, che comunque non attenuerà la pressione dei soloni del clima.

lunedì 1 febbraio 2021

POLITICA – CONSIDERAZIONI SULLA CRISI DI GOVERNO

Quello cui si assiste in questi giorni può oggettivamente essere considerato il punto più basso raggiunto dalla politica italiana negli ultimi trent’anni.

Il Presidente della Repubblica, sebbene sia tenuto dalla Costituzione prioritariamente a verificare la possibilità di formazione di una nuova maggioranza parlamentare, ha per prassi anche la facoltà di sciogliere le Camere quando la loro composizione non rappresenti più l’orientamento politico della maggioranza reale della nazione.

Sul fatto che l’attuale maggioranza parlamentare da anni non coincida più con l’orientamento politico generale è reso evidente ed oggettivo non tanto dai sondaggi d’opinione, che naturalmente non possono essere ritenuti totalmente affidabili a tal fine, ma dal fatto indiscutibile che il governo delle Regioni sia attualmente con larghissima maggioranza in mano alla Destra, oltre alla costante vittoria che i partiti di Destra riportano ad ogni appuntamento elettorale da tre anni a questa parte.   

L’aspetto più inquietante è altresì rappresentato dalle aperte dichiarazioni di “autorevoli” esponenti dello schieramento di sinistra - Parte per altro uscita letteralmente “demolita” da tutte le ultime democratiche elezioni – circa l’inaccettabilità da parte delle istituzioni europee, e dai mercati, di un eventuale vittoria elettorale della Destra.

Utile considerare che la sinistra governa di fatto l’Italia dal 2011, in assenza di legittimazione del voto popolare, grazie a bizantinismi da basso impero che oggettivamente poco si addicono ad una democrazia occidentale.

Questo avvalora conseguentemente l’ipotesi che il Presidente della Repubblica, in questa delicata fase della storia repubblicana, interpreti faticosamente il ruolo di garante dell’egemonia UE in Italia interessata alla presenza al potere di governi di sinistra di dichiarato orientamento europeista e “mondialista”, in spregio alla volontà della maggioranza degli italiani che democraticamente sempre più vorrebbero prevalesse il rispetto della Sovranità e dell‘interesse nazionale.

Cosa che, se vera, sarebbe oggettivamente molto grave.

Chiudo con la seguente semplice considerazione personale: “quando ci si ostina a far governare dalla sinistra, grazie a bizantinismi da basso impero, una nazione che da anni è oggettivamente orientata a destra, perché spinta da esigenze di “autodifesa” ispirate dal buonsenso, lamentarsi dell’instabilità dei governi e della loro durata limitata, è prova di imbecillità o di profonda disonestà intellettuale”. 

domenica 31 gennaio 2021

COVID-19 - IL DELIRIO CONTINUA

Un anno fa, di questi tempi, la popolazione mondiale era impegnata ad iniziare il nuovo anno, senza immaginare quale cataclisma silenzioso si sarebbe scatenato, di lì a poco. In realtà, se politici poco lungimiranti non li avessero sottostimati per pigrizia mentale, i segnali della tempesta già stavano circolando.

Non si sa e probabilmente mai si saprà mai, cosa abbia causato la diffusione del virus. In proposito circolano ipotesi diverse, dalle più normali al complottismo più spinto. Di certezze, in questa vicenda distopica, non ce ne sono.

“Scienziati” smarriti esattamente come i medici obbligati a misurarsi con le grandi pestilenze medievali.

Politici incapaci di prendere decisioni lineari.

“Giornalisti” impegnati a diffondere allarmismo per qualche “click” in più, docili strumenti di governanti determinati a sfruttare a fondo l’opportunità per limitare le libertà fondamentali.

Cittadini trasformati in gregge impaurito dalla morte, che chiede al “pastore” di essere rinchiuso nell’ovile.

La libertà di movimento, sino ad un anno fa data per scontata, cancellata da un giorno all’altro. Veri e propri “arresti domiciliari” di minimo 14 giorni o dalla durata ben maggiore, stabilita per decreto.

Banale dirlo, ma un anno fa, mai si sarebbe potuto immaginare uno scenario desolato come quello nel quale siamo costretti a sopravvivere in questo periodo. Eppure in qualche modo la maggioranza delle parsone, ridotta a massa tremebonda, docilmente si adatta.

“Esigenze superiori” hanno determinato l’invasione della vita del singolo e delle famiglie. La quotidianità lentamente si è trasformata in un campo minato, disseminato di cartelli di avviso e di divieto, posti di blocco, droni, mascherine, tamponi, sanzioni, autocertificazioni, vaccini poco sperimentati e dalla dubbia efficacia.

La nostra esistenza stravolta da regole cervellotiche e anti intuitive, contrarie ad ogni logica, suggerite da sedicenti esperti e dettate a reti unificate da un “Leader Maximo”, come non si era mai visto nemmeno nei tempi più bui dei peggiori regimi totalitari. Debito pubblico in aumento vertiginoso  

Attività sino all’anno scorso redditizie, stremate dai divieti e costrette alla chiusura, nella disperazione di chi vede sfumare il proprio reddito e si vede costretto suo malgrado ad una futura esistenza di stenti, per sé e per la propria famiglia.

Si continua a sentir parlare di “Grande Reset”. Con questo slogan intendendo in sostanza l’azzeramento del vecchio sistema insostenibile in vista di nuova ripartenza, basata su “economia green”, aria pulita, biciclette e monopattini, ricchi premi e “cotillon”. Una specie di grande Albero della Cuccagna che scaturirà dalla fine della grande pandemia globale che è da benedire in quanto ha fornito la preziosa opportunità di distruggere il vecchio modo di vivere tipico dell’opprimente civiltà occidentale, sostenuta dal “Trumpismo sovranista”. Che nel frattempo si è provveduto ad affossare con ogni mezzo, brogli compresi e mediante movimenti del tipo Black Live Metter, LGBT, etc.  

Sembra davvero incredibile, ma tutto questo, in poco più di un anno, è diventato realtà.

Un lungo, interminabile incubo, da cui non si riesce ad intravvedere risveglio. 

domenica 14 giugno 2020

COVID-19 L’EPILOGO

Da pochi giorni, a seguito di un test eseguito quasi per caso, ho scoperto di essere stato infettato dal virus, che il mio sistema immunitario evidente ha respinto, “guarendo” e lasciandomi immune.

Nel mio circolo sanguigno sono presenti le “Immunoglobuline G”, dette “IgG”, a testimonianza, secondo i medici, che da tempo sono guarito e che sono immune. I medici assicurano che non sono infettivo, quindi sono in situazione ideale. La cosa in certo misura buffa è che non mi sono accorto di nulla. Non ho registrato alcun sintomo, mai.

Resta oggettivamente difficile comprendere cosa sia successo in Italia e in tante altre parti del mondo, dove questo malefico microorganismo ha direttamente e indirettamente causato danni di portata epocale.

Risulta spontaneo chiedersi se fosse realmente necessario, sospendere la Costituzione trasformando l’Italia di fatto in un regime dittatoriale, segregare per oltre due mesi e mezzo gli Italiani in casa, distruggere l’economia della nazione, sull’onda d’isteria collettiva, generata da una malattia inizialmente colpevolmente sottovalutata, che, almeno nel mio caso, ma sicuramente in quello di tanti altri, non ha causato nemmeno un colpo di tosse.

Apprestandomi finalmente, se tutto andrà bene, a rientrare nella civiltà nel frattempo stravolta dalla follia, provo un notevole senso di sconcerto.

lunedì 25 maggio 2020

COVID-19 LA GRANDE BUFALA SOSTENUTA DALLA PAURA

Mano a mano che i giorni passano, e dall’8 marzo ne sono trascorsi 81, si fa sempre più chiara la sconcertante verità. Il mondo è caduto ostaggio della più grande “bufala” planetaria, generata dall’isteria collettiva auto-indotta, e sostenuta dai media.

È tutt’ora difficile riuscire a scambiare opinioni sull’argomento, a meno che non se ne abbia una visione strettamente conformista, nella maggior parte dei casi si suscitano reazioni ironiche o infastidite, di chi oramai è caduto preda della follia collettiva e ostinatamente rifiuta di aprire la mente.

Nella fase iniziale di diffusione del virus, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale avvertendo un’insicurezza angosciosa, alimentata dal brancolare nel buio dei sedicenti esperti, ha preteso dai propri governi risposte e decisioni chiare. In assenza di precise e ferme prese di posizione, spinta dalla paura, ha invocato ed accettato misure che in alcune nazioni, tra cui l’Italia, hanno sospeso di fatto la Costituzione, arrivando per la prima volta a limitare libertà individuali ritenute sino a poco prima, fondamentali ed assolutamente “intangibili”.

Sull’onda dell’isteria collettiva, i vertici governativi, colti di sorpresa nella totale impreparazione, preoccupati per l’iniziale sottovalutazione di un fenomeno praticamente sconosciuto, hanno agito in maniera assolutamente caotica e disordinata.

Mentre sedicenti “scienziati” da talk show, che in realtà nulla o quasi avevano capito dell’insidioso microrganismo, pontificavano sull’esigenza di contrastarne con “ogni mezzo” la diffusione, almeno sino alla sintesi di un vaccino e di un trattamento efficace; i medici in prima linea, con “le scarpe di cartone”, sacrificando in molti casi la propria vita, applicavano terapie sbagliate, che provocavano la morte di migliaia di poveri malcapitati, perlopiù già afflitti da gravi patologie preesistenti.

Le poche autopsie, effettuate quasi clandestinamente, evidenziano la morte per embolia polmonare, provocata dall’intubazione e dalla conseguente ventilazione forzata.

I dati disponibili parlano ormai chiaro, nella fase dell’emergenza, durata circa due mesi, sono stati compiuti errori drammatici, da ottimi medici, che purtroppo non conoscendo la malattia hanno agito il più delle volte in modo controproducente. Questo ha alimentato la psicosi. I media, a scopo “commerciale”, hanno amplificato la paura, drammatizzando la narrazione in modo spropositato, mostrando file di camion militari che nottetempo trasportavano le bare al crematorio. Mostrando le corsie d’ospedale ingombre di poveri malti intenti ad esalare faticosamente l’ultimo respiro, assistiti da medici e paramedici stravolti dalla fatica e riversi sfiniti su tavoli e seggiole, nei rari momenti di pausa.

Una narrazione drammatizzata in modo parossistico, che ha determinato un’indignata ed isterica caccia all’untore. Spesso identificato in un solitario “runner” sorpreso a correre da solo sulla spiaggia, inseguito da motovedette, droni, auto e moto delle Forze dell’Ordine. Anziani signori usciti da casa per approvvigionare la dispensa vuota, multati spietatamente da vigili locali sceriffi, etc., etc.

Il tutto accompagnato dalla presenza invasiva e quasi quotidiana del Presidente del Consiglio dei Ministri, eterodiretto da “casalino”, che con le sue invadenti conferenze a reti unificate, prive di ogni contraddittorio, sparava proclami, promettendo inesistenti somme favolose, dispensate munificamente a titolo di “aiuti” per sostenere “i bisognosi”, la stragrande maggioranza dei quali ancora attendono di vedere un solo soldo.

Ostinatamente fedeli alla cupa profezia: “nulla sarà mai più come prima” anche la famigerata “fase 2”, da poco iniziata, risente dell’ondata di follia nel frattempo ingigantitasi ed autoalimentatasi.

Le scuole continuano a restare chiuse e si discute “se” farle riaprire a settembre o proseguire con la “didattica a distanza”. Dopo lunghe lotte condotte sul territorio da amministratori locali coraggiosi, qualche attività sta riprendendo, ma con limitazioni draconiane, tanto da dissuadere i gestori, nella maggior parte dei casi, dal riaprire, visto che le limitazioni, unite ai costi di riapertura non consentirebbero più all’attività di assicurare un minimo margine, che giustifichi la sopravvivenza dell’attività.

Nel frattempo però, i medici, messi da parte i “consigli” degli incompetenti “virologi” da talkshow, hanno escogitato ed applicato efficaci protocolli di cura in grado da limitare le perdite, determinando una drastica diminuzione dei morti.

Agli storici, tra qualche anno il compito di analizzare i dati statistici raccolti, che già oggi, evidenziano quanto il fenomeno sia risultato ingigantito in modo incredibile.

Attualmente è ancora presto per valutare oggettivante i danni incalcolabili, generati da questa ondata di follia collettiva. Una cosa però è certa, nel giro di qualche mese, presumibilmente all’inizio dell’autunno, inizieranno a risentirsene gli effetti sull’economia reale. Apparirà quindi profilarsi inesorabile un panorama desolato di macerie fumanti. L’Italia sarà inevitabilmente preda della peggiore recessione economica dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

Allora la massa di coloro che invocavano il “lockdown” ad oltranza, forse capirà il danno che ha fatto.

sabato 11 aprile 2020

COVID-19 LA DITTATURA CONCLAMATA A RETI UNIFICATE


Quello a cui gli Italiani, ieri sera, hanno assistito a reti unificate, sotto la stretta regia di “casalino”, è la cosa più sconcertante degli ultimi 77 anni.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, che appare in diretta, a reti unificate, per additare al pubblico ludibrio i leader dell’opposizione, rei sostanzialmente di fare opposizione. Attaccandoli frontalmente con palesi e riconosciute falsità, senza possibilità di contraddittorio, alfine di screditarne ed impedirne la funzione, che per 73 anni la Costituzione ha garantito, è tale da lasciare allibiti.
Totalmente incurante del suo dovere istituzionale di Presidente del Consiglio dei Ministri del governo in carica - che tra l’altro si poggia su di una maggioranza numerica da tempo minoranza nella Nazione, ed evidentemente totalmente ebbro dal delirio di potere auto-conferitosi a colpi di provvedimenti amministrativi - rotti gli indugi, ha manifestato la reale natura del suo intento, quella cioè di governare in totale spregio delle più elementari regole della democrazia, approfittando dello “stato di emergenza”.
Impaurito dalle conseguenze indotte sul suo traballante governo, dalla clamorosa sottomissione ai diktat olandesi, circa l’utilizzo del MES tra gli strumenti di “aiuto” al superamento della crisi, operazione sancita dall’esultanza pubblica degli olandesi, fallito il maldestro tentativo del Ministro Gualtieri di ribaltare la realtà, vantando un inesistente successo, l’avvocato di provincia è partito all’attacco, come il peggiore dei leader sudamericani alla “Noriega”, attaccando frontalmente, a reti unificate i leader dell’opposizione. Tanto che addirittura Enrico Mentana, giornalista mainstream, non certo amico dell’opposizione, non ha potuto fare a meno di stigmatizzarne duramente la sortita.

Cosa ci dobbiamo attendere adesso? Chiusi in casa e impossibilitati di fatto a manifestare contro un’inarrestabile deriva autoritaria, con i social media controllati e filtrati da “commissioni” di comodo, definite anti “hate speeck”, dobbiamo attenderci che al primo comma del prossimo DPCM sia decretato l’arresto dei leader dell’opposizione, additati quali “nemici del popolo e dell’Europa”, e nel successivo decreto, la cattura di tutti loro i sostenitori, per inviarli in campi di rieducazione al Pensiero Unico?

Come affermavo in un articolo di qualche giorno fa, quando, sulla base di un fantomatico “stato di emergenza”, si iniziano a sospendere diritti costituzionalmente garantiti, si sa certamente da dove si parte, ma sicuramente non si sa dove si arriva. Specie se alla testa di tutto si trova un arrogante e presuntuoso avvocatuccio di provincia, nelle mani di “casalino”.
Da ieri sera è evidente che della ns Carta costituzionale si deve parlare al passato.

giovedì 9 aprile 2020

COVID-19 DIFFUSIONE DI UNA PANDEMIA ANNUNCIATA


Ciò che purtroppo sta accadendo in questo travagliato periodo, è la conseguenza di errori od omissioni, commessi da chi istituzionalmente ha il dovere di salvaguardare la pubblica incolumità?
Nella condotta di chi ci governa, si possono ravvisare profili di responsabilità penalmente rilevanti, in relazione alla diffusione del virus, che ha condotto alla morte prematura di migliaia di cittadini e al blocco di ogni attività produttiva, che sta determinando inesorabilmente la recessione economica più grave dal secondo dopoguerra?

Le domande di cui sopra mi frullano in testa da circa due settimane, caratterizzate dalla sospensione, per decreto e senza passaggio parlamentare, di diritti garantiti dalla ns Costituzione, al punto da configurare una situazione di “dittatura” esattamente coincidente con la definizione che si legge in un qualsiasi dizionario giuridico di detto termine, a volte usato a sproposito.

Per ragionare di questo delicato argomento, iniziamo col ricostruire sinteticamente la successione degli eventi di questa triste vicenda.
Già dal mese di dicembre 2019, era noto il rapido diffondersi, in Cina, di casi di infezione indotta da un virus influenzale polmonare, particolarmente aggressivo. Tant’è che il virus reca nel nome il numero 19, indicativo dell’anno di “scoperta”. Inoltre alcuni medici italiani, sul territorio nazionale, cominciavano a riscontrare alcune polmoniti virali, definite “atipiche” e particolarmente virulente.

Il 30 gennaio 2020 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiarava lo “stato di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. Nonostante detta dichiarazione, e le indicazioni di scienziati all’epoca ritenuti “autorevoli” il governo italiano, nelle fasi iniziali evidentemente incerto sulle misure da adottare, disponeva misure quali l’attivazione di termo-scanner e il blocco dei voli diretti dalla Cina. Alcuni politici di opposizione, allarmati segnalavano, a loro dire, la necessità di provvedere all’immediata chiusura dei porti, nonché alla messa in quarantena di tutti i cinesi, di rientro in Italia dai festeggiamenti del loro Capodanno, rimanendo inascoltati e scatenando nei propri confronti un coro di accuse di “razzismo”.
Tre settimane dopo, mentre ormai il virus silenziosamente di stava diffondendo, il governo il 21 febbraio emanava un’ordinanza restrittiva, seguita dal decreto-legge n° 6 del 23 febbraio 2020, recante “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

La ovvia espansione sempre maggiore dell’epidemia, innescata dalla iniziale esitazione, induceva il governo ad emettere il DPCM del 4 marzo 2020 e a dichiarare lo stato d’emergenza, relativo al rischio sanitario, connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e a prevedere ulteriori misure di contrasto, sull’intero territorio nazionale, tra le quali sono elencate “la chiusura di scuole e Università fino al 15 marzo 2020, la sospensione delle attività formative, delle visite guidate etc”.
La diffusione di COVID-19, nel frattempo oltrepassati i confini inizialmente definita ad alto rischio, detta “zona rossa” comprendente alcuni comuni lombardo-veneti i cui nomi sono divenuti tristemente famosi, si espande in tutta Italia con casi in numero crescente, giorno dopo giorno. 

L’Italia, in poche settimane, diventa la prima Nazione per contagi dopo l’Asia, focolaio d’origine dell’infezione.
Difronte ad una situazione che diventa di ora in ora più grave, temendo seriamente per la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2020 il governo decideva l’immediata chiusura della Lombardia e di altre 14 provincie del nord Italia. La notizia trapelata, diffusa facendo circolare una bozza del decreto, prima che il provvedimento fosse approvato, ingenerava il panico in coloro che si trovavano nella “zona rossa” per motivi di svago, studio o lavoro, timorosi di restare bloccati dal decreto. A quel punto centinaia di persone, senza controllo alcuno, si riversavano sui treni in partenza per il centro e il sud d’Italia, con l’intento di raggiungere le regioni d’origine.

Nella giornata del 9 marzo, dopo avere appreso dalle Autorità Sanitarie che la situazione era fuori controllo e che ciò determinava la crescita esplosiva dei casi di contagio, il governo provvedeva ad emanare il DCPM del 9 marzo 2020, col quale dichiarava l’intera Italia “zona protetta”, inasprendo le misure adottate in precedenza e aggiungendone altre, che di fatto bloccavano l’intera attività della Nazione.
Ora, non occorre essere un luminare della “virologia”, per comprendere che evidentemente qualcosa non abbia funzionato nei meccanismi decisionali, tanto da determinare una diffusione probabilmente molto maggiore del contagio che la presa delle decisioni giuste, al momento giusto, avrebbe molto probabilmente limitato il numero dei morti, non costringendo la Nazione al completo arresto delle attività produttive.

A questo si aggiunge il fatto, altrettanto evidente, che i luminari della “virologia”, consulenti del governo, brancolano nel buio più o meno come i loro omologhi, ben meno dotati di tecnologia, che si trovarono impegnati a combattere contro l’epidemia di Peste Nera nel 1350 circa.
Dal numero di morti, che di giorno in giorno ancora continua a crescere, e dalle gravissime conseguenze economiche che deriveranno dalla fase emergenziale tutt’ora in corso, e di cui non s’intravvede la fine, deriva la necessità di approfondire con rigore se sussistano profili di responsabilità penale e, nel caso si accertassero, punire in maniera esemplare, i responsabili.

Sarà poi interessante cercare di comprendere quali “strumenti” mette a disposizione il ns ordinamento, per perseguire gli eventuali responsabili una volta accertate le loro responsabilità.

giovedì 26 marzo 2020

COVID-19 L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA CIALTRONERIA


Forse è ancora presto per dirlo, ma dopo oltre due settimane di blocco progressivo dell’Italia sino alla paralisi, imposto a colpi di provvedimenti amministrativi e a Parlamento chiuso, quindi in situazione che tecnicamente possiamo definire di “dittatura invocata” - dai primi riscontri, nonostante il moderato ottimismo di qualche commentatore “allineato”, sembra che i risultati non siano affatto quelli sperati.
Del resto, sin dall’inizio di questa penosa vicenda è apparsa chiarissima l’inadeguatezza di chi si è arrogato il diritto di prendere in esclusiva le decisioni, forte di tanta cialtroneria, sostenuta da una poderosa presunzione.

Mancando personale, mezzi e materiali, per mettere in opera un serio sistema di rapida diagnosi a tappeto, con successivo tracciamento e messa in quarantena stretta dei contatti di chi risultasse positivo (detto “metodo Corea del Sud”) il governo ha optato per il “metodo cinese”, chiudendo indiscriminatamente tutti gli Italiani in casa e determinando di fatto la paralisi produttiva della Nazione.
Se questo dovesse confermarsi scarsamente efficace, sarebbe davvero allarmante, perché arrivati a questo punto le conseguenze distruttive sull’economia dell’Italia, probabilmente sono già irreversibili.

Come affermavo all’inizio di questa follia, è impossibile fermare una Nazione per più di 15 giorni. Ora si sta parlando di arrivare sino a luglio.

Mi chiedo se “Casalino” - detto “er mutanda” del Grande Fratello televisivo, che ormai, non si capisce in virtù di quale mandato, regge di fatto le sorti della Nazione - si è posto il problema di cosa succederà allorquando, finiti i magri risparmi, la massa composta dai commercianti “non essenziali”, dei liberi professionisti a partita iva, dei piccoli imprenditori etc., obbligati a rimanere a casa senza poter lavorare e quindi fatturare, esauriranno i magri risparmi e non sapranno più come nutrire la loro famiglia.

Non resta davvero che sperare che nel giro di pochi giorni, nemmeno settimane, valenti scienziati trovino un vaccino e una cura, perché se rimaniamo nelle mani di “casalino” e dei suoi cialtroni accoliti, “Dio ci salvi”.

Considerazione conclusiva: Provate un po’ a pensare se al posto del “sussiegoso” avvocatuccio di provincia, ci fosse stato Salvini, cosa avrebbe fatto la sinistra che tanto ha starnazzato sul fatto che, a loro dire il leghista avrebbe voluto udite, udite, “pieni poteri” per contrastare l’immigrazione clandestina, vera piaga di questa nostra sventurata ma bellissima Nazione?

sabato 21 marzo 2020

COVID-19 LA DITTATURA CONCLAMATA, PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE


Analizzando i provvedimenti emanati dal governo in queste ultime settimane, sotto l’assedio dal nuovo virus maligno, stiamo assistendo impotenti al lento, ma progressivo, scivolamento in un’autentica dittatura.
In virtù di un fantomatico “stato di emergenza”, causato dall’iniziale scandalosa sottovalutazione della severa problematica potenzialmente sottesa alla diffusione del virus COVID-19, un governo composto di personaggi improvvisati, dimostratisi anche e soprattutto in questo frangente, totalmente inadeguati, sta progressivamente e incessantemente ristringendo le libertà individuali, sino ad annullarle.

A ciò si aggiunge un’ulteriore restrizione del diritto di espressione, concretizzatosi nell’ultimo comunicato di AgCom che di fatto, in nome della salvaguardia della “buona informazione” comprime ulteriormente il Diritto di Espressione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione repubblicana.

Ovviamente non si può che essere d’accordo sulla necessità dell’applicazione di misure tendenti ad ostacolare e circoscrivere, il più possibile, la diffusione di un virus, su cui tra l’altro si sentono esprimere le più disparate opinioni da parte di “esperti” più o meno accreditati, però l’affidamento di fatto di poteri illimitati ad un governo che ha manifestato la sua totale inadeguatezza, in assenza di un pur rapido passaggio parlamentare, stante il Parlamento, tagliato fuori dalla paura del contagio, ha già determinato l’instaurazione di una vera e propria dittatura intenta a restringere, sino ad annullarle, le libertà fondamentali dell’individuo.

Come si può interpretare il divieto di uscita di casa in solitudine o opportunamente distanziati, per fare una semplice passeggiata o una pedalata in campagna? Quale rischio di contagio si corre se si porta a spasso il cane, in solitudine, oltre i 200 metri da casa?

L’applicazione del “modello cinese” – sviluppato per l’appunto in Cina, noto stato totalitario d’impronta comunista - all’Italia, dove vige una Costituzione democratica che considera un valore fondante la salvaguardia di alcune libertà individuali - in nome della salvaguardia della salute collettiva, giustifica la revoca “sine die” di Diritti costituzionali considerati, sino a pochi giorni addietro, inalienabili?
Il concetto di “proporzionalità” al rischio, delle misure applicate per la “mitigazione” di quest’ultimo, è nei fatti del tutto ignorata.
 
Ciò ha determinato il progressivo scivolamento in un’autentica dittatura, nel senso letterale e classico del termine.

Ciò è gravissimo in sé, in quanto non è dato di conoscerne il termine, in quanto appare difficile immaginare come e quando si ritornerà allo stato precedente, ma soprattutto perché esso costituisce un precedente gravissimo del tutto sconosciuto al nostro ordinamento repubblicano.

Una riflessione s’impone anche a proposito della situazione economica che, nel perdurare “sine die” di queste sproporzionate misure invocate dall’isteria collettiva, è evidente avrà ripercussioni durissime, su moltissime famiglie che, a breve, è ragionevole prevedere, non avranno i mezzi di sostentamento minimi, innescando, con ogni probabilità disordini la cui portata potrebbe essere al momento attuale inimmaginabile ma potenzialmente travolgente.

È proprio il caso di concludere che “nulla sarà mai più come prima”, non solo dal punto di vista economico, in un sistema basato su di un’insostenibile globalizzazione che ha evidentemente fallito ogni suo obiettivo.
“mala tempora currunt, sed peiora parantur”.

domenica 29 dicembre 2019

FINE ANNO

Sta per chiudersi un altro anno complicato. L'invasione barbarica ha ripeso allegramente, grazie al più indecente dei governi dalla fondazione della Repubblica. Un solo auspicio per il bene della ns Italia, la fine di questo scandalo, nuove elezioni e la ripresa di una politica di rigore per la ricostruzione del prestigio e dell'Identità Nazionale.

domenica 24 novembre 2019

LA GRADE ANOMALIA


In questi ultimi tre mesi, dalla formazione del governo detto “giuseppibis”, stiamo assistendo ad un capolavoro di mistificazione della realtà, operato scientificamente da quella che si configura come un’autentica oligarchia ostinata a mantenere il governo della Nazione, nonostante rappresenti gli interessi, tra loro contrastanti, di una minoranza degli elettori.
L’oligarchia in questione, composta da partiti politici evidente espressione di interessi di parte contrastanti - sostenuta dall’élite europea in crisi di identità, ma arroccata sulle proprie posizioni evidentemente ricattatorie - pur di mantenere il governo della Nazione, non esita a mettere in pratica provvedimenti e sistemi, che sono tipici dei peggiori regimi totalitari, giustificando detta infame pratica con l’esigenza di “impedire alla Destra” di accedere al governo della Nazione.
In questo contesto si inscrivono iniziative quali l’istituzione di una “commissione” parlamentare che - formata con il nobile intento di “contrastare l’odio”, strumentalizzando un’anziana Signora - in realtà non è altro che un potente strumento articolato per conculcare ed ostacolare la diffusione del Libero Pensiero, a favore della normalizzazione del Pensiero Unico politicamente corretto, diffuso capillarmente durante 70 anni di egemonia culturale della sinistra, che sta evidente mostrando profonde crepe.
Assistiamo quindi al dispiegarsi di un paradosso che vede l’oligarchia abusivamente al potere - che ammette candidamente essere legata da un solo scopo, quello di impedire alla Destra di governare la Nazione - che convinta della propria “superiorità culturale”, basata sulla tolleranza e sul sedicente “progressismo democratico”, mediante la creazione dello spauracchio di un inesistente “pericolo” di recrudescenza neo nazifascista - applica sistemi e metodi evidentemente tipici di quei sistemi totalitari la cui “rinascita” afferma di voler impedire.
Basti pensare in questo quadro al movimento, falsamente spacciato come “spontaneo”, delle “sardine” (mai nome più stupido poteva essere scelto), che di fatto scende in piazza per sostenere il governo abusivo della Nazione, schierandosi contro i leader dei partiti di opposizione che rappresentano la reale maggioranza degli elettori. Fenomeno tipico e caratterizzante delle Nazioni rette da regimi, più o meno apertamente totalitari, quali Turchia, Cina, Corea del Nord, Russia, Cuba etc.
E’ quindi dimostrato che il vero concreto e reale, pericolo per la democrazia in Italia, è oggi paradossalmente rappresentato da chi, in modo ipocrita e menzognero, sostiene di volersene fare garante, oggi e per il futuro.
Non sarà facile né immediato, ma questa temporanea grave anomalia verrà inevitabilmente cancellata dalla Storia.   

mercoledì 18 settembre 2019

NULLA SARA’ MAI PIU’ COME PRIMA


La breve ma intensa stagione della Lega al governo della Nazione, sebbene fortemente ostacolata e limitata, da un “alleato” reso inaffidabile da forti interessi contrastanti, è stata importantissima in quanto ha dimostrato, senza ombra di dubbio, ciò che l’establishment di sinistra ha sempre negato.
1)      Fermare l’arrivo di clandestini e quindi l’invasione di genti aliene;
 
2)      Pretendere il dovuto rispetto dall’UE;
 
Non solo è possibile, ma è doveroso.
Questa insopprimibile verità, ormai sotto gli occhi di tutti, ha fatto talmente paura all’UE, che temendo un effetto di ovvia propagazione in altre Nazioni dell’Unione ha ritenuto necessario correre ai ripari, costi quel che costi, per evitare che la Destra arrivasse stabilmente al governo in Italia. Questo però facendosi gioco della volontà popolare, a cui è stato di fatto impedito di esprimersi.
Da lì la squallida operazione, compiuta purtroppo con la “complicità” dell’Arbitro, che ha consistito nell’affidare la formazione del nuovo governo, ad una coalizione “alternativa”, sulla base dei numeri determinati dall’esito delle elezioni politiche di marzo 2018. La prova generale di questa infamia, non a caso avviene subito dopo il risultato delle elezioni europee che vede la Lega raddoppiare esattamente i suoi consensi rispetto alle Politiche, mentre il Movimento 5 Stelle e il PD di fatto dimezzarli.
Come noto, la nostra Costituzione, tanto sbandierata solo a propria convenienza dalla sinistra, da un lato obbliga il Presidente della Repubblica a sondare l’esistenza di una maggioranza alternativa, però prescrive anche che detta maggioranza non deve essere in contrasto con i risultati dei precedenti appuntamenti elettorali. Ciò per far sì che il nascente nuovo governo non sia in contrasto con la volontà dell’elettorato.
Ora, siccome notoriamente sia il Movimento 5 Stelle che il PD sono risultati perdenti in tutte le elezioni di “ogni ordine e grado” nell’ultimo anno e mezzo, Il Sig. Mattarella, in coscienza avrebbe fatto meglio a indire nuove elezioni.
A poco serve appellarsi al fatto che i governi “debbano” durare cinque anni, perché è semplicemente falso.
Avendo scelto di attenersi soltanto in parte a quanto prescritto dalla nostra Costituzione, con tutto il dovuto rispetto per la più alta carica istituzionale, il Sig. Presidente della Repubblica si è assunto una forte responsabilità nei confronti della nostra Nazione, quella di aver scientemente ignorato il sentimento dominante nella Nazione. Questo genera e genererà tensioni sempre crescenti col passare del tempo e con l’avanzare dei provvedimenti di un governo inviso alla maggioranza degli Italiani. La responsabilità di questa crescente tensione, incombe su di lui principalmente e poi su coloro i quali hanno accettato qualsiasi compromesso pur di sopravvivere ancora un certo numero di mesi ad oggi non quantificabile.
Allo stato attuale è difficile prevedere quando la Destra tornerà alla guida della Nazione, però una cosa è certa, nulla ormai potrà essere più come prima.

mercoledì 11 settembre 2019

TRANQUILLI, STANNO LAVORANDO PER NOI


Nelle scorse settimane abbiamo assistito ad una delle più basse macchinazioni politiche ordite negli ultimi 50 anni.
Come purtroppo era prevedibile, la necessaria alleanza - tra due partiti politici che nulla hanno in comune e con obiettivi sostanzialmente diversi, guidata da un infido “parvenu”, specie col netto prevalere della parte sana della coalizione sulla parte debole, inadeguata e spaccata in due correnti – si è spezzata, e la parte debole, dando prova di singolare vigliaccheria, pur di sopravvivere si è alleata col peggiore nemico storico dell’Italia degli Italiani. Quel Partito Democratico che di democratico ha solo il nome infatti per la quarta volta in sei anni accede al governo della ns Nazione in totale assenza di legittimazione del voto popolare. Uscito clamorosamente sconfitto e battuto da tutte le elezioni dell’ultimo anno e mezzo, viene ripescato al governo da una forza politica perdente che nello stesso periodo ha visto dimezzarsi il proprio consenso.
Si sapeva che la lotta per salvaguardare l’identità italiana dalla corruzione e dalla progressiva sostituzione etnica, voluta dagli interessi della cricca mondialistica di Soros & C., sarebbe stata dura.
Gli strenui oppositori esterni, capitanati da Francia e Germania, uniti agli infaticabili oppositori interni, (partiti di sinistra, setta ereticale di Bergoglio, magistratura rossa) impegnati da subito a far di tutto pur d’impedire all’Italia di rialzare la testa e ribellarsi per modificare lo squallido destino di campo profughi d’Europa, da loro programmato per la nostra Nazione - a forza di brigare, ci sono riusciti. Il “ribaltone”, con la complicità dello squallido “alleato”, si è infine consumato.
Ma non è affatto un problema. Lo ripeto da giorni oramai. STANNO LAVORANDO PER NOI.
L’Italia, quella vera, fatta di persone per bene, impegnate a lavorare, a pensare alla propria Famiglia, al bene dei propri figli, costretti a vivere nel degrado indotto dalla marea montante zingari e di clandestini che riprenderanno ad affluire copiosi, per alimentare il rifiorente business dell’accoglienza, finalizzato alla lenta sostituzione etnica, oramai ha capito.
Ergo, questa squallida congiura di palazzo - ordita all’estero, nelle stanze ovattate di un’UE che non poteva permettere che in Italia continuasse a crescere e ad affermarsi una forza di governo ribelle ai sui diktat, che rischiava di mettersi alla guida di un risorgente e inarrestabile sentimento identitario in ogni Nazione europea - non avrà né vita facile, né lunga vita.
Si tratta solo di avere sangue freddo, impegnarsi singolarmente ognuno per la propria parte a far crescere la consapevolezza della necessità e dell’urgenza di riprendere il cammino e lasciarli “lavorare”, perché, lo ripeterò sino alla nausea: “STANNO LAVORANDO PER NOI”. 

sabato 20 luglio 2019

SERVE ALTRO PER CAPIRE?

Gli avvenimenti degli ultimi dieci anni e in particolare quelli degli ultimi mesi non possono che confermare oltre ogni ragionevole dubbio l'esistenza di un preciso progetto per sostituire sul lungo temine le etnie autoctone europee, da sempre residenti nella loro Nazioni, con la popolazione meticciata, priva di radici, storia e identità, teorizzata da Caudenhove-Kalergi nel 1926, formata dall'incrocio di africani, asiatici ed europei.

l'accanimento delle ONG nazionali e straniere che, chiaramente in combutta con i trafficanti di uomini, insistono pervicacemente a condurre carichi di clandestini africani in Italia e il sostegno che questa follia programmata trova in una rilevante parte dei politici sedicenti “progeressisti” e della magistratura, è uno degli innumerevoli indici evidenti.

Quale altro movente potrebbe spingere molti magistrati italiani a sostenere pubblicamente e ad appoggiare una loro degna collega dalla “toga rossa” che non ha esitato un attimo a minare le basi dello Stato di Diritto pur di consentire la ripresa del traffico delle linee traghetto tra la costa libica e i porti italiani, se non un impegno militante volto a soddisfare gli interessi della cricca massonico-finanziaria di cui Soros, con la sua famigerata “Open Society”, è il più noto dei rappresentanti? Il tutto, si badi bene, camuffato da “umanitarismo” e “amore per gli ultimi”.

Quel Soros che è accolto e abbracciato come “filantropo” dai nostri vertici istituzionali, dagli eminenti politici di sinistra e finanche dall'eretico che usurpa il “Sacro Soglio” e che viene indicato alle folle quale illuminato e lungimirante campione dell'”integrazione” dei poveri migranti. Definiti “preziose risorse” a cui sono affidate le speranze di futuro di un'Europa, a loro dire “vecchia e in pieno declino demografico”; che in realtà, con tutta evidenza altro non sono che le avanguardie barbariche di genti aliene, senza arte né parte, che in maggioranza vengono in Italia a farsi mantenere e il resto a commettere ogni fattispecie dei peggiori reati contemplati dai nostri codici, totalmente inadeguati a reprimerne i comportamenti criminali.

Serve altro per comprendere che dietro tutto ciò ci sono gli interessi dell’élite massonico-finanzia mondializzatrice?

Serve altro per comprendere l'urgente necessità di lottare contro questo autentico abominio per cercare di salvaguardare l'avvenire dei nostri figli e nipoti e dei figli dei loro figli?

Ditemi voi.

domenica 14 luglio 2019

L'ANNULLAMENTO DELL'ISTINTO DI CONSERVAZIONE DELLA SINISTRA EUROPEA


La tendenza autolesionista che caratterizza le masse sedicenti “progressiste” europee - totalmente incapaci di concepire la necessità vitale di difendersi dall'immigrazione clandestina di massa, sino ad arrivare al punto da reclamarne con forza isterica l'avvento sempre più massiccio - è un fenomeno davvero razionalmente inspiegabile.

Una compagine sociale, in situazione “normale” è lecito attendersi risponda alle sollecitazioni esterne più o meno come un singolo individuo.

In un individuo sano, l'istinto di conservazione è pulsione primordiale, che scatta automaticamente d'innanzi a un pericolo identificato reale e riconosciuto, di cui si avverte l'imminenza. l'inibizione totale, di detto istinto primordiale che rende l'individuo incapace di rilevare il pericolo oggettivo, è chiaro indice di un forte squilibrio nella personalità dell'individuo che sottende di norma un pesante disturbo psichico.

Se si assume per vera l'asserzione di cui sopra, peraltro dimostrata, nel caso delle masse sedicenti “progressiste” è da tempo evidentemente in atto la totale soppressione dell'istinto primordiale di conservazione. Ciò appare evidente nella totale incapacità, razionalmente inspiegabile, non solo di ravvisare il pericolo insito nell'immigrazione allogena di massa di genti tanto evidentemente incompatibili con le popolazioni autoctone, ma addirittura di insistere pervicacemente affinché detto fenomeno, determini l'”accoglienza” indiscriminata di un numero totalmente incontrollato di individui, tramite la cancellazione dei confini, a fronte della giustificazione, totalmente inverosimile ed assolutamente inaccettabile, che il “fenomeno migratorio” sia un “evento epocale inarrestabile”.

A supporto di questa sconcertante affermazione vengono citati esempi storici disparati che, in realtà sempre, se correttamente analizzati, rivelano che delle popolazioni autoctone, alla fine del processo, che mai è di integrazione ma sempre di “sostituzione”, è stata totalmente cancellata l'identità originaria.

Ovvio che nelle epoche passate ben poco si poteva opporre alle orde barbariche, spinte dalla fame atavica e da un istinto vitale incomparabilmente più forte delle popolazioni attaccate, le quali, “indebolite” dalla civiltà, soccombevano alla travolgente avanzata.

Ai nostri tempi, la situazione pur presentando delle sinistre analogie di base, è in effetti diversa. Non esistono più gli attacchi frontali di masse di selvaggi che premono contro i “confini dell'Impero”, difesi strenuamente da truppe sempre più logore e fiacche, ma la logica e la dinamica di base, si ripropone inalterata. Il tutto è addirittura aggravato dal fatto che per anni sono state inviate navi a prelevare i “barbari invasori”, per scaricarli nei nostri porti.

Come definire tutto questo se non in termini di follia pura, mascherata da assurdo quanto falso “umanitarismo” drammaticamente autolesionistico?

Questo totale annullamento dell'istinto primordiale di conservazione, indotto ad arte da anni di indottrinamento mirato alla capillare diffusione del “pensiero unico”, unito all'effetto del “totem” dei Principi Universali che da secoli sono alla base della Civiltà Occidentale, non può che avere un esito fatale quando si scontra con il disperato istinto di sopravvivenza insito nelle masse di migranti spinti dall'avidità di trafficanti, assolutamente privi di scrupoli, a pagare cifre anche ingenti per affrontare terrificanti “viaggi della speranza”, che si rivelano veri e propri incubi.

Se si riesce ad astrarsi dalla situazione contingente e ci si concentra razionalmente ad osservare la realtà del fenomeno nel suo insieme, non può che apparire evidente che questo apparente “evento epocale inarrestabile” sottende l'attuazione di un disegno. Una sorta di Piano che avrà come scopo finale di “ammansire” l'umanità, per restaurare un antico ordine dove masse di individui spersonalizzati non avevano altra prospettiva che sacrificare le loro misere esistenze al fine di consentire all'élite dominate di vivere un'esistenza dorata. Una sorta di “nuova età dell'oro per l'élite dominate.

sabato 6 luglio 2019

IL PIANO KALERGI PER L'EUROPA - ANALISI ATTUATIVA


Nel 1° dei due articoli precedenti, abbiamo situato nella Storia l’autore e il saggio da lui prodotto.
Nel 2°, abbiamo sinteticamente descritto il contenuto del saggio, calato nel contesto storico di riferimento.
In questo 3° articolo, inizieremo a mettere in relazione il contenuto del saggio con la tumultuosa realtà che ci circonda.
Accingendoci a questo compito, è utile riflettere sul fatto che ora disponiamo di tutti gli elementi per comprendere il motivo dell’accanimento con cui i sostenitori del “mondialismo” e della “società aperta”, tentano in ogni modo di screditare ed intimidire chi cerca di trattare questo spinoso argomento.
È altrettanto utile precisare che, almeno nel mio caso, l’interesse per questa tematica e la ricerca, lo ammetto, quasi ossessiva, di una giustificazione logica della tendenza irrazionale che si è impadronita dell’Europa; scaturisce dalla semplice osservazione delle realtà. Basta infatti leggere a ritroso le riflessioni annotate sul mio weblog, negli ultimi dieci anni, per accorgersi che osservando lo sviluppo degli avvenimenti, mi chiedevo quale genere di follia collettiva potesse spingere allegramente l’Europa verso un destino che si stava delineando ai mei occhi, come assolutamente orrendo.
Da sempre considero l’Identità il bene supremo di un popolo. Quel cemento ideale che lo costituisce e che lo ha consolidato in quanto tale, in lunghi secoli di Storia, caratterizzandolo come Popolo che forma una Nazione, o più propriamente detto, una “Patria”, intesa come “Terra dei Padri”.
Una corsa a tappe forzate verso una “multiculturizzazione” massiva, al grido entusiastico di: “la diversità è arricchimento culturale”.
L’apertura incontrollata dei confini terrestri e marittimi, spinta gradualmente sino al prelievo a poche miglia dalle coste africane di decine di miglia di clandestini da sbarcare sempre e solamente nei porti Italiani, sull’onda entusiastica del: “ponti e non muri”.
La lenta ma progressiva messa in questione dei simboli alla base della nostra millenaria cultura, sacrificati entusiasticamente dai nostri governi nazionali, d’accordo con le direttive dell’UE, in nome della “laicità dello Stato”, per fare spazio a usanze e manifestazioni invasive ed invadenti che per nulla ci appartengono – ha attivato nelle menti critiche, che rifiutano geneticamente di lasciarsi trascinare nel vortice dal “pensiero unico”, l’esigenza di capire e di giustapporre quelle che nel frattempo si sono impilate come le tessere di un enorme puzzle. In definitiva di scoprire se esiste e quale sia, la logica sottesa a questo periodo di follia collettiva.
Ebbene sì, ora lo sappiamo, tutto quello che sta avvenendo è l’attuazione di un vasto disegno progettato a metà degli anni ’20 del “secolo breve”, e non come da anni ci viene propinato dalla martellante propaganda dei media di regime, un “fenomeno epocale spontaneo ed inarrestabile”.
La scandalosa deformazione della realtà, operata più o meno coscientemente dai media di regime, evidentemente asserviti e omologati al “Pensiero Unico”, in questo agghiacciante contesto compie un prezioso servizio, alle élites massonico-finanziarie che gestiscono in tutta discrezione il “Progetto” .
Beninteso, non si tratta certo di un “Progetto” redatto su carta, pianificato su di un cronogramma di Gantt e guidato da un Project Manager, bensì di una serie di interventi coordinati, decisi durante assise strettamente riservate a pochissimi “addetti ai lavori” che detengono praticamente da sempre le leve della vera forma di Potere esistente oggi sul pianeta, quello finanziario, allo scopo ormai evidente di pilotarne lo sviluppo in modo efficiente quanto discreto. Basti pensare a certe riunioni dei gruppi tipo Bildenberg e. simili
Facile a questo punto essere accusato di “complottismo”. Accusa derisoria, non a caso da sempre scagliata in faccia a chi ragiona su questi argomenti, giusto alfine di screditarlo prima e spesso perseguitarlo poi. 
In questo contesto si situano mirabilmente iniziative indette dai mastodontici organismi sovranazionali, quali Unione Europea (UE), e Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), Fondo Monetario Internazionale etc. ai quali è assegnata un’importanza cruciale nel quadro dell’attuazione del Piano.
Nel caso dell’UE come ben noto, a detto organismo è affidato il compito di “unificare” l’Europa sottraendo progressivamente di fatto “sovranità” agli Stati Nazionali, ed eliminando gradualmente ogni possibilità di governo democratico nazionale dello Stato. (esattamente come indicato da Kalergi nel suo saggio) e di gestire regole sempre più apertamente ricattatorie, giustificate dall’esigenza di tutelare la stabilità della moneta comune. (esattamente quello a cui assistiamo ormai da anni)
Nel caso dell’ONU promuovendo una serie di “trattati”, ricorrendo anche allo stratagemma di dichiararli falsamente “non vincolanti”, vedi il caso del “Global Compact of Migrations”, che di fatto sancisce il Diritto di ogni uomo sulla terra a migrare, invece di stabilire che il primo Diritto di ogni uomo sia quello di vivere dignitosamente nella propria Patria, e invece per adoperarsi pienamente per questo nobile fine l’ONU, inutile e costosissimo “carrozzone”, non a caso insiste sull’Italia e sui paesi europei affinché aumentino l’accoglienza.
Nel caso dell’FMI utilizzando la disponibilità di risorse finanziarie e il debito, come una potente leva per ricattare gli Stati nazionali e ridurli a miti consigli. Vedasi il caso della Grecia, massacrata dai burocrati europei e riempita di centinaia di migliaia di clandestini provenienti dalla connivente Turchia sino a che ad essa sono stati favolose somme di denaro in cambio dello sbarramento temporaneo del corridoio.
In questo panorama si situa pure la pressione nefasta esercitata da decenni dalla Francia sulla fascia centrale del continente africano, mediante l’imposizione nei suoi ex domini coloniali dell’africa Sub-sahariana di una moneta unica, il famigerato Franco CFA. Autentico cappio gestito da Parigi, per strumentalizzare a proprio favore le economie di stati africani tormentati da endemico sottosviluppo. Paesi da cui si originano, guarda caso, gran parte dei flussi migratori.
Che dire poi delle sconcertanti affermazioni delle competenti agenzie ONU, miranti a favorire la diffusione e il consolidamento del concetto che l’Europa sia vecchia, che l’età media si stia alzando mentre il numero della popolazione precipita e quindi c’è assoluta necessità di almeno 180.000.000 di migranti entro il 2025, tutti giovani e forti, provenienti dall’Africa e dall’Asia, per “compensare” il rapido declino demografico della vecchia Europa.
E che dire ancora del fatto che in Italia, sino a poco più di un anno fa, governava chi considera “preziose risorse”, queste masse di incapaci evidentemente senza arte né parte, a cui, a loro dire, sarebbe stato affidato in gran parte il futuro della nostra Nazione. “Risorse” di fatto capaci per la stragrande maggioranza a farsi mantenere e per il resto a delinque, commettendo le peggiori fattispecie di delitti. Vedasi il caso della dilagante mafia Nigeriana.
E ancora come definire il crescente battage pubblicitario multimediale tendente a normalizzare la famiglia mista con prole inevitabilmente meticcia? (esattamente come previsto nel saggio oggetto di questo articolo)
Quale miglior prova della messa in atto di quel piano di “meticciamento” progressivo previsto proprio dal nostro ineffabile conte von Caudenhove-Kalergi?
Provate voi stessi ora a guardare il mondo che ci circonda e a interpretarne la dinamica complessiva, alla luce di questa chiave di lettura. Sono convinto troverete che ogni tessera del puzzle a questo punto inizierà a combaciare millimetricamente con quelle adiacenti e spero che inizierete a riflettere.

Altri articoli seguiranno dedicati agli esempi a testimonianza dell’esistenza reale di una sorta di Progetto per la “trasformazione” dell’Europa, le cui basi si possono ricondurre a “Praktischer Idealismus”.

domenica 30 giugno 2019

“PRAKTISCHER IDEALISMUS” O IL PIANO KALERGI PER L’EUROPA


In questo secondo articolo, focalizzato su di un libro giovanile del “nostro” Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, cercheremo sinteticamente di dare qualche notizia su uno dei saggi filosofico-sociologici più misteriosi e controversi della Storia contemporanea.
Il libro vero, scritto nel 1926 in lingua tedesca è introvabile. Ne circola in rete almeno una traduzione in francese, che lo fa apparire come una strana “fantasticazione” spiritualistico-medievale, oscillante tra l’aristocrazia feudale della spada e l’aristocrazia dello spirito. L’edizione originale, stampata in tiratura limitata, si dice sia stata addirittura ritirata dal commercio poco tempo dopo la sua pubblicazione, al contrario di “Paneuropa”, come già sappiamo scritto dallo stesso autore, tradotto in varie lingue e ristampato. Presente nella biblioteca di molti studiosi e testo di studio dei corsi di “scienze politiche”.
Chi abbia avuto modo di leggere e comprende “Praktischer Idealismus”, in quanto scritto in madre lingua o di leggerlo accuratamente, quanto “privatamente” tradotto; lo descrive come un libro davvero interessante e utile per ben comprendere l’impressionante dinamica del mondo che ci circonda, che appare folle a chi non ne conosce il contenuto ma è dotato di mente critica, che per qualche ragione è rimasta immune dalla pervasività del “pensiero unico, imposta da 70 anni di egemonia culturale, esercitata con spietata quanto discreta efficienza, dalle sinistre europee, uscite vincitrici ed investite “coram populo” del compito di guidare il radioso sviluppo del continente, uscito devastato dalla II Guerra Mondiale.
Ma veniamo al contenuto del saggio, che a una prima lettura, appare decisamente sconcertante e solo in un secondo momento e dopo un’attenta rilettura critica, confrontata con le cronache di questi ultimissimi anni, si disvela in tutta la sua potenza. Al punto da lasciare il lettore affascinato e nel contempo atterrito, dal disegno che in esso si delinea.
Innanzi tutto occorre precisare che non si tratta di un vero e proprio “piano”, bensì di quelle che potremmo definirne le “linee guida filosofiche”, l’elaborazione teorica che poi, osservando a ritroso gli sviluppi che ci portano ai giorni nostri, si comprende possa essere alla base di una sorta di “Piano per lo sviluppo dell’Europa”. Come se qualcuno, dotato di grande influenza e ingenti risorse, si fosse impossessato di quest’idea e avesse fatto in modo da “pianificarne” in qualche modo la concretizzazione. Qui sorge il primo “problema”, che assume la veste del dubbio. Staremo forse cedendo alla tentazione di abbandonarci alla solita “sindrome del complotto”?
Del resto come dicevamo nel precedente articolo, a ben cercare in rete, si scovano diversi scritti che etichettano esattamente così, tutta la spinosa vicenda.
In estrema sintesi, Kalergi in “Praktischer Idealismus”, descrive apertamente quella che, secondo lui, dovrebbe essere la fase finale dello sviluppo dei futuri abitanti dell’Europa, che, alla fine di un lento ma costante processo di “mescolanza razziale” diverranno una sorta di razza “subumana” – (“untermensch” - in lingua tedesca), che avrà sostituito le popolazioni autoctone europee, fortemente radicate nei loro territori e legate da Storia, cultura e tradizioni secolari, che ne hanno esasperato l’“identità”, rendendole aggressive l’una contro le altre.
Nel saggio egli descrive le tappe per giungere al risultato di cui sopra. Consistenti nell’abolizione del “diritto di autodeterminazione dei popoli” e successiva eliminazione delle Nazioni, per mezzo di movimenti etnici separatisti, o “dell’immigrazione incontrollata di massa”, affinché in Europa si affermi incontrastata una razza “meticcia”, formata dall’incrocio di bianchi, neri e asiatici, dalle caratteristiche fisiche “mulatte”, simile agli antichi egizi, facilmente plasmabile e dominabile dall’élite. A questi “meticci”, privi per definizione di radici storiche e culturali, attribuisce caratteristiche quali crudeltà, infedeltà, avidità etc.; a suo dire necessarie a conseguire e giustificare la superiorità dell’élite.
A questo punto sorge spontanea ed inevitabile la seguente domanda: “quale sarebbe, secondo il nostro illuminato filosofo, l’élite”? Spiace sinceramente doverlo dire, perché qui si attiveranno cori di sdegno e stracciamento di vesti, ma secondo lui, l’élite non potrà che essere il popolo ebraico, nei secoli selezionato da spietate persecuzioni e ghettizzato al punto, da essersi mantenuto “puro”.
Facile notare a questo punto la sinistra analogia, specularmente capovolta, con le idee che poi porteranno allo scoppio della II Guerra Mondiale.
Giova richiamare il contesto storico durante il quale Kalergi scrive il suo saggio. Da poco più di sei anni era terminata la Grande Guerra, immane massacro, deflagrato in Europa a seguito di fortissime tensioni inter-etniche.
Non dimentichiamo altresì che sono gli anni dell’elaborazione della teoria “Eugenetica della razza” che poi guarda caso sarà alla base del famigerato “Mein Kampf”, che un certo Herr Adolf Hitler, anch’egli austriaco, ancorché appartenente ad una diversa classe sociale, scrive nel 1925, durante il suo periodo di prigionia successivo al fallito “putsch” di Monaco del novembre 1923.
Nel prossimo articolo un’analisi comparativa di quanto sopra con la realtà, oggettivamente “strana” che ci circonda. 

sabato 22 giugno 2019

RICHARD NIKOLAUS DI COUDENHOVE-KALERGI


In questo articolo, primo di una serie, ci occuperemo di uno tra i più misteriosi personaggi dello scorso secolo, il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, meglio noto, ai pochi che ne conoscono l’esistenza, come “Kalergi”. In effetti non molti sanno che, dietro alla strana parola “Kalergi”, non si cela un personaggio mitico, inventato da paranoici complottisti vetero-neonazisti per dare “corpo” ad un fantasma partorito delle loro menti sconvolte, bensì si tratta di parte del cognome di un “affascinante” personaggio, realmente vissuto tra il 1894 e il 1972, la cui esistenza è stata, praticamente da sempre, volutamente avvolta da una fitta “cortina fumogena”.
Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, nasce a Tokyo il 16 novembre del 1894. Figlio di un importante diplomatico austro-ungarico, il conte Heinrich, e di una giapponese, tal MItsuko Aoyama, discendente da un’illustra casata di Samurai.
Compie i sui studi in uno dei più esclusivi e rinomati collegi dell’impero dove si appassiona allo studio della filosofia, laureandosi nel 1917. Si badi bene, non a caso, mentre l’Europa è sconvolta da quella che probabilmente è la peggiore guerra di sempre, il primo conflitto mondiale scatenato proprio dall’impero Austro-ungarico, non partecipa al massacro e si dedica a completare i suoi studi.

Durante quel periodo, che vive con il dovuto distacco, matura l’idea portante di tutta la sua futura esistenza, che nel 1923 pubblica sotto forma di libro-manifesto, col titolo di “Paneuropa”, secondo cui l’unica possibilità di “salvezza” per l’Europa, da sempre animata da potenti contrapposizioni “nazionalistico-identitarie”, consista nella formazione di un unico “macro stato”. Semplificando un poco il concetto, una sorta di federazione europea, o “paneuropea”, unificata sotto un unico governo.

Secondo i pochi che, come dicevamo, ne conoscono l’esistenza e si sono impadroniti, gestendola, della sua idea, si è trattato della prima concezione dell’attuale UE, tant’è che il suo nome in seguito diventa, tra gli addetti ai lavori, sinonimo del Premio “Carlomagno”, istituito nel 1949, di cui egli per primo, viene insignito. A seguire, tutti i principali artefici dell’Unione Europea, passata per le per varie tappe di “integrazione”, ne sono stati insigniti.
Sino a qui nulla di strano, soprattutto se non si tiene conto del fatto, oggettivamente un po’ sospetto, che, come dicevamo, del nostro “affascinante” personaggio cosmopolita non si occupi assolutamente la storiografia agiografica che da 70 anni viene diffusa, più o meno copiosamente, dai sistemi scolastici delle varie Nazioni che, a poco a poco, vengono a formare quella che, passando per tappe successive, è giunta sino ai nostri giorni come Unione Europea. Sfido qualunque liceale in questi giorni impegnato nell’”esame di maturità”, a dirmi se ne ha mai sentito parlare.

Se poi però, animati da sana curiosità critica, si scava un po’, ci si accorge, non senza un certo stupore che al riguardo di questa sorta di “santo” sino ad oggi laico, volutamente mantenuto nel semianonimato, circolano in rete alcuni articoli che lo indicano quale esempio evidente di “tema preferito” di uno sparuto gruppo di “fanatici amanti” della “teoria del complotto”. Sorta di pericolosi e biechi personaggi definiti nei più vari modi, di volta in volta etichettati con aggettivi, sempre rigorosamente scagliati come pesanti pietre, che vanno da: “vetero-nazisti xenofobi” a “sovranisti” passando per “populisti”.
A questo punto, se si continua a scavare, ci si accorge che il nostro “affasciante” personaggio cosmopolita, avvolto dal mistero e “santificato” dall’élite europeista, nel 1926, dava alle stampe un altro saggio filosofico, in lingua tedesca, guarda caso ormai praticamente impossibile da reperibile, nel quale tratteggiava la sua idea di “Nuovo ordine europeo”. Detto libro si intitola “Praktischer Idealismus” (Idealismo Pratico), che mai in seguito ha pubblicamente sconfessato o da cui mai ha preso le distanze. Si noti che del libro ovviamente esistente, non si trova copia in rete dove invece si trovano un certo numero di articoli scritti con l’evidente intento appunto di screditare e destituire di ogni credibilità tutti coloro che, avendo avuto la fortuna di leggerlo e comprenderne il contenuto, da anni hanno cercato, faticosamente e a rischio quasi della vita, di renderlo noto. Essi sono i biechi personaggi, più sopra descritti, indicati al pubblico ludibrio come la feccia neo-nazista dell’umanità. Tra essi spicca uno scrittore e poeta lirico austriaco, perseguitato e indicato al pubblico ludibrio, in Austria e nel mondo intero, quale “revisionista e negazionista”, Gerd Honsik, scomparso il 7 aprile del 2018 in Ungheria.
Come ho scritto in un “twitt”, sul mio account Twitter, appuntato sul mio profilo, mi si perdoni l’autocitazione: “Il più grande “capolavoro” dell’élite massonico-finanziaria mondiale, è aver ammantato di santità il conte Kalergi e aver contestualmente screditato come complottisti vetero-nazisti chi, con grande difficoltà, cerca di ostacolare il compimento del suo “Piano per l’Europa”.

Il seguito in un prossimo articolo ad esso dedicato.