sabato 24 novembre 2007

UN "PREZIOSO" LIBRO SUL COMUNISMO

Il “prezioso” volume, di cui si sentiva davvero la mancanza, è il frutto della fatica intellettuale di Marco Rizzo, uno dei leaders del Partito dei Comunisti Italiani. Ho avuto il piacere di scorrerlo, grazie ad un amico che me lo ha trasmesso via mail, devo ammetterlo, non lo avrei mai acquistato.

Nel libro, dal significativo titolo, “Perché ancora comunisti”, edito da Baldini e Castaldi Dalai editore, il fine teorico allinea una serie di concetti da archeologia ideologica già dimessi dai suoi predecessori alla metà del ‘900.

Su questo nulla da dire. Del resto, riuscir ad elaborare qualcosa di originale su di un simile argomento sarebbe praticamente “missione impossibile” anche per menti ben più evolute di quelle del povero politico dal testone lucido che, forte dei suoi esordi da magazziniere, senza nulla voler togliere alla rispettabilissima categoria, meglio farebbe ad allinear scatoloni, su polverose scansie, piuttosto che dilettarsi in analisi filosofiche di grana grossa.

La cosa che sconcerta, oltre a far tenerezza, è che l’autore deve nutrire la convinzione di aver espresso, in quelle sudate righe, non solo concetti degni d’essere divulgati, quanto piuttosto una serie di verità tali da sostenere, in modo esaustivo, la validità della scelta d’esser, ancor oggi, comunisti.
Ma, si sa, la presunzione è sin troppo spesso la miglior alleata della più crassa stupidità, e il nostro Onorevole Rizzo, dà piena evidenza, d’esserne un impareggiabile esempio.

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