giovedì 10 novembre 2016

POPULISMO “DEMOCRATICO” (VANEGGIAMENTI POST ELECTION TRUMP)


Questa mattina, durante la visita di alcuni siti appartenenti a noti quotidiani nazionali, mi sono imbattuto nell’articolo di un certo Samuele Mazzolini, sedicente “analista politico”, che commenta la “sconvolgente” elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America.
 
In questo articolo il signor Mazzolini, sull’onda della campagna di demonizzazione montata ad arte dalla sua parte ideologica, il così detto “progressismo”, del quale evidentemente ha sposato appieno la causa - cerca di spiegare, snocciolando una serie di giudizi che vanno ben oltre il limite dell’invettiva e dell’insulto - le ragioni dello “sconvolgente” avvenimento.
L’articolo si addentra in una fumosa analisi di varie cause tra le quali lo scontento della “working class” per la globalizzazione e il ruolo delle grandi banche, sino a giungere all’inadeguatezza della scelta del candidato, operata dallo schieramento “progressista”, che, concretizzandosi nella figura di Hillary Clinton, percepita come appartenete all’establishment screditato, ne ha prevedibilmente decretato la sconfitta.
Per quanto obiettivamente si potrebbe discutere sull’asserita “prevedibilità”, visto che sino all’ultimo istante precedente inizio dell’afflusso dei primi dati di spoglio, la Clinton veniva accreditata dai media di una cospicua maggioranza di consensi, sulla scorta degli ultimi sondaggi d’opinione.
Ma tornando all’articolo, in esso risulta ovviamente quale principale responsabile dell’elezione del turpe personaggio, il “populismo di destra” e si conclude che :
 
Solo l’organizzazione di un progetto populista progressista, capace di rivendicare gli stessi malumori ma di declinarli in termini di maggior democrazia, potrà creare una nuova identità che mandi in soffitta l’autoritarismo di destra e faccia davvero i conti con i potentati economici.
 
 
Da quanto sopra si deduce che, a breve, cominceremo ad abituarci ad un “populismo democratico”, o “populismo buono” contrapposto al tanto vituperato “populismo” tout court, sostantivo maschile che viene abitualmente scagliato con disprezzo in faccia ai biechi reazionari e che sulla base di tale alchimia ideologica il mondo probabilmente tornerà rapidamente ad essere un idilliaco giardino dell’eden dove ogni donna ed ogni uomo, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, del genere, dal censo e dalla cultura, potranno vivere in pace ed armonia nel pieno riconoscimento dei diritti.
 
 
 
 
 
 
 
 

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