sabato 20 agosto 2016

A PROPOSITO DEL BURKA


Alla luce delle ultime determinazioni dei leader europei - mi riferisco a quelli di Germania e Francia, non certo a quelli italiani che orgogliosamente resistono ed insistono, a permettere ai muslims, sul nostro territorio, tutto ciò che vogliono – tendenti a limitare certi comportamenti oggettivamente contrari ai valori occidentali, tipo l’infibulazione, le spose bambine, l’uso del burka totale etc., viene spontaneo chiedersi perché attendere sino ad oggi a iniziare a pretendere il rispetto di un principio elementare che si concretizza nel : “vuoi trasferirti a vivere a casa mia, ti vuoi integrare da me? Allora ti devi adattare ai miei usi e ai miei costumi, altrimenti, se non ti piacciono, tornatene a casa tua”. Che poi non è altro che quello che dobbiamo fare noi, se andiamo da loro.
 
Tutto questo oltretutto costituirebbe una prima importante selezione. Invece noi ce li andiamo a prendere, non li riportiamo indietro e ce li manteniamo nel pese di bengodi. Perché noi siamo “superiori” e solidali, li rispettiamo in quanto minoranze, quindi togliamo i crocefissi, silenziamo le campane, aboliamo il Presepe, e gli costruiamo le moschee. Permettiamo alle loro donne di girare completamente travisate et., etc.. Essi arrivano, si sistemano, ovviamente si guardano bene dall’integrarsi, in quanto nulla è più lontano dalle loro tradizioni e dalla loro mentalità che l’idea di integrarsi in un ambiente e in una compagine sociale, che da un lato invidiano e dall’altra disprezzano. E continuano a vivere ovviamente secondo le loro secolari tradizioni che sono in assoluto contrasto con le nostre. Nel frattempo noi ce li manteniamo dandogli anche lo smartphone.
 
Ovviamente i nostri leader fanno anche di tutto per rifiutarsi di accettare l’evidenza, che consiste nel fatto che il loro sistema di vita sia assolutamente incompatibile col nostro e che siccome loro non hanno alcun rispetto di costumi e usi diversi dai loro, appena loro saranno maggioranza, i nostri usi e costumi saranno repressi sino all’estinzione.
 
A quel punto il disegno, partito da tanto lontano, sin dai secoli bui del nostro medioevo, sarà compiuto. E la mezzaluna svetterà sul cupolone, di quella moschea progettata da Michelangelo durante il nostro rinascimento, che un tempo si chiamava Basilica di San Pietro.

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