martedì 10 novembre 2009

INFLUENZA A

Guardo con profonda commiserazione i medici che non si vaccinano, anche se i vertici della categoria consigliano di vaccinarsi. Che dire poi, della gente comune smarrita e in preda al terrore, per un’influenza diversa nel nome, ma molto meno virulenta della comune influenza stagionale e che, se ad essa paragonata, presenta un tasso di mortalità davvero minimo?

La vera anomalia è, se mai, che in questo caso, contrariamente agli anni scorsi, ogni morto finisce in prima pagina, ne parlano i telegiornali, si accendono furiosi dibattiti, alimentando a dismisura la psicosi, a tutto vantaggio delle case farmaceutiche.

Forse sarebbe bene ricordare che nel momento in cui si nasce, automaticamente, si acquisisce il dovere di morire. Ergo, se ci si ammala di influenza A, nella peggiore e remota delle ipotesi, si muore.

Mi colpisce l’assoluta stupidità della massa, che, nella totale indifferenza fuma, beve alcolici e si droga, oppure s’ingozza di grassi saturi o d’insaccati, per poi correre ad acquistare mascherine ed antivirali al primo starnuto.

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