Siamo quotidianamente esposti al martellamento implacabile dei media, che
con la collaborazione dei nostri leader politici, sino ai più elevati vertici
istituzionali, sono impegnati a rovesciare letteralmente la realtà.
Siccome è oggettivamente inconcepibile si possa ragionevolmente considerare
che la soluzione al problema, del drammatico sottosviluppo dell’Africa e di
certe zone del Medioriente, sia trasferirne la popolazione in Italia, appare del
tutto evidente, almeno a chi rifiuta di mettere il cervello all’ammasso, che l’intellighenzia,
sedicente “progressista”, da tempo consideri preferibile celare il rischio
mortale per la nostra cultura e per il nostro sistema di vita, rappresentato
dalla forzata incorporazione di genti che sono e saranno sempre, assolutamente
incompatibili con la nostra cultura e il nostro sistema di vita. Esponendo a
rischi fatali i nostri figli e compromettendo in modo irreparabile il futuro
delle nostre generazioni.
Presa l’insana decisione, i nostri vertici istituzionali, invece di
impegnarsi prioritariamente nell’organizzazione, da una parte della difesa
dall’invasione e d’altra parte nell’organizzazione di una seria azione di
miglioramento delle condizioni di vita negli sventurati paesi origine dell’esodo,
si impegnano costantemente nell’impresa assurda di convincere gli italiani che
l’accoglienza incondizionata sia l’unico provvedimento possibile. Bruciando in
questa sventurata impresa enormi cifre di denaro, che nei fatti alimentano il
malaffare, mentre potrebbero ben più proficuamente essere impiegate per aiutare
fattivamente quei paesi sottraendo davvero i disperati al rischio di morte per
i maltrattamenti subiti, senza tenere conto degli annegamenti nel Mediterraneo.
Da notare che il tutto avviene tra la sostanziale indifferenza dei nostri
partner europei che per mettersi a posto la coscienza ipocritamente mettono a
disposizione le loro navi per i “soccorsi”, ci scaricano a migliaia i
clandestini sulle nostre coste e poi si guardano bene, comprensibilmente,
dall’accettarne la quota di accoglienza nei loro paesi. Ben sapendo che questo
li destabilizzerebbe ulteriormente.
I nostri vertici istituzionali quindi, con la complicità interessata dei
media, come si diceva, distorcono la realtà farneticando sul vantaggio
apportato all’Italia da queste “preziose risorse”, solo rimedio in grado di
invertire la tendenza all’invecchiamento della popolazione. Giungendo sino al
punto di affermare paradossalmente che questa massa di disperati, senza arte ne
parte, saranno coloro i quali ci pagheranno le pensioni, mentre nei fatti essi
appesantiscono in modo insostenibile il nostro traballante sistema di welfare,
passando davanti, in ogni graduatoria, ai nostri concittadini bisognosi di
assistenza che risultano abbandonati a loro stessi.
Per rimediare a questo grave paradosso, che evidentemente risulta anche a
loro un po’ troppo stridente, cercano di far approvare una legge sciagurata,
detta “ius soli”, per concedere facilmente la cittadinanza, in modo che il “diritto”
all’assistenza diventi pieno ed innegabile anche dal punto di vista logico. Contrabbandando
questo ennesimo assurdo provvedimento come un passo avanti nella lotta secolare
per assicurare maggiori diritti alle persone, come è accaduto nel caso delle “unioni
civili” che hanno reso legale quanto di più innaturale esista, cioè l’unione di
due omossessuali.
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