martedì 29 gennaio 2008

C'E' UN GRANDE BISOGNO DI DESTRA

Mai come ora è evidente che l’Italia ha un grande bisogno di Destra. L’esempio della Francia è illuminante; si ride e si scherza parlando di sinistra, di socialismo e fesserie simili, ma poi quando il gioco si fa serio, i francesi, sono saggi e le redini della Nazione le danno in mano alla Destra.

Mai come ora, dicevo, la Destra è chiamata ad un compito ingrato ma necessario per l’avvenire della nostra bella Italia, per due anni deturpata da una Sinistra velleitaria e incapace.

Il compito è arduo: Quasi due anni di “imbecillità al potere”, invece di compiere il miracolo della tanto decantata “ri-distribuzione”, hanno impoverito il ceto medio e gettato nella disperazione il basso ceto. La politica economica impostata da questi “campioni” si è rivelata una vera disgrazia di cui oggi, purtroppo, si contemplano i devastanti effetti. Aumenti vertiginosi delle tariffe, aumenti incontrollati dei prezzi dei generi di prima necessità, depauperamento lento ma inesorabile del potere d’acquisto degli stipendi.

Cosa dire poi della sicurezza. Siamo diventati il “Refugium peccatoum” di ogni sbandato, che, certo di trovare da noi "solidale accoglienza", sceglie l’Italia per installarsi, godere di privilegi e diritti che spesso non sono riconosciuti ai cittadini italiani e delinquere impunemente uccidendo, stuprando e derubando, a proprio piacimento.

Mai come oggi quindi una Destra forte ed autorevole, compatta nell’ora delle decisioni difficili, con idee chiare e lungimiranti, deve prendere le redini e condurre la Nazione fuori dalle secche su cui la gestione della Sinistra l’ha incagliata. Ora non ci sono scuse, non ci sono alibi. La Sinistra si è screditata con le proprie mani e, voglio qui ricordarlo, come predissi due anni addietro, è bastato lasciarli fare perché si distruggessero con le proprie mani.

sabato 26 gennaio 2008

27 GENNAIO, GIORNATA DELL'IPOCRISIA

Da qualche anno ormai, il 27 gennaio si celebra la commemorazione degli ebrei, e non solo, caduti nei campi di concentramento nazisti. Delegazioni in visita ai lager, discorsi solenni, visi affranti. È giusto, simili eventi tragici della storia, devono essere ricordati, per quanto possa servire ricordarli, anche perché s’illude, chi spera che ricordarli serva da monito per non ricadere nell’errore. Basta pensare a quanto accaduto nella ex Jugoslavia.

Quello che però, a mio giudizio, risulta intollerabile è che tanto clamore e tanta solennità venga dispiegata per ricordare i tremendi crimini compiuti dal nazismo, mentre di quelli, ben più rilevanti numericamente e altrettanto atroci, compiuti dai comunisti, si parli solo in sporadiche occasioni e decisamente a bassa voce.

Quando cominceremo ad indignarci con altrettanto calore per i morti nei gulag sovietici. Per le stragi di innocenti, perpetrati con il plauso del PCI dall’epoca, dai regimi comunisti asiatici, per le atroci repressioni, compiute anch’esse con l’avallo dei leaders comunisti italiani, etc, etc.? La lista è lunghissima, i numeri sono immensamente più grandi di quelle compiute dai nazisti. Se poi pensiamo che le stragi comuniste continuano ancor oggi, risulta davvero “curioso” ricordare solo quelle naziste. Eppure, ancor oggi, gli oltre 80 milioni di vittime del comunismo non meritano una giornata del ricordo, e la Cina, che continua imperterrita ad incrementarne il numero, ospiterà i giochi o
limpici come se nulla fosse.
Forse sarebbe più adatto dedicare il 27 gennaio alla celebrazione dell’ipocrisia.

giovedì 24 gennaio 2008

FINALMENTE!!!

“Io duro perché faccio”! Meno di un mese fa, il tragico buffone, pronunciava questa frase che si è stampata nella mia memoria.

Si conclude con un crollo rovinoso il peggior governo che la storia della repubblica ricordi, non a caso, condotto della sinistra. Si dissolve nella polvere un castello di orgogliosa presunzione, costruito sulle fondamenta della pretesa superiorità morale della sinistra, superiorità sepolta sotto le montagne di spazzatura campana.

Non resta che emettere un lungo e liberatorio, sospiro di sollievo.

martedì 22 gennaio 2008

MORTE DI UNA BELVA ROSSA

Stamattina è morto un anziano partigiano. Tal Arrigo Boldrini, detto Bulow. Basta leggere “Il sangue dei vinti” di Pansa, oltre a molti altri scritti, di testimoni oculari, per apprendere che il “leggendario” Comandante Bulow fu una delle peggiori belve che, dopo l’infame data dell’8 settembre 1943, sino alla fine della guerra e per oltre due anni, dopo il termine della stessa, insanguinò la Romagna con esecuzioni sommarie ed “espropri” a favore delle casse del Partito e sue personali. Eppure queste le parole del così detto “presidente di tutti gli italiani”, il comunista Napolitano, e del cerebroleso Prodi, oggi sull’orlo della crisi: Napolitano: “il Paese gli sia grato”. Prodi: “un esempio per le future generazioni”.

Un solo augurio: che la Giustizia Divina lo colpisca facendogli soffrire all’inferno, in eterno, le pene che ha imposto a tutte le persone che ha brutalmente assassinato.

mercoledì 16 gennaio 2008

S.S BENEDETTO XVI E LA "SAPIENZA"

I comunisti, alla Sapienza, hanno dato prova perfetta della loro natura. È bastato guardare in faccia i personaggi che hanno plaudito alla rinuncia del Pontefice, per provare profonda vergogna di condividere la stessa natura biologica. Personaggi degni solo di strisciare nel liquame infetto da cui provengono, quel brodo di coltura mefitico che ne ha generato la stupida arroganza.

sabato 12 gennaio 2008

PECORARO, BASSOLINO E JERVOLINO, UNA TRIADE DI VALORE

Per quanto possa apparire ingiusto e addirittura paradossale, personaggi del calibro di Pecoraro Scanio, Bassolino e Russo Jervolino, in Italia, possono accedere a cariche dalle quali dipendono le condizioni di vita di milioni di connazionali. Ovvio affermare che questo è possibile solo in questa sventurata repubblica, nata dal tradimento, che riconosce tra i suoi valori la pervicace volontà di beneficare gli “amici”, indipendentemente dalla mediocrità personale e dall’assoluta indegnità morale. Come commentare la posizione dell’attuale Ministro dell’Ambiente che, per anni, ha pronunciato sempre e solo il monosillabo “NO”, ad ogni proposta di realizzazione di ogni e qualsiasi infrastruttura sia essa un termovalorizzatore o una linea ferroviaria, piuttosto che una centrale elettrica o un rigasificatore e, ora, di fronte al disastro generato dalla sua cieca ed arrogante insipienza lamenta il fatto che non si sono fatti i termovalorizzatori?

Del resto, cosa sarebbe stato lecito attendersi da personaggi di tale spessore? Ovvia e scontata l’affermazione pronunciata all’unisono dai tre campioni “ho fallito, ma non mi dimetto!”. Ma, la vergogna ancora peggiore consiste nelle espressioni di stima e di solidarietà proferite dai compagni di coalizione che tentando goffamente di coprire il disastro, riescono solo ad inveire contro la pretesa strumentalizzazione. Evidentemente, secondo loro, il migliore atteggiamento consisterebbe nell’assistere in perfetto silenzio al completo sfacelo. A disastro si aggiunge disastro, la decisione presa da Prodi di disseminare in tutta Italia l’immondizia campana si commenta da se, mentre, dall’estero, continuano a guardarci e vedono un’Italia che marcisce nella palude dell’incapacità a far pulizia, non tanto delle montagne di spazzatura in Campania, quanto piuttosto di una casta di politicanti di sinistra velleitari, incapaci ed arroganti.

lunedì 7 gennaio 2008

PENSIERO PER NAPOLI

Non si può davvero fare a meno di dedicare il primo post dell’anno a Napoli, o meglio, a quello che a Napoli, da anni, sta succedendo. Lo sa il mondo purtroppo, del resto è sotto gli occhi di tutti, Napoli, la grande città, già capitale di un grande regno, sta lentamente marcendo sotto un immenso cumulo di maleodoranti rifiuti.

Vista da lontano, dallo schermo televisivo, dalle foto dei giornali, o percepita attraverso i dibattiti, la situazione appare del tutto surreale. Si potrebbe dire emblematica di una grande malattia miasmatica, che va ben oltre il paradossale fatto contingente.

Sorge spontaneo chiedersi: “ma Napoli, è l’unica città al mondo i cui abitanti producono rifiuti”? Ovviamente la risposta è semplice, ma a Napoli le cose vanno così e basta. A Napoli da decenni governano gli stessi amministratori, tra scandali e vergogne d’ogni genere, con le peggiori infiltrazioni camorristiche, senza che questo possa concorrere a smuoverli. Evidenziando una sbalorditiva incapacità di reagire, un’inerzia malata tale da subire gli eventi sino a restarne sommersi.

La situazione attuale, se non fosse letteralmente “infetta” sarebbe davvero comica. Il sindaco, una sorta di caricatura di se stessa, che da sempre brilla per la sua totale ininfluenza, scarica integralmente le responsabilità sui Commissari, figure opache che negli anni si sono succeduti, anch’essi senza trovare soluzione, impastoiati in una melassa distruttiva. I Commissari la scaricano sul sindaco e sul presidente della Regione, il serafico Bassolino. La Regione scarica sul sindaco e sui Commissari. Sul conto di Bassolino, è inutile dilungarsi, eppure permane imperturbabile nel suo incarico dorato crogiolandosi nella completa quanto dispendiosa inefficienza.
Com’è ovvio attendersi in un’Italia governata da questi imbecilli la responsabilità essendo di tutti, non è di alcuno. Su tutte le chiacchiere inutili, anche in questo caso, svetta la dichiarazione espressa da Prodi, che, come al solito non perde l’occasione, per proferire perfette insulsaggini con aria comicamente solenne, con la sua eterna espressione da povero cerebroleso.

Dall’estero, nel frattempo, ci guardano. Gli inviati di quei giornali che pochi giorni fa ci descrivevano come una nazione destinata ad un triste ed inarrestabile declino, in questi giorni vagano per le periferie di Napoli documentando spietatamente una realtà assurda che conferma tristemente il vaticinio. Sorvoliamo sui messaggi lanciati “dal Colle” frutto di incipiente aterosclerosi.
Questa è la bella Italia, il Bel Paese governato da una sinistra disposta a tutto pur di mantenersi abbarbicata al potere. Governato da una sinistra che si ostina a far finta d’ignorare il disastro prodotto dalla propria arrogante convinzione d’essere migliore.