venerdì 21 maggio 2010

IL CASO SANTORO

In questi giorni si sta consumando la tragi-commedia del pensionamento di Santoro. Non voglio sindacare sulla "buonauscita", è stato capace di ottenerla, buon per lui, però capita inevitabilmente di leggere le dichiarazioni dell'"eroe della libra informazione" e quindi sorge spontanea una domanda: si può definire libero un paese solo perchè chi dispone di un posto privilegiato per comunicare, è libero di infangare gratuitamente il prossimo?

Santoro, tra le altre cose, si vanta di aver dato voce a Luttazzi, di aver divulgato il pensiero di Travaglio. Entrambi personaggi la cui onestà intellettuale è nota.

Attaccare il Potere con la satira, è sacrosanto, a patto che lo si faccia con intelligenza e buon gusto.
Attaccare i Potenti con inchieste scomode lo è almeno altrettanto, a patto che lo si faccia con adamantina onestà intellettuale, verificando le fonti ed essendo "al di sopra di ogni sospetto.

E' davvero difficile comprendere di cosa Santoro possa, a buon titolo, vantarsi, se non di essere un campione di disonesta quanto palese faziosità.

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