martedì 16 giugno 2009

STRANE MANOVRE DIETRO LE QUINTE

Sarebbe davvero interessante capire cosa si stia muovendo nel retroscena della politica italiana.

Partendo dallo stato di fatto che consiste in un governo, democraticamente eletto, a grande maggioranza, che vede consolidarsi il proprio consenso a ogni appuntamento elettorale, nonostante ogni tentativo esperito da un’opposizione in agonia; risulta davvero singolare sentir parlare di “governo tecnico”, o di fantasiosi “ribaltoni” ipotizzati a seguito del supposto dimezzamento del premier.

La sinistra ridotta ai minimi termini, per volontà democratica dei propri delusi elettori, non esita a ricorrere a ogni mezzo, compresa la calunnia e il pettegolezzo, per tentare di minare il consenso dell’odiato nemico, il “satrapo” Berlusconi. La magistratura pubblica le motivazioni di sentenze risultanti da processi condotti, da magistrati chiaramente orientati, facendo in modo da adombrare pesanti sospetti, che equivalgono a sentenze di colpevolezza, contro chi non può essere citato come imputato, nel tentativo reiterato di abbattere il tiranno. Cercar di far leva sul “lodo Alfano”, definendolo scandaloso, è solo l’ennesimo espediente, in totale malafede, di chi ben sa che simili istituti nelle moderne democrazie, sono posti proprio a scudo di tentativi fraudolenti, operati per via giudiziaria, di ribaltamento degli esiti del voto democratico.

Che pena! La grande anomalia italiana continua a consistere nell’inadeguatezza di un’opposizione capace e autorevole, in grado d’esercitare un’efficace azione di controllo e di proposta, nell’interesse della nazione. Azione che non può e non deve prescindere da una profonda onestà intellettuale. Caratteristica fondamentale di una moderna democrazia consiste nell’intangibile diritto, di chi è stato democraticamente eletto, di esercitare la propria azione di governo, sottoposta al giudizio degli elettori che devono poter scegliere, in libertà di coscienza, alla fine del mandato, se rinnovare la fiducia o scegliere una valida alternativa.
Quasi due anni di disastroso governo della sinistra, hanno generato le premesse per una solida affermazione della destra. Ora spetta alla destra l’onore ma soprattutto l’onere di governare.

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