Il ministro francese Valls,
ieri, ha avvallato l’iniziativa di alcuni sindaci delle Costa Azzurra di
multare alcune donne islamiche per essersi presentate in spiaggia con addosso
un costume che lascia scoperto solo l’ovale del viso, le mani e i piedi, detto “burkini”.
Il ministro francese ha affermato che : “il burkini è incompatibile coi nostri
valori”.
Il nostro ministro degli
interni Alfano, non si è lasciato sfuggire l’occasione per dichiarare che : “vietare
il burkini sarebbe una provocazione che potrebbe causare attentati”.
Ora, a parte che stare su di
una spiaggia completamente vestite, dalla testa ai piedi, deve essere scomodo in
un modo inimmaginabile, sorge davvero spontaneo chiedersi se non sia proprio
questa una provocazione, nei confronti di noi occidentali, che ormai da decenni
frequentiamo le nostre spiagge abbigliati con costumi molto ridotti. In
particolare la nostre donne usano costumi che i maschi musulmani nelle loro
terre, nemmeno riescono ad immaginare e che per questo le considerano tutte
alla stregua di meretrici in libera offerta.
Anche questo evidenzia in modo
lampante l’incompatibilità reale dell’islam con il nostro modus vivendi e con
la nostra cultura, in definitiva con la nostra Civiltà.
Inoltre, nella dichiarazione
del nostro inadeguato ministro si ravvisa chiaramente la sudditanza
psicologica, suscitata dalla preoccupazione di non urtare la sensibilità per
timore della reazione, tipica dei pavidi pronti alla sottomissione. Evidenziando che il suo sistema per evitare "fastidi" è permettere ai mussulmani di fare quello che vogliono.
Il vero problema quindi non è
l’incompatibilità del burkini coi nostri valori, ma l’incompatibilità dell’islam
con l’Occidente e prima o poi ci dovremo fare i conti con questa evidente
realtà che i nostri leader politici tanto si sforzano d’ignorare, continuando a
vagheggiare un’integrazione che mai e poi mai sarà possibile. Altrimenti
dovremo rassegnarci alla sottomissione.
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