domenica 20 aprile 2008

UNA SEMPLICE QUESTIONE DI BUONSENSO

Difficile capire cosa passi per la testa di chi considera un valore da difendere permettere l’entrata libera di immigrati irregolari, ovviamente dediti ad ogni genere d’attività illecite pur di provvedere alla propria sussistenza; oppure di chi attribuisce agli zingari il diritto di insediarsi nelle periferie, riducendo vaste zone ad infetti letamai, mettendo inermi cittadini alla mercé di criminali sanguinari pronti a tutto.

E’ in realtà assolutamente scandaloso considerare un valore, definendo “solidarietà”, quello che altro non è che un peloso atteggiamento debole e lassista delle istituzioni che, in realtà, dovrebbero avere come principale missione quella di tutelare la sicurezza e i diritti, innanzi tutto, dei propri cittadini.

Solo in un folle mondo capovolto, lo straniero che entra illegalmente - installandosi sul nostro territorio senza permesso di soggiorno, in totale dispregio delle regole - gode di assistenza medica, scavalca gli italiani in ogni graduatoria per l’assegnazione di alloggi, di posti in asili e scuole, di fatto è più tutelato di chi è nato sulla propria terra, godendo di servizi pagati dalla comunità che spesso offende, a discapito di tanti cittadini italiani bisognosi.

Dopo lunghi anni in cui questa perversa logica capovolta - di cui, da sempre, la sinistra italiana nelle sue varie sfumature è infaticabile paladina - sembra che finalmente il vento sia cambiato. Una larga maggioranza di cittadini, stanca di dover fare i conti con gravi problemi di sicurezza e leggi odiose quanto illogiche, ha premiato chi ha fatto della battaglia contro l’immigrazione selvaggia e clandestina una bandiera.

Ora non resta che attendere provvedimenti seri, ispirati dal semplice buon senso, ed applicati con rigore, in grado di ripulire le nostre città e ristabilire condizioni di vita più eque e sicure. Il solito coro di proteste si leverà a difesa dei “poveri immigrati discriminati”, basterà ignorarli in nome del semplice buon senso e del diritto all’autodifesa.

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