giovedì 12 febbraio 2009

ITALIA, TERRA DI CONQUISTA

Ritorno brevemente ad occuparmi di un tema di quotidiana attualità: l’immigrazione clandestina. È purtroppo facile costatare che non passi giorno senza che le cronache si occupino di odiosi crimini compiuti da immigrati clandestini. Stupri di branco che terminano in orrendi omicidi, furti in villa, spaccio di droga, sfruttamento feroce della prostituzione, riduzione in schiavitù, ubriachi fradici al volante e chi più ne ha, più ne metta. Come ho recentemente argomentato tutto ciò è imputabile all’assoluta inadeguatezza della politica, sedicente progressista, intrisa di falsa solidarietà e paladina del Relativismo Etico, unita all’indebolimento di un istituto cardine del Diritto penale d‘ogni tempo, la certezza ed inflessibilità della pena.
È noto del resto, che nei paesi d’origine dei clandestini che delinquono, essi si guarderebbero bene dal farlo, terrorizzati dalla prospettiva di cadere nelle grinfie della loro macchina della “giustizia”. Il caso della Romania è davvero illuminante, sentiamo spesso affermare che il tasso di delinquenza è bassissimo.
È anche utile far notare che questo non avviene solo nei paesi così detti extra-comunitari, anzi è facilmente costatabile che in paesi quali la Germania, la Spagna, la Francia, o il Belgio, se un immigrato è colto in fallo gli viene fornita l’occasione per pentirsene molto amaramente. Solo da noi si ergono a difesa, di questi spietati delinquenti, cori di “progressisti” che si stracciano le vesti accusando di razzismo o di nazismo chi osa manifestare insofferenza per la debolezza dimostrata nei confronti di un fenomeno tanto devastante. A riprova di questo il fatto che, l’Italia, è considerata da quegli individui una sorta di “eldorado” dove agire nella certezza dell’impunità.Questo è quello che i sedicenti “progressisti” definiscono Paese civile.

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