L’auto-candidatura di Beppe Grillo, con ogni probabilità, sarà archiviata come una battuta estiva, però è doveroso ammettere che dopo la pietosa e dimessa seriosità espressa dai 3 “cavalli” in corsa, tutti ugualmente incapaci d’invertire la disastrosa tendenza verso il baratro, la boutade del comico immette nella spinosa questione una vena d’umorismo.
Davvero spassoso immaginare il livello e i toni di un’opposizione condotta da Grillo e Di Pietro.
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