lunedì 25 gennaio 2010

AIUTI PATETICI

Bertolaso è un Grande! Una persona tutta d’un pezzo, un tecnico di elevato valore, prestato alla politica chiacchierona. Solo chi non lo conosce poteva pensare che, recatosi ad Haiti - notando la solita cialtroneria Yankees al lavoro, intenta a profondere imponenti risorse con risultati drammaticamente scarsi – non facesse una dichiarazione chiara e sintetica, come nel suo stile, per stigmatizzare l’evidente realtà.

Ai diplomatici, poi, l’imbarazzate compito di rimediare dissociandosi.

venerdì 22 gennaio 2010

PROCESSO BREVE, UN SERIO SEGNALE D’ALLARME

A mio modesto parere si sta davvero superando il limite. È noto al mondo intero, purtroppo, che il sistema giudiziario italiano soffre da anni di un male gravissimo, che consiste nell’inaccettabile lentezza dei procedimenti. Inutile elencare le durate bibliche di processi penali e cause civili, basti pensare alle sanzioni comminate dal competente ente comunitario o le ripercussioni che questa desolante situazione, degna del quarto mondo, ha sulla possibilità di attrarre investimenti stranieri, in epoca di globalizzazione e di crisi.

Ritengo pertanto sia davvero degno della peggiore degenerazione mentale/morale osteggiare, con ogni mezzo, un provvedimento che tende a fissare tempi certi e ragionevoli, per lo svolgimento dei diversi gradi di giudizio.

Il fatto che questo provvedimento vada a vantaggio di Berlusconi, ammesso che sia così, per prima cosa è dovuto al fatto che la Corte Costituzionale ha bocciato il “lodo Alfano” contraddicendo platealmente la sentenza di due anni predente, che aveva già bocciato il “lodo Schifani”, solo alfine, davvero mal dissimulato, d’intralciare l’azione del legittimo governo in carica.

È un vero e proprio scandalo che pur di colpire Berlusconi, democraticamente e legittimamente eletto, si tacci, con i peggiori aggettivi, un provvedimento legislativo sacrosanto che è vergognoso che nessun governo abbia ancora inserito nel nostro ordinamento, proprio per il timore di dispiacere alla vera e unica casta intangibile, dotata di ogni genere di privilegio e di smisurato potere, la Magistratura.

mercoledì 13 gennaio 2010

ANCORA SULL’IMMIGRAZIONE

Ritengo utile precisare che, a mio parere, l’unico modo serio e responsabile, per fare dell’immigrazione una “inevitabile” risorsa positiva, è innanzi tutto, sistemare le conseguenze dei tremendi errori del passato, che, è inutile ed ipocrita negarlo, sono sotto gli occhi di tutti.
Successivamente sarà necessario applicare una rigorosa politica che preveda l’accesso strettamente controllato, sulla base di verifiche quantitative e qualitative, di persone motivate e corrette che siano in grado, allora sì, d’inserirsi, a buon titolo, nel nostro sistema senza subire umiliante sfruttamento ed alimentando l’illegalità, ma espletando i Doveri e godendo di Diritti, circondati del giusto rispetto che si tributa naturalmente a chi si comprende animato da spirito positivo.

Le linee guida fondamentali per affrontare il problema immigrazione non possono e non devono essere ispirate al solo concetto di carità, che per sua natura accoglie indiscriminatamente qualsiasi bisognoso. L’apparato sociale, le strutture pubbliche e private, la scarsità delle risorse, non lo permette.

Rimanere indenni dal flusso di migranti è impossibile, ma subire un’invasione incontrollata è un crimine, commesso da una classe politica imbelle e moralmente corrotta, ai danni delle nostre future generazioni.

martedì 12 gennaio 2010

NON E' QUESTIONE DI RAZZISMO

Per quanto sia comprensibile che l'Osservatore Romano, quotidiano Vaticano, sia tenuto a supportare il messaggio evangelico e solidale di Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica, nella sua autorevole veste di prestigioso organo di comunicazione, farebbe bene a riflettere sul fatto che ciò che è accaduto a Rosarno, è la conseguenza logica ed inevitabile di anni di errori accumulati a seguito di politiche sconsiderate e lassiste, condotte dalla sinistra, con il complice beneplacito dei “cattolici progressisti", orientate a consentire l'entrata incontrollata di manodopera, votata al più bieco sfruttamento da parte di delinquenti privi di scrupoli, nel pieno disprezzo per la legalità, creando le premesse per l'inevitabile esasperazione della popolazione locale.

Ergo, urlare allo scandalo accusando l’Italia di razzismo, è quantomeno ipocrita.

lunedì 11 gennaio 2010

ESPELLERE NON SOLO I CLANDESTINI

Ovviamente tutti i clandestini devono essere immediatamente espulsi, ma non ci si deve limitare a questo atto, è necessario verificare anche la condizione degli immigrati con permesso di soggiorno. Non si può tollerare che un immigrato, così detto “regolare”, viva in orribili bidonvilles, in condizioni igieniche disastrose.

Un immigrato, per vivere sul territorio italiano, deve adeguarsi alle regole del vivere civile, rispettare rigorosamente le nostre leggi, pagare le tasse sui giusti ed onesti guadagni e quindi possedere adeguati mezzi di sostentamento, in grado di consentirgli condizioni di vita decorose.

A ogni immigrato “regolare” non in possesso di questi elementari requisiti, deve essere revocato immediatamente il permesso di soggiorno e quindi subito espulso dal territorio nazionale.

E’ giusto dare atto che la strada intrapresa dall’attuale governo di Destra è finalmente corretta ma urge che ora si crei un’Agenzia per il controllo dell’Immigrazione, alle dirette dipendenze del Ministero degli Interni, dotata di un proprio budget, incaricata di controllare, su tutto il territorio nazionale, le condizioni di vita degli immigrati ed espellere coloro i quali risultino in condizioni difformi dai requisiti di base. Successivamente alla fase di normalizzazione l’Agenzia, dovrà essere incaricata di:

• vegliare al mantenimento della situazione ristabilita e all’applicazione futura di una rigorosa politica in materia d’immigrazione;

• selezionare rigorosamente i flussi alla fonte, verificando l’applicazione del Diritto di asilo, che deve essere applicato con grande attenzione;

• adoperarsi per favorire le condizioni di sviluppo, nelle terre d’origine, di concerto con simili organismi delle altre nazioni europee.

domenica 10 gennaio 2010

"DISORDINI" A ROSARNO

Mi chiedo come - una nazione civile, che siede a buon titolo nel consesso delle grandi nazioni – possa tollerare, in piena consapevolezza, che sul proprio territorio, non solo, siano presenti dei “clandestini”, cosa di per se inconcepibile, ma che essi siano in numero e concentrazione tale da poter organizzare delle vere e proprie rivolte, nei fatti completamente fuori controllo, in grado di mettere a ferro e fuoco interi paesi.

Mi chiedo quale altra alternativa ci sia a una rigorosa operazione di espulsione, onde ripulire e disinfestare le zone - autentica “terra di nessuno”, dove sporcizia, malattie e assoluta illegalità, prosperano vergognosamente – dove i “clandestini” si annidano e costituiscono grandi serbatoi a disposizione del peggior sfruttamento operato da una criminalità organizzata, italiana, che, in presenza di questo sconfinato bacino di manodopera a bassissimo costo, essa stessa prospera allegramente.

Comprendo perfettamente la popolazione locale, italiana, esasperata che già penalizzata da situazioni di storico svantaggio sociale, si trova quotidianamente a dover fare i conti con realtà durissime imposte dalla presenza di queste comunità di disperati, forzatamente dediti ad ogni espediente pur di sopravvivere.

Stigmatizzo l’atteggiamento di chi, per completa ignoranza, disinteresse o sottovalutazione del problema, o in assoluta malafede, si ostina ad opporsi alla sola soluzione possibile, l’espulsione, in nome di un concetto assolutamente deviato di solidarietà, continuando stoltamente a parlare di integrazione.