venerdì 2 giugno 2017

LA FIERA DELL’ASSURDO

Siamo quotidianamente esposti al martellamento implacabile dei media, che con la collaborazione dei nostri leader politici, sino ai più elevati vertici istituzionali, sono impegnati a rovesciare letteralmente la realtà.

Siccome è oggettivamente inconcepibile si possa ragionevolmente considerare che la soluzione al problema, del drammatico sottosviluppo dell’Africa e di certe zone del Medioriente, sia trasferirne la popolazione in Italia, appare del tutto evidente, almeno a chi rifiuta di mettere il cervello all’ammasso, che l’intellighenzia, sedicente “progressista”, da tempo consideri preferibile celare il rischio mortale per la nostra cultura e per il nostro sistema di vita, rappresentato dalla forzata incorporazione di genti che sono e saranno sempre, assolutamente incompatibili con la nostra cultura e il nostro sistema di vita. Esponendo a rischi fatali i nostri figli e compromettendo in modo irreparabile il futuro delle nostre generazioni.

Presa l’insana decisione, i nostri vertici istituzionali, invece di impegnarsi prioritariamente nell’organizzazione, da una parte della difesa dall’invasione e d’altra parte nell’organizzazione di una seria azione di miglioramento delle condizioni di vita negli sventurati paesi origine dell’esodo, si impegnano costantemente nell’impresa assurda di convincere gli italiani che l’accoglienza incondizionata sia l’unico provvedimento possibile. Bruciando in questa sventurata impresa enormi cifre di denaro, che nei fatti alimentano il malaffare, mentre potrebbero ben più proficuamente essere impiegate per aiutare fattivamente quei paesi sottraendo davvero i disperati al rischio di morte per i maltrattamenti subiti, senza tenere conto degli annegamenti nel Mediterraneo.

Da notare che il tutto avviene tra la sostanziale indifferenza dei nostri partner europei che per mettersi a posto la coscienza ipocritamente mettono a disposizione le loro navi per i “soccorsi”, ci scaricano a migliaia i clandestini sulle nostre coste e poi si guardano bene, comprensibilmente, dall’accettarne la quota di accoglienza nei loro paesi. Ben sapendo che questo li destabilizzerebbe ulteriormente.

I nostri vertici istituzionali quindi, con la complicità interessata dei media, come si diceva, distorcono la realtà farneticando sul vantaggio apportato all’Italia da queste “preziose risorse”, solo rimedio in grado di invertire la tendenza all’invecchiamento della popolazione. Giungendo sino al punto di affermare paradossalmente che questa massa di disperati, senza arte ne parte, saranno coloro i quali ci pagheranno le pensioni, mentre nei fatti essi appesantiscono in modo insostenibile il nostro traballante sistema di welfare, passando davanti, in ogni graduatoria, ai nostri concittadini bisognosi di assistenza che risultano abbandonati a loro stessi.

Per rimediare a questo grave paradosso, che evidentemente risulta anche a loro un po’ troppo stridente, cercano di far approvare una legge sciagurata, detta “ius soli”, per concedere facilmente la cittadinanza, in modo che il “diritto” all’assistenza diventi pieno ed innegabile anche dal punto di vista logico. Contrabbandando questo ennesimo assurdo provvedimento come un passo avanti nella lotta secolare per assicurare maggiori diritti alle persone, come è accaduto nel caso delle “unioni civili” che hanno reso legale quanto di più innaturale esista, cioè l’unione di due omossessuali.

Questo è quanto si definisce progressismo, in questo sventurato periodo storico.

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