mercoledì 11 settembre 2019

TRANQUILLI, STANNO LAVORANDO PER NOI


Nelle scorse settimane abbiamo assistito ad una delle più basse macchinazioni politiche ordite negli ultimi 50 anni.
Come purtroppo era prevedibile, la necessaria alleanza - tra due partiti politici che nulla hanno in comune e con obiettivi sostanzialmente diversi, guidata da un infido “parvenu”, specie col netto prevalere della parte sana della coalizione sulla parte debole, inadeguata e spaccata in due correnti – si è spezzata, e la parte debole, dando prova di singolare vigliaccheria, pur di sopravvivere si è alleata col peggiore nemico storico dell’Italia degli Italiani. Quel Partito Democratico che di democratico ha solo il nome infatti per la quarta volta in sei anni accede al governo della ns Nazione in totale assenza di legittimazione del voto popolare. Uscito clamorosamente sconfitto e battuto da tutte le elezioni dell’ultimo anno e mezzo, viene ripescato al governo da una forza politica perdente che nello stesso periodo ha visto dimezzarsi il proprio consenso.
Si sapeva che la lotta per salvaguardare l’identità italiana dalla corruzione e dalla progressiva sostituzione etnica, voluta dagli interessi della cricca mondialistica di Soros & C., sarebbe stata dura.
Gli strenui oppositori esterni, capitanati da Francia e Germania, uniti agli infaticabili oppositori interni, (partiti di sinistra, setta ereticale di Bergoglio, magistratura rossa) impegnati da subito a far di tutto pur d’impedire all’Italia di rialzare la testa e ribellarsi per modificare lo squallido destino di campo profughi d’Europa, da loro programmato per la nostra Nazione - a forza di brigare, ci sono riusciti. Il “ribaltone”, con la complicità dello squallido “alleato”, si è infine consumato.
Ma non è affatto un problema. Lo ripeto da giorni oramai. STANNO LAVORANDO PER NOI.
L’Italia, quella vera, fatta di persone per bene, impegnate a lavorare, a pensare alla propria Famiglia, al bene dei propri figli, costretti a vivere nel degrado indotto dalla marea montante zingari e di clandestini che riprenderanno ad affluire copiosi, per alimentare il rifiorente business dell’accoglienza, finalizzato alla lenta sostituzione etnica, oramai ha capito.
Ergo, questa squallida congiura di palazzo - ordita all’estero, nelle stanze ovattate di un’UE che non poteva permettere che in Italia continuasse a crescere e ad affermarsi una forza di governo ribelle ai sui diktat, che rischiava di mettersi alla guida di un risorgente e inarrestabile sentimento identitario in ogni Nazione europea - non avrà né vita facile, né lunga vita.
Si tratta solo di avere sangue freddo, impegnarsi singolarmente ognuno per la propria parte a far crescere la consapevolezza della necessità e dell’urgenza di riprendere il cammino e lasciarli “lavorare”, perché, lo ripeterò sino alla nausea: “STANNO LAVORANDO PER NOI”. 

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