giovedì 18 agosto 2016

LA POLEMICA SUL “BURKINI”


Il ministro francese Valls, ieri, ha avvallato l’iniziativa di alcuni sindaci delle Costa Azzurra di multare alcune donne islamiche per essersi presentate in spiaggia con addosso un costume che lascia scoperto solo l’ovale del viso, le mani e i piedi, detto “burkini”. Il ministro francese ha affermato che : “il burkini è incompatibile coi nostri valori”.

Il nostro ministro degli interni Alfano, non si è lasciato sfuggire l’occasione per dichiarare che : “vietare il burkini sarebbe una provocazione che potrebbe causare attentati”.

Ora, a parte che stare su di una spiaggia completamente vestite, dalla testa ai piedi, deve essere scomodo in un modo inimmaginabile, sorge davvero spontaneo chiedersi se non sia proprio questa una provocazione, nei confronti di noi occidentali, che ormai da decenni frequentiamo le nostre spiagge abbigliati con costumi molto ridotti. In particolare la nostre donne usano costumi che i maschi musulmani nelle loro terre, nemmeno riescono ad immaginare e che per questo le considerano tutte alla stregua di meretrici in libera offerta.

Anche questo evidenzia in modo lampante l’incompatibilità reale dell’islam con il nostro modus vivendi e con la nostra cultura, in definitiva con la nostra Civiltà.

Inoltre, nella dichiarazione del nostro inadeguato ministro si ravvisa chiaramente la sudditanza psicologica, suscitata dalla preoccupazione di non urtare la sensibilità per timore della reazione, tipica dei pavidi pronti alla sottomissione. Evidenziando che il suo sistema per evitare "fastidi" è permettere ai mussulmani di fare quello che vogliono.

Il vero problema quindi non è l’incompatibilità del burkini coi nostri valori, ma l’incompatibilità dell’islam con l’Occidente e prima o poi ci dovremo fare i conti con questa evidente realtà che i nostri leader politici tanto si sforzano d’ignorare, continuando a vagheggiare un’integrazione che mai e poi mai sarà possibile. Altrimenti dovremo rassegnarci alla sottomissione.

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