domenica 25 novembre 2007

NAPOLITANO E "LA BAMBINA CONTRO STALIN"

Una notizia apparsa a pagina 19 del “Corriere della Sera” di ieri, 23 novembre 2007, ha attirato la mia attenzione. Il titolo del breve articolo: "L’incontro di Napolitano con la bambina contro Stalin”. La “Bambina contro Stalin” è la signora Luciana, figlia di un comunista, tal Gino de Marchi, fucilato da Stalin nel ’38. la lotta della signora, per riabilitare la figura del padre, pare sia durata 70 anni.

Inevitabili le seguenti sintetiche considerazioni:

1) per quanto si possa comprendere che l’amore filiale costringa ad atti poco razionali, sorge spontaneo chiedersi se la signora si sia mai chiesta cosa il padre potesse aspettarsi da quella bestia feroce di Stalin.

2) In realtà la domanda è retorica e la risposta è semplice. Se il padre era comunista, a quell’epoca era sicuramente convinto che l’Unione Sovietica fosse un paradiso in terra e Stalin il vero messia del riscatto del proletariato. (Convinzione per altro diffusa sino al crollo del Muro e ancora condivisa da numerosi “Rappresentanti del Popolo”, amanti del cachemire, che siedono e presiedono, l’attuale Parlamento). Lecito quindi affermare che egli si sia reso conto, troppo tardi, e a sue spese, del proprio tragico errore. Valida a tal riguardo la massima: “chi è causa del suo mal, pianga se stesso".

3) Cosa ancor più rimarchevole, il fatto che la signora si sia recata da Napolitano, immagino in cerca di comprensione e di solidarietà, che ha puntualmente ottenuta. Ora, pensando al passato del Presidente, allineato supinamente ai dettami dell’URSS anche nel periodo di regno del feroce dittatore sovietico, tale gesto appare, a dir poco, paradossale.

4) Quale corollario, evito di commentare la faccia di bronzo del Presidente Napolitano che, ben lungi dal sottrarsi all’imbarazzante commedia, secondo il resoconto giornalistico, pare si sia comportato nel seguente modo: “Il Presidente si è commosso ed ha riaffermato l’importanza di trasmettere ai giovani la memoria di chi ha lottato contro i totalitarismi. Ha assicurato che andrà a Fossano, a visitare il paese natale di De Marchi”.

Poi c’è chi ha il coraggio di stupirsi la nostra povera Italia vada inarrestabilmente alla deriva.

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