Ancora una volta il Cav., sull’onda emotiva, ha fatto un proclama che poi è stato indotto a mitigare. La “sparata” di piazza San Babila è destinata a restare famosa per lo slancio di entusiasmo suscitato lì per lì, a cui è seguito un assestamento caldeggiato da chi, con grande preoccupazione, ha ravvisato, nella boutade del leader un serio pericolo per la propria posizione, guadagnata, è anche lecito pensare, a forza di robusti colpi di lingua.
In effetti chiudere un partito come Forza Italia dall’oggi al domani, non è operazione semplice, ma l’ipotesi della coesistenza delle due organizzazioni in parallelo, è un segnale di compromesso che nuoce gravemente al morale della “truppa”.
In questo si ravvisa un preoccupante segno di influsso di una mentalità “democristiana”, per eccellenza incline alla mediazione e al compromesso, che ha prevalso sullo spirito da “rivoluzione Futurista” impresso dalla prima estemporanea dichiarazione.
Peccato! L’ennesima occasione perduta, dalla Destra, per ripartire di slancio.<
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