martedì 29 dicembre 2009

ISLAM DI MORTE

Il fallito attentato sul volo Amsterdam - Detroit di venerdì 25 dicembre, evidenzia in modo lampante il pericolo rappresentato dall’islam e dai suoi fanatici seguaci. Pericolo che ci costringe a vivere nel terrore di attentati, che ci obbliga ad estenuanti e pressoché inutili controlli di sicurezza, che ci spinge ad inviare truppe a sacrificarsi in nome di una lotta sanguinosa ma purtroppo inutile, perché il nemico non è alle porte bensì è già comodamente acquartierato nelle nostre città.

Chi afferma che i fanatici sono una minoranza e che è necessario favorire l’integrazione dei moderati, o è ignorante, quindi farebbe bene a tacere, oppure, è in malafede e allora occorre impedirgli di diffondere messaggi falsamente rassicuranti.

La cruda realtà è rappresentata dal fatto che anni di politiche stoltamente “progressiste” hanno consentito, ad una pletora di seguaci della religione più aggressiva e meno rispettosa della vita umana - che non chiede l’adesione, ma la sottomissione - d’infiltrarsi e radicarsi nel tessuto sociale dell’occidente.

Il disegno è chiarissimo, solo gli stolti o i conniventi non lo scorgono, e consiste nella lenta ma costante infiltrazione di quantità sempre maggiori di persone sino a sovvertire gli equilibri. Sino ad islamizzare e ad arabizzare, l’occidente. I migliori complici di questa subdola quanto insidiosa strategia sono proprio tra le nostre file. Sono coloro i quali sostengono la “ricchezza del multiculturalismo”, la bellezza dell’accoglienza ad ogni costo, in nome della solidarietà

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