Nel 1° dei due articoli
precedenti, abbiamo situato nella Storia l’autore e il saggio da lui prodotto.
Nel 2°, abbiamo
sinteticamente descritto il contenuto del saggio, calato nel contesto storico
di riferimento.
In questo 3° articolo, inizieremo
a mettere in relazione il contenuto del saggio con la tumultuosa realtà che ci
circonda.
Accingendoci a questo compito,
è utile riflettere sul fatto che ora disponiamo di tutti gli elementi per
comprendere il motivo dell’accanimento con cui i sostenitori del “mondialismo”
e della “società aperta”, tentano in ogni modo di screditare ed intimidire chi
cerca di trattare questo spinoso argomento.
È altrettanto utile
precisare che, almeno nel mio caso, l’interesse per questa tematica e la
ricerca, lo ammetto, quasi ossessiva, di una giustificazione logica della
tendenza irrazionale che si è impadronita dell’Europa; scaturisce dalla
semplice osservazione delle realtà. Basta infatti leggere a ritroso le
riflessioni annotate sul mio weblog, negli ultimi dieci anni, per accorgersi
che osservando lo sviluppo degli avvenimenti, mi chiedevo quale genere di
follia collettiva potesse spingere allegramente l’Europa verso un destino che
si stava delineando ai mei occhi, come assolutamente orrendo.
Da sempre considero l’Identità il bene supremo di un popolo.
Quel cemento ideale che lo costituisce e che lo ha consolidato in quanto tale, in
lunghi secoli di Storia, caratterizzandolo come Popolo che forma una Nazione, o
più propriamente detto, una “Patria”,
intesa come “Terra dei Padri”.
Una corsa a tappe
forzate verso una “multiculturizzazione” massiva, al grido entusiastico di: “la
diversità è arricchimento culturale”.
L’apertura
incontrollata dei confini terrestri e marittimi, spinta gradualmente sino al
prelievo a poche miglia dalle coste africane di decine di miglia di clandestini
da sbarcare sempre e solamente nei porti
Italiani, sull’onda entusiastica del: “ponti e non muri”.
La lenta ma progressiva
messa in questione dei simboli alla base della nostra millenaria cultura, sacrificati
entusiasticamente dai nostri governi nazionali, d’accordo con le direttive
dell’UE, in nome della “laicità dello Stato”, per fare spazio a usanze e manifestazioni
invasive ed invadenti che per nulla ci appartengono – ha attivato nelle menti
critiche, che rifiutano geneticamente di lasciarsi trascinare nel vortice dal
“pensiero unico”, l’esigenza di capire e di giustapporre quelle che nel
frattempo si sono impilate come le tessere di un enorme puzzle. In definitiva di scoprire se esiste e quale
sia, la logica sottesa a questo periodo di follia collettiva.
Ebbene sì, ora lo
sappiamo, tutto quello che sta avvenendo
è l’attuazione di un vasto disegno
progettato a metà degli anni ’20 del “secolo breve”, e non come da anni ci
viene propinato dalla martellante propaganda dei media di regime, un “fenomeno
epocale spontaneo ed inarrestabile”.
La scandalosa
deformazione della realtà, operata più o meno coscientemente dai media di
regime, evidentemente asserviti e omologati al “Pensiero Unico”, in questo
agghiacciante contesto compie un prezioso servizio, alle élites massonico-finanziarie
che gestiscono in tutta discrezione il “Progetto” .
Beninteso, non si
tratta certo di un “Progetto” redatto su carta, pianificato su di un
cronogramma di Gantt e guidato da un Project Manager, bensì di una serie di
interventi coordinati, decisi durante assise strettamente riservate a
pochissimi “addetti ai lavori” che detengono praticamente da sempre le leve
della vera forma di Potere esistente oggi sul pianeta, quello finanziario, allo
scopo ormai evidente di pilotarne lo sviluppo in modo efficiente quanto
discreto. Basti pensare a certe riunioni dei gruppi tipo Bildenberg e. simili
Facile a questo punto
essere accusato di “complottismo”. Accusa derisoria, non a caso da sempre
scagliata in faccia a chi ragiona su questi argomenti, giusto alfine di
screditarlo prima e spesso perseguitarlo poi.
In questo contesto si
situano mirabilmente iniziative indette dai mastodontici organismi
sovranazionali, quali Unione Europea
(UE), e Organizzazione delle Nazioni
Unite (ONU), Fondo Monetario
Internazionale etc. ai quali è assegnata un’importanza cruciale nel quadro
dell’attuazione del Piano.
Nel
caso dell’UE come ben noto, a detto organismo è
affidato il compito di “unificare” l’Europa sottraendo progressivamente di
fatto “sovranità” agli Stati Nazionali, ed eliminando gradualmente ogni
possibilità di governo democratico nazionale dello Stato. (esattamente come
indicato da Kalergi nel suo saggio) e di gestire regole sempre più apertamente ricattatorie, giustificate dall’esigenza di
tutelare la stabilità della moneta comune. (esattamente quello a cui assistiamo
ormai da anni)
Nel
caso dell’ONU promuovendo una serie di “trattati”, ricorrendo
anche allo stratagemma di dichiararli falsamente “non vincolanti”, vedi il caso del “Global Compact of
Migrations”, che di fatto sancisce il Diritto di ogni uomo sulla terra a migrare,
invece di stabilire che il primo Diritto di ogni uomo sia quello di vivere
dignitosamente nella propria Patria, e invece per adoperarsi pienamente per
questo nobile fine l’ONU, inutile e costosissimo “carrozzone”, non a caso
insiste sull’Italia e sui paesi europei affinché aumentino l’accoglienza.
Nel
caso dell’FMI utilizzando la disponibilità di risorse
finanziarie e il debito, come una potente leva per ricattare gli Stati
nazionali e ridurli a miti consigli. Vedasi il caso della Grecia, massacrata
dai burocrati europei e riempita di centinaia di migliaia di clandestini
provenienti dalla connivente Turchia sino a che ad essa sono stati favolose
somme di denaro in cambio dello sbarramento temporaneo del corridoio.
In questo panorama si
situa pure la pressione nefasta esercitata da decenni dalla Francia sulla
fascia centrale del continente africano, mediante l’imposizione nei suoi ex
domini coloniali dell’africa Sub-sahariana di una moneta unica, il famigerato
Franco CFA. Autentico cappio gestito da Parigi, per strumentalizzare a proprio
favore le economie di stati africani tormentati da endemico sottosviluppo. Paesi da cui si originano, guarda caso,
gran parte dei flussi migratori.
Che dire poi delle
sconcertanti affermazioni delle competenti agenzie ONU, miranti a favorire la diffusione
e il consolidamento del concetto che l’Europa sia vecchia, che l’età media si
stia alzando mentre il numero della popolazione precipita e quindi c’è assoluta
necessità di almeno 180.000.000 di migranti entro il 2025, tutti giovani e
forti, provenienti dall’Africa e dall’Asia, per “compensare” il rapido declino
demografico della vecchia Europa.
E che dire ancora del
fatto che in Italia, sino a poco più di un anno fa, governava chi considera “preziose risorse”, queste masse di
incapaci evidentemente senza arte né parte, a cui, a loro dire, sarebbe stato
affidato in gran parte il futuro della nostra Nazione. “Risorse” di fatto capaci
per la stragrande maggioranza a farsi mantenere e per il resto a delinque,
commettendo le peggiori fattispecie di delitti. Vedasi il caso della dilagante mafia Nigeriana.
E ancora come definire
il crescente battage pubblicitario multimediale tendente a normalizzare la
famiglia mista con prole inevitabilmente meticcia? (esattamente come previsto
nel saggio oggetto di questo articolo)
Quale miglior prova
della messa in atto di quel piano di “meticciamento” progressivo previsto
proprio dal nostro ineffabile conte von Caudenhove-Kalergi?
Provate voi stessi ora
a guardare il mondo che ci circonda e a interpretarne la dinamica complessiva,
alla luce di questa chiave di lettura. Sono convinto troverete che ogni tessera
del puzzle a questo punto inizierà a combaciare millimetricamente con quelle
adiacenti e spero che inizierete a riflettere.
Altri articoli
seguiranno dedicati agli esempi a testimonianza dell’esistenza reale di una
sorta di Progetto per la “trasformazione” dell’Europa, le cui basi si possono
ricondurre a “Praktischer Idealismus”.